IL CANTIERE. Parpaiola Franco. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Parpaiola Franco
Издательство: Bookwire
Серия:
Жанр произведения: Языкознание
Год издания: 0
isbn: 9783844235340
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questi interrogativi si aggiungono altri. Cosa viene realmente bruciato nella centrale a biomasse? Chi controlla? Abbiamo scoperto infatti che l’inceneritore di Monopoli dal 2004 è stato autorizzato a bruciare CDR (combustibile derivato da rifiuti). Quali possibilità ci sono che questo possa avvenire in futuro?

      Ed ancora cosa dire in merito al paventato progetto di realizzare un oleodotto a Nord di Monopoli?

      Sono questi temi che animano il dibattito di molte città italiane. Nel nostro paese la questione, dalla realizzazione dell’inceneritore sino alla sua entrata in funzione, è stata a lungo trascurata dall’opinione pubblica e soprattutto dalla politica locale. Qualcosa comincia a muoversi anche su questo fronte? Speriamo vivamente che il prossimo question time sia l’occasione per avviare un dibattito costruttivo, capace di fornire risposte a cittadini, e che tutti i politici assumano degli impegni seri e siano garanti della salute pubblica.

      Nessuno di noi intende danneggiare una legittima attività industriale, tuttavia tutti gli imprenditori devono comprendere che la minaccia occupazionale non può diventare il pretesto per rivendicare controlli meno severi ed indurre la politica ad allentare l’attenzione, soprattutto quando in gioco vi è la nostra salute e quella dei nostri figli, lavoratori compresi.

      .Alleghiamo alcuni provvedimenti amministrativi poco chiari

      Con determinazione 133 del 30 luglio 2004 la Provincia di Bari autorizzava l’Ital Green Energy srl ad esperire l’attività di recupero energetico da CDR, rifiuti di fibra tessile, rifiuti di legno trattato, rifiuti di lavorazione di tabacco, scarti pulper e fanghi essiccati di depuazione di acque reflue. Tuttavia il Comitato Tecnico Scientifico della Provincia poneva dei vincoli a tale attività quali, l’impossibilità che il CDR superasse 1/3 dell’intera massa combustibile, non si superasse la quantità di 108.000 t/a di rifiuti stoccati e soprattutto un monitoraggio continuo obbligatorio dei prodotti combustibili all’ingresso e la certificazione analitica delle ceneri rinvenienti dalla combustione. Il tutto subordinato ad uno studio sull’impatto acustico dell’impianto

      La determinazione veniva notificata tra gli altri anche al Comune di Monopoli.

      Tuttavia dopo pochi mesi con determinazione 142 del 12 ottobre 2004 sempre la Provincia di Bari ammorbidiva le sue posizioni (viene quasi da chiedersi cosa possa essere successo quell’estate). La Ital Green Energy srl chiedeva, infatti, di rivedere le precedenti condizioni non effettuando le analisi degli IPA in continuo sui fumi emessi e facendo rilevare che l’impianto è in grado di poter funzionare con il solo combustibile CDR.

      Il Comitato Tecnico Scientifico affermava che il limite del 33% precedentemente fissato era solo una raccomandazione mentre la Provincia di Bari deliberava che il dosaggio degli IPA andava effettuato come valore medio per un periodo di campionamento di otto ore e con frequenza semestrale.

      Ma ritorniamo all’iter autorizzativo per la realizzazione dell’inceneritore di Monopoli. L’anomalia in questo caso è quella di autorizzazioni concesse per gradi e senza l’assoggettamento a V.I.A. (valutazione d’impatto ambientale) nonostante la posizione a ridosso del centro abitato.

      Nella Determinazione del Dirigente Settore Ecologia della Regione Puglia 22 luglio 2005, n. 311 sulla richiesta di verifica di assoggettabilità a V.I.A. della costruzione ed esercizio di motogeneratori di energia elettrica a biomassa liquida (oli vegetali) della Ital Green Energy s.r.l. a Monopoli, il dirigente così si esprimeva:

      “Non si rilevano particolari criticità eccezion fatta per la vicinanza del centro abitato in direzione Est. I venti dal quadrante Ovest sono piuttosto frequenti (come risulta dallo studio condotto), per cui questa circostanza potrebbe comportare problemi per l’esposizione della popolazione alle emissioni dell’impianto... E’ inoltre previsto un monitoraggio continuo delle emissioni. Occorrerà raccomandare la sistematizzazione dei dati (comunque prevista) che devono essere a disposizione delle autorità deputate al controllo (ARPA)...” E alla fine determinava “di ritenere il progetto concernente la costruzione ed esercizio di motogeneratori di energia elettrica a biomassa liquida (oli vegetali), nel Comune di Monopoli (Ba), proposto da Ital Green Energy S.r.l. - Via Baione, 200 - Monopoli - Ba -, escluso dall’applicazione delle procedure di V.I.A. ....”. (nonostante i paventati problemi per l’esposizione della popolazione alle emissioni).

