Чёрный корсар. Уровень 1 / Il Corsaro Nero. Эмилио Сальгари. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Эмилио Сальгари
Издательство: Издательство АСТ
Серия: Легкое чтение на итальянском
Жанр произведения:
Год издания: 1898
isbn: 978-5-17-165853-3
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l'alcalde. Apri e poi lega bene quell'uomo.

      Carmaux era già sulle scale con il negro. Hanno aperto la porta e un giovane di circa vent'anni, vestito bene e con un pugnale alla cintura, è entrato frettolosamente, gridando:

      – È così che fate aspettare chi ha fretta?.. Carr…

      Vedendo Carmaux ed il negro, lui si è fermato, sorpreso e un po' spaventato. Voleva fare un passo indietro, ma la porta era già chiusa.

      – Chi siete? – ha chiesto lui.

      – Siamo i servi del signor notaio, – ha detto Carmaux, facendo un inchino goffo.

      – Oh! Il signor Turillo è diventato ricco, se può permettersi dei servi? – ha chiesto il giovane.

      – Sì, ha ereditato da uno zio morto nel Perù, – ha risposto il filibustiere, ridendo.

      – Portatemi da lui. Sapeva che oggi è il mio matrimonio con señorita Carmen de Vasconcellos…

      Il giovane aveva paura quando il negro l'ha colpito sulle spalle. Il povero giovane è caduto sulle ginocchia mentre gli occhi gli uscivano dalle orbite e la sua pelle diventava bruna.

      – Eh, adagio, compare, – ha detto Carmaux. – Se stringi troppo, lo soffochi. Bisogna essere un po' gentili coi clienti del notaio!..

      – Non preoccuparti, compare bianco, – ha risposto l'incantatore di serpenti.

      Il giovanotto era portato nella stanza superiore, disarmato del pugnaletto, legato per bene e gettato a fianco del notaio.

      – Fatto, capitano, – ha detto Carmaux.

      Il capitano si è avvicinato al giovane e ha chiesto:

      – Voi siete?

      – È uno dei miei migliori clienti, signore, – ha detto il notaio. – Oggi mi avrebbe pagato molto…

      – Tacete voi, – ha detto bruscamente il Corsaro.

      – Il notaio parla troppo! – ha esclamato Carmaux. – Se continua così, dobbiamo tagliargli la lingua.

      Il giovane ha guardato il Corsaro e ha detto:

      – Sono il figlio del giudice di Maracaibo, don Alonzo de Conxevio. Potete spiegarmi perché mi avete preso?

      – Non importa, ma se starete tranquillo, non vi faremo male. Domani sarete libero, se tutto andrà bene.

      – Domani? – ha gridato il giovane. – Oggi mi devo sposare con la figlia del capitano Vasconcellos!

      – Vi sposerete domani.

      – Badate! Mio padre è amico del Governatore. Potreste avere problemi. A Maracaibo ci sono soldati e cannoni.

      Il Corsaro ha sorriso:

      – Non ho paura. Anche io ho uomini e cannoni.

      – Ma chi siete voi?

      – Non importa, – ha detto il Corsaro e è andato alla finestra.

      Carmaux e il negro frugavano la casa dalla cantina al solaio, per vedere se era possibile preparare una colazione e Wan Stiller si accomodava presso i due prigionieri onde impedire qualsiasi tentativo di fuga. Il Corsaro si è seduto a tavola quando hanno sentito bussare nuovamente alla porta.

      – Chi può essere? – ha chiesto Carmaux. – Un altro cliente?

      – Va a vedere, – ha detto il Corsaro.

      Il marinaio non ha aspettato a lungo. Si è avvicinato alla finestra senza però alzare la persiana, e ha visto un uomo anziano davanti alla porta. L'uomo sembrava un servo od un usciere di tribunale.

      – Diavolo! – ha mormorato. – Questo uomo cerca il giovanotto. La sposa, padrini e gli ospiti saranno preoccupati. Uhm!.. La situazione diventa difficile!..

      Il servo continuava a bussare alla porta. Il rumore attirava l'attenzione dei vicini.

      Bisognava assolutamente aprire la porta ed impadronirsi il servo prima che i vicini chiamassero i soldati.

      Carmaux ed il negro sono scesi velocemente e hanno aperto la porta. Il servo era legato, imbavagliato, quindi portato nella camera superiore a tenere compagnia al[32] disgraziato padroncino ed al non meno sfortunato notaio.

      Un duello fra gentiluomini

      Tutti erano preoccupati per la brutta situazione causata dal giovane e dal suo matrimonio. La sua sparizione misteriosa e quella del servo avrebbero spaventato i parenti e si aspettavano presto delle nuove visite di amici, servi o forse soldati e giudici.

      Il Corsaro e i suoi uomini avevano pensato a vari piani, ma nessuno sembrava buono. Fuggire era impossibile per il momento. Bisognava aspettare la notte, ma forse i parenti del giovane non li avrebbero lasciati tranquilli. I tre filibustieri stavano cercando un piano per uscire da quella situazione pericolosa, quando qualcuno ha bussato alla porta. Questa volta non era un servo, ma un gentiluomo castigliano con spada e pugnale, forse un parente del giovane. Il castigliano, vedendo che nessuno apriva, ha iniziato a bussare più forte. Sembrava impaziente e probabilmente pericoloso.

      – Vai, Carmaux, – ha detto il Corsaro.

      – Temo che sarà difficile catturarlo, comandante. Sembrava forte, opporrà una resistenza disperata.

      – Io ti aiuterò e sai che sono forte.

      Il Corsaro ha preso una spada, ha controllato la lama e se l'era appesa al fianco, dicendo:

      – Acciaio di Toledo: sarà utile contro il castigliano.

      Carmaux e il negro hanno aperto la porta e il gentiluomo è entrato con un'espressione arrabbiata e la mano sulla spada, dicendo con voce collerica:

      – Ci vuole un cannone per farsi aprire?

      Il nuovo venuto era un bell'uomo sulla quarantina, alto di statura, robusto, dal tipo maschio ed altero[33], con due occhi nerissimi ed una folta barba pure nera, che gli dava un aspetto marziale. Indossava un elegante costume spagnolo di seta nera e calzava alti stivali di pelle gialla.

      – Perdonate signore, se abbiamo tardato, – ha risposto Carmaux, inchinandosi grottescamente dinanzi a lui, – ma eravamo occupati.

      – A fare che cosa? – ha chiesto il castigliano.

      – A curare il signor notaio.

      – È ammalato forse?

      – È stato preso da una potentissima febbre, signore.

      – Chiamatemi conte, furfante.

      – Scusatemi signor conte; io non avevo l'onore di conoscervi.

      – Andatevene al diavolo!.. Dov'è mio nipote?.. Sono due ore che è venuto qui.

      – Noi non abbiamo veduto nessuno.

      – Tu vuoi burlarti di me!.. Dov'è il notaio?..

      – È a letto, signore.

      – Conducimi subito da lui.

      Carmaux che voleva attirarlo in fondo al corridoio prima di fare segno al negro di mettere in opera[34] la sua forza muscolare, si è messo davanti al castigliano e, quando è arrivato alla scala, si è girato, dicendo:

      – A te, compare!

      Il negro si è avvicinato velocemente al castigliano. Il castigliano era in guardia e molto agile. Ha saltato i primi tre gradini[35] e ha spinto forte Carmaux. Poi ha tirato fuori la spada e ha gridato:

      – Ah! Truffatori! Cosa significa questo attacco? Ora vi taglierò le orecchie!

      – Se volete sapere che cosa significa questo attacco, ve lo dirò io, signore, – ha detto una voce.

      Il Corsaro Nero è apparso sul pianerottolo con la spada


<p>32</p>

tenere compagnia a qd – составить компанию кому-либо

<p>33</p>

altero – гордый, благородный

<p>34</p>

mettere in opera – использовать

<p>35</p>

gradini – ступеньки