Compendio di psicologia. Wilhelm Max Wundt. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Wilhelm Max Wundt
Издательство: Bookwire
Серия:
Жанр произведения: Документальная литература
Год издания: 0
isbn: 4064066069711
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dell’organo di senso, sorgono molto spesso mescolanze di qualità diverse di uno stesso sistema, ad es., quando si tocchi una larga superficie della pelle, si hanno sensazioni di pressione qualitativamente diverse.

      I quattro sistemi di sensazione del senso generale sono tutti sistemi uniformi (§ 5, 5) e anche da questo lato il senso generale di fronte agli altri sensi, i sistemi dei quali sono vari, si dà a riconoscere come quello che geneticamente è primo. Le sensazioni di pressione che hanno la loro origine e nella pelle esterna e nella tensione o movimenti delle articolazioni dei muscoli o dei tendini, siamo soliti ad abbracciare sotto il nome di sensazioni di tatto e a queste contraporre come sensazioni comuni, le sensazioni di caldo, di freddo e dolorifiche, insieme alle sensazioni di pressione che hanno luogo negli altri organi interni. Le sensazioni tattili possono alla loro volta essere distinte in esterne ed interne, quando si pongano fra le prime le sensazioni di pressione sulla pelle, e fra le seconde le sensazioni di pressione che avvengono nei su menzionati tessuti ed organi. Quest’ultime possono anche essere distinte rispetto alla loro sede fisiologica, in sensazioni muscolari e senzazioni di articolazioni; e rispetto alla loro condizione di formazione, in sensazione di tensione o di forza e sensazioni di movimento o di contrazione.

      7. Solo sulla pelle esterna è possibile con sufficiente esattezza avere una prova dell’attitudine che presentano le diverse parti degli organi di senso generale a ricevere stimoli e a produrre sensazioni. Riguardo alla parte interna si può soltanto affermare che sono sensibili agli stimoli di pressione le articolazioni in assai grande misura, i muscoli e i tendini in più piccola, mentre le sensazioni di caldo, di freddo e dolorifiche sorgono negli organi interni solo eccezionalmente e, in grado notevole, solo in condizioni anormali. Invece sulla pelle esterna e sugli integumenti mucosi che confinano immediatamente colla pelle, non è alcun punto il quale non sia contemporaneamente sensibile agli stimoli di pressione, di freddo e dolorifici. Ma è pur vero che varia il grado della sensibilità sui diversi punti, e proprio così, che generalmente non coincidono fra loro i punti di maggior sensibilità per la pressione e per il caldo e per il freddo. Soltanto la sensibilità dolorifica si comporta in modo abbastanza uniforme, con questa sola eccezione, che in alcuni punti lo stimolo dolorifico agisce alla superficie, in altri penetra più addentro. Invece ci sono singole parti della pelle quasi puntiformi specialmente privilegiate, per gli stimoli di pressione, di caldo, di freddo che sono designate come punti dolorifici, caldi e freddi. Esse sono sparse in numero assai vario sulle diverse regioni della pelle. Punti di diverse qualità non coincidono mai, ma i punti di temperatura possono egualmente dar origine a sensazioni di pressione e dolorifiche; stimoli caldi per solito determinano anche sui punti freddi sensazioni calde, mentre i punti caldi pare non possano essere eccitati da stimoli freddi puntiformi. Inoltre i punti caldi e freddi possono anche reagire con sensazioni calde e fredde a stimoli meccanici ed elettrici opportunamente applicati.

      8. Delle quattro speci di qualità sunnominate le sensazioni di pressione e dolorifiche formano sistemi chiusi, che non offrono relazioni nè fra loro nè coi due sistemi di sensazioni di temperatura. Invece noi siamo soliti porre le sensazioni di temperatura nel rapporto di opposizione, in quanto noi apprendiamo caldo e freddo non semplicemente come sensazioni diverse, ma contrastanti. È però assai probabile che questa considerazione provenga non dalla natura originaria delle sensazioni, ma in parte dalle condizioni della loro formazione e in parte dai sentimenti che le accompagnano. Mentre le altre qualità possono fra loro collegarsi a loro gradimento e costituire sensazioni miste, ad es., pressione e caldo, pressione e dolore, freddo e dolore, e così via; caldo e freddo, a causa delle condizioni della loro origine, si escludono l’un l’altro; così che in un dato punto della pelle è possibile soltanto una sensazione calda o una fredda, o nessuna delle due. Quando l’una di queste sensazioni passa senza interruzione nell’altra, il passaggio avviene regolarmente, in modo che o la sensazione calda gradatamente sparisce e sorge una sensazione fredda in accrescimento costante, o viceversa, questa sparisce e quella cresce a poco a poco. Si aggiunge ancora che caldo e freddo sono collegati a sentimenti elementari opposti, fra i quali il punto in cui le due sensazioni spariscono, si presenta come punto d’indifferenza.

      I due sistemi di sensazioni di temperatura stanno ancora in un’ultima relazione: essi sono dipendenti in alta misura dalle condizioni variabili della stimolazione sull’organo di senso; un aumento notevole della propria temperatura è da noi sentito come caldo, un abbassamento della stessa come freddo. Egualmente la temperatura del nostro corpo, che corrisponde alla zona d’indifferenza fra le due sensazioni, si adatta relativamente presto alla temperatura esterna, entro limiti abbastanza larghi. E il fatto che i due sistemi di sensazioni si comportano anche sotto questo rispetto egualmente, viene ad appoggiare