      Nella stessa determina è affermato che :

      “ …con nota acquisita al prot. n. 6260 del 16.05.2005, il comune di Monopoli trasmetteva l’attestazione dell’avvenuta affissione all’albo pretorio dell’avviso pubblico nei tempi (dal 18.03 al 17.04.05) e con le modalità previsti dall’art. 16, comma 3, L.R. n. 11/2001. Con la stessa nota veniva comunicato che non erano pervenute osservazioni e nel contempo trasmetteva il parere favorevole del Servizio di Igiene Pubblica e del Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’A.S.L. BA/5 .

      Dopo poco tempo nella DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SETTORE INDUSTRIA 21 dicembre 2005, n. 595 di autorizzazione unica all’esercizio dell’aumento di potenza di ulteriore 2,1 MWe di tre motogeneratori già esistenti si afferma che è pervenuta “… la nota del Comune di Monopoli prot. n. 2371/8627/05 del 12.5.2005 che dichiara la non assoggettabilità a nessun vincolo paesaggistico-ambientale (ambito E del P.U.T.T.), nonché la pubblicazione all’Albo pretorio del progetto unitamente alla VIA per trenta giorni senza osservazione e/o opposizioni”.

      Non ci risulta esserci mai stato un coinvolgimento della cittadinanza ma un comportamento reticente della politica

      Il consigliere Spinosa accusa la stampa di alimentare paura nella gente

      Di seguito l’intervento del consigliere Spinosa in merito alla questione Ital Green durante il question time di lunedì scorso:

      “Condivido totalmente quello che ha detto l’assessore Rotondo. Sono d’accordo con l’assessore non solo per quanto concerne la stampa ma anche per le TV, perché ritengo che bisogna, non tanto metterle in riga, ma quando dicono delle falsità sul conto di chiunque devono essere ripresi. Anche quando mandano determinati programmi sul computer che ci sono, diciamo dei battibecchi, mandano solo ed esclusivamente quello che dicono loro e questo è fare politica. Ma questo significa anche non mantenersi nella loro deontologia politica di giornalisti che è quella di dare le notizie veritiere e quelle che sono. Purtroppo l’Italia, specialmente in questi ultimi tempi, viaggia così.

      Io non riesco a capire gli interventi quando sono ambigui. Prima ho ascoltato gli interventi dei consiglieri Ciaccia o Tamborrino. Non ho capito se stanno dando uno schiaffo o una lisciata. Non sanno neanche loro di cosa stanno parlando. Non bisogna essere ambigui. Avrei preferito che quella interpellanza fosse stata così : vogliamo vedere a che grado di inquinamento le aziende monopolitane stanno portando la città?

      Si fa un’interpellanza su un’azienda dove tempo addietro vi è stato un accordo con l’azienda. L’assessore è andato a controllare. Nulla toglie, caro Tamborrino, ad andare a controllare anche tu di persona. Purtroppo la politica è questa. Andare ad insinuare nella popolazione la paura. Come creare la paura nella popolazione? Si dice : cosa viene bruciato dall’Ital Green? Non ho capito. Lo ha detto l’assessore, lo ha detto l’Ital Green che non brucia CDR. Cos’altro volete sentire?

      La verità è che ci sono troppi falsi ambientalisti in giro. Portano una bandiera che non possono portare perché sono falsi. Il vero ambientalista è quello che cura veramente l’ambiente.

      Il consigliere Ciaccia voleva addirittura dei benefici dall’azienda.

      Non si parla della differenziata perché è un merito dell’assessore.

      Poiché la gente non segue la politica, funziona così. Io lancio delle falsità e un 20% di quelle persone abboccano. Noi non facciamo così!”.

      Abbiamo riportato fedelmente quando dichiarato dal consigliere Spinosa in aula al fine di non violare la “nostra deontologia politica di giornalisti” ( per usare il linguaggio del consigliere Spinosa).

      VOX POPULI, VOX DEI. NON DI CERTO IN ITALIA!!!

      Quando le voci del passato ci spiegano il nostro presente e ci ammoniscono