Чёрный корсар. Уровень 1 / Il Corsaro Nero. Эмилио Сальгари. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Эмилио Сальгари
Издательство: Издательство АСТ
Серия: Легкое чтение на итальянском
Жанр произведения:
Год издания: 1898
isbn: 978-5-17-165853-3
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quel cane di Wan Guld?

      – Sì, al duca fiammingo.

      – Ancora lui! Sempre lui!.. Ha giurato un odio feroce contro di me? Un fratello ucciso a tradimento e due appesi da lui!

      – Erano i due corsari più coraggiosi del golfo, signore.

      – Ma rimane la mia vendetta!.. – ha gridato il filibustiere con una voce terribile. – No, non morirò senza aver prima sterminato quel Wan Guld e tutta la sua famiglia e aver dato fuoco alla città che governa. Maracaibo, sei stata fatale per me; ma anch'io sarò fatale per te!..

      ‹…›

      Una spedizione audace

      Il Corsaro è comparso sul ponte. Indossava abiti scuri, si era appesa al fianco una lunga spada, ed alla cintura un paio di grosse pistole ed uno di quegli acuti pugnali spagnoli. Sul braccio portava un ampio ferraiolo, nero come il vestito. Si è avvicinato all'uomo sul ponte di comando, che doveva essere il comandante in seconda[9], e ha scambiato alcune parole con lui, poi ha detto brevemente ai due filibustieri:

      – Partiamo.

      – Siamo pronti, – ha risposto Carmaux.

      Sono scesi nel canotto, che era stato preparato. Il Corsaro si è avvolto nel suo ferraiolo e si è seduto a prora, mentre i filibustieri hanno preso i remi per iniziare la faticosa manovra. Di tanto in tanto guardava verso la sua nave che lo seguiva sempre, poi tornava a guardare verso sud. I due filibustieri arrancavano da un'ora quando il Corsaro Nero, che finora era rimasto immobile, si è alzato bruscamente. Una luce brillava sull'acqua, verso sud-ovest, a intervalli di un minuto.

      – Maracaibo, – ha detto il Corsaro con voce cupa.

      – Sì, – ha risposto Carmaux, girandosi.

      – Quanto distiamo?

      – Forse tre miglia, capitano.

      – Allora a mezzanotte saremo lì.

      – Sì.

      – C'è qualche nave di guardia?

      – Quella dei doganieri.

      – Dobbiamo evitarla.

      – Conosciamo un posto dove possiamo sbarcare tranquilli.

      – Avanti.

      – Una cosa, capitano.

      – Dimmi.

      – È meglio se la nostra barca non va troppo vicino.

      – Ha già cambiato rotta e ci aspetterà al largo, – ha risposto il Corsaro.

      È rimasto in silenzio per qualche istante, poi ha ripreso:

      – È vero che c'è una flotta nel lago?

      – Sì, comandante, quella dell'ammiraglio Toledo che sorveglia Maracaibo e Gibraltar.

      – Ah!.. Hanno paura? Ma l'Olonese è alla Tortue e tra noi due la affonderemo. Pazienza ancora qualche giorno, poi Wan Guld saprà di cosa siamo capaci noi.

      Dopo mezz'ora, la costa era vicina, a tre o quattro gomene. La spiaggia era piena di alberi chiamati paletuvieri. Questi alberi crescono vicino all'acqua e causano malattie come la febbre gialla. Più lontano, c'era una vegetazione alta con grandi foglie piumate. Carmaux e Wan Stiller hanno rallentato la voga e hanno guardato la costa. Avanzavano con cautela, cercando di non fare rumore e osservando in tutte le direzioni. Avevano paura di essere sorpresi.

      Era mezzanotte quando il canotto si è fermato tra i paletuvieri. Il Corsaro è saltato a terra e ha legato la barca ad un ramo.

      – Lasciate i fucili, – ha detto a Wan Stiller e Carmaux. – Avete le pistole?

      – Sì, capitano, – ha risposto Carmaux.

      – Sapete dove siamo?

      – A dieci o dodici miglia da Maracaibo.

      – La città è dietro questo bosco?

      – Sì, al margine della foresta.

      – Possiamo entrare questa notte?

      – No, capitano. Il bosco è troppo fitto. Possiamo attraversarlo solo domani mattina.

      – Allora dobbiamo aspettare fino a domani notte?

      – Sì, capitano. Entrare a Maracaibo di giorno sarebbe troppo pericoloso.

      Il Corsaro è rimasto in silenzio, pensieroso, poi ha detto:

      – E mio fratello, possiamo trovarlo?

      – Sì, rimarrà esposto sulla forca sulla Plaza de Granada tre giorni, – ha detto Carmaux.

      – Allora abbiamo tempo. Conosci qualcuno a Maracaibo?

      – Sì, un negro che ci ha dato questa barca. Vive in una capanna vicino alla foresta.

      – Possiamo fidarci di lui?

      – Sì, capitano.

      – Andiamo.

      I tre filibustieri camminavano in silenzio. Avevano paura non solo delle persone, ma anche degli animali della foresta: giaguari e serpenti velenosi chiamati jaracarà, che sono difficili da vedere perché hanno il colore delle foglie secche. Avevano camminato per circa due miglia quando Carmaux, che era davanti, si è fermato subito e ha preso una delle sue pistole.

      – È stato un giaguaro o un uomo? – ha chiesto il Corsaro.

      – Forse un giaguaro, ma anche una spia, – ha risposto Carmaux. – Qui non si sa mai cosa può succedere domani.

      Il Corsaro è girato intorno a un grande albero e si è fermato tra grandi foglie, cercando di vedere qualcosa nella scuro. Il rumore delle foglie si è fermato, ma è sentito un suono metallico e poi un colpo.

      – Fermi! Qualcuno ci sta spiando e vuole sparare.

      – Forse ci hanno visti arrivare? – ha detto Carmaux preoccupato.

      Il Corsaro ha preso la spada con la mano destra e la pistola con la sinistra, cercando di non fare rumore. Improvvisamente Carmaux e Wan Stiller hanno visto il Corsaro saltare su una persona nascosta tra i cespugli. L'attacco del Corsaro era così rapido che la persona è caduta a terra.

      – È uno dei nostri nemici, – ha detto il Corsaro che si era curvato.

      – Un soldato di Wan Guld, – ha risposto Wan Stiller. – Che cosa faceva qui?

      Lo spagnolo, che era stato colpito, cominciava a svegliarsi.

      – Sono caduto tra le mani del diavolo? – ha borbottato con paura.

      – Sì, – ha detto Carmaux. – Ci chiamate diavoli.

      Lo spagnolo tremava di paura.

      – Non aver paura, per ora, – ha detto Carmaux, ridendo. – Risparmia la paura per dopo.

      Poi Carmaux ha guardato il Corsaro e ha chiesto:

      – Dobbiamo ucciderlo?

      – No, – ha risposto il capitano.

      – Lo leghiamo all'albero?

      – Nemmeno.

      – Forse è uno di quelli che hanno ucciso i Fratelli della Costa e il Corsaro Rosso, capitano.

      Gli occhi del Corsaro Nero brillavano di rabbia, ma subito si sono calmati.

      – Non voglio la sua morte, – ha detto. – Può esserci utile.

      – Allora leghiamolo bene, – hanno detto i filibustieri.

      – Ora vediamo chi sei, – ha detto Carmaux.

      Ha acceso una torcia e l'ha avvicinata al viso dello spagnolo. Il prigioniero era un uomo di circa trent'anni, lungo e magro, con un viso angoloso, coperto da una barba rossiccia[10] e due occhi grigi, pieni di paura. Indossava


<p>9</p>

il comandante in seconda – помощник капитана

<p>10</p>

rossiccio – рыжеватый