11. Il sistema delle sensazioni di tono si dimostra una varietà continua, essendo possibile giungere da una determinata altezza di tono a una qualsiasi altra per una continua variazione di sensazione. La musica, scegliendo da questo continuo, singole sensazioni che sono separate da grandi intervalli, e in tal modo facendo della linea dei toni la scala dei toni, fa una determinazione arbitraria, che ha pur sempre la sua base nel rapporto delle sensazioni di tono; ma su di essa ritorneremo più innanzi per considerare le formazioni rappresentative che sorgono da queste sensazioni. La linea naturale dei toni ha due punti estremi, i quali fisiologicamente sono determinati dai limiti della percettibilità dell’apparato uditivo. Questi estremi sono il tono più alto e il più basso, dei quali il primo corrisponde a un movimento vibratorio da 8 a 10, il secondo a un movimento da 40.000 a 60.000 vibrazioni intere al minuto secondo.
C) Le sensazioni di olfatto e di gusto.
12. Le sensazioni di olfatto formano un sistema vario di un ordine fin qui ancora sconosciuto. Noi sappiamo soltanto che esiste un numero assai grande dì diverse qualità olfattive, tra le quali hanno luogo tutti i continui passaggi possibili. È pertanto fuori di dubbio che il sistema è una varietà a più dimensioni.
12a. Come un indizio che un tempo sarà forse possibile ridurre le sensazioni olfattive a un più piccolo numero di qualità principali, si può considerare il fatto che gli odori possono disporsi in certe classi, delle quali ciascuna contiene sensazioni che sono più o meno affini. Tali classi sono, ad es., gli odori d’etere, gli aromatici, i balsamici, quelli di musco, di abbruciaticcio e così via. Osservazioni isolate insegnano che alcune qualità prodotte da speciali sostanze odorifiche, possono essere determinate anche dalla mescolanza di altre sostanze. Ma queste esperienze non sono sino ad ora sufficienti per ricondurre la grande quantità di odori singoli, che ciascuna delle suddette classi racchiude, a un più limitato numero di qualità principali e di loro mescolanze. Infine si è anche osservato che parecchi stimoli olfattivi, usati in conveniente rapporto d’intensità, si compensano nella sensazione; e ciò accade non solo con quelle sostanze che come, ad es., acido acetico ed ammoniaca, si neutralizzano chimicamente, ma anche con quelle che come, ad es., caoutchouch e cera o balsamo del tolù, all’infuori delle particelle odorifere, non agiscono chimicamente una sull’altra. E siccome noi possiamo constatare questa compensazione anche quando i due odori agiscono in due superfici olfattive affatto diverse, l’uno sulla destra mucosa interna del naso, l’altro sulla sinistra, dobbiamo credere che qui si tratti non di un fenomeno analogo al complementarismo dei colori, di cui più sotto avremo a parlare (22), ma probabilmente di una reciproca inibizione centrale delle sensazioni. Contro questo analogia sta anche l’osservazione che una medesima qualità olfattoria può talvolta compensare più qualità affatto diverse, anche quelle che si neutralizzano fra loro stesse; il complementarismo dei colori è invece sempre limitato a due qualità che sono fra loro in istretta relazione.
13. Un po’ più da vicino sono studiate le sensazioni gustative; infatti in esse noi possiamo distinguere quattro qualità principali, che non si possono paragonare fra loro; tra queste avvengono tutti i passaggi possibili, che noi percepiamo come sensazioni miste. Le quattro qualità principali sono: acido, dolce, amaro e salato. Oltre a queste, alcuni considerano anche il sapore della lisciva (alcalini) e il metallico come qualità indipendenti, ma la lisciva mostra senza dubbio una parentela col salato, ed il metallico coll’acido; ambedue sono quindi probabilmente sensazioni miste o di transizione (l’alcalino forse tra il salato e il dolce, il metallico tra l’acido e il salato). Delle suddette quattro qualità principali, dolce e salato stanno in un rapporto d’opposizione, in quanto l’una di queste sensazioni è trasformata dall’altra, purchè questa raggiunga l’opportuna intensità, in una sensazione mista neutra (di solito detta “insipida„), senza che gli stimoli saporifici, che in tal guisa si neutralizzano scambievolmente, consentano una combinazione chimica. Epperò dobbiamo considerare il sistema delle sensazioni gustative come una moltiplicità a due dimensioni, che può essere in qualche modo geometricamente rappresentata da una superficie di cerchio, alla cui periferia stanno le quattro qualità fondamentali coi loro gradi di transizione, mentre il centro è occupato dalle sensazioni miste neutre, e la restante superficie dai gradi intermedi tra queste e le qualità saturate della periferia.
13a. Pare che in queste proprietà delle qualità gustative sia data un primo abbozzo del modo di comportarsi di un senso chimico. Da questo lato il senso del gusto costituisce forse un grado di sviluppo antecedente al senso della vista. La connessione manifesta colla natura chimica del processo di stimolazione fa credere che la neutralizzazione reciproca di certe sensazioni, colle quali è forse collegata la natura pluridimensionale del sistema, sia fondata non sulle singole sensazioni, come nelle sensazioni di caldo e di freddo (pag. 38), ma sui rapporti dell’eccitamento fisiologico. Alle azioni chimiche di determinate sostanze spetta generalmente, come è noto, la proprietà di poter essere neutralizzate dalle azioni di certe altre sostanze. Ora noi non sappiamo che cosa siano le modificazioni chimiche prodotte dagli stimoli saporifici nelle cellule gustative, ma in base al principio del parallelismo delle differenze tra la sensazione e l’eccitamento (pag. 36) possiamo, dalla compensazione delle sensazioni di dolce e di salato, conchiudere che anche le reazioni chimiche prodotte dalle sostanze saporifiche dolci e salate si elidono nelle cellule gustative. Il medesimo varrebbe per le altre sensazioni, per le quali fosse possibile dimostrare un comportamento simile. Intorno alle condizioni fisiologiche della stimolazione saporifica noi possiamo, in base ai fatti suesposti, conchiudere questo solo, che i processi chimici d’eccitamento, corrispondenti a tali sensazioni neutralizzantisi, si trovano nelle stesse cellule di senso. Naturalmente non è esclusa la possibilità che nelle medesime formazioni sorgano più processi, i quali abbiano ad essere neutralizzati da reazioni opposte. I reperti anatomici e gli esperimenti fisiologici con stimoli distinti su singole papille gustative non danno sino ad ora alcuna risposta decisiva. E anche qui è tutt’ora incerto, se nei fatti suesposti di compensazione si debba riconoscere un proprio complementarismo corrispondente a quello dei colori (vedi sotto 22).
D) Le sensazioni di luce.
14. Il sistema delle sensazioni di luce consta di due sistemi parziali: delle sensazioni acromatiche e delle sensazioni cromatiche; tra le qualità loro si trovano tutti i possibili gradi di continui passaggi.
Le sensazioni acromatiche formano, per sè sole considerate, un sistema molteplice ad una dimensione, il quale, analogamente alla linea dei toni, si chiude fra due punti limiti. Noi diciamo nero le sensazioni, che stanno più vicine ad uno di questi limiti, e bianco quelle che stanno presso all’altro; fra i due disponiamo il grigio nelle sue diverse gradazioni (grigio oscuro, grigio e grigio chiaro). Questo sistema unidimensionale delle sensazioni acromatiche ha la proprietà di essere, a differenza della linea dei toni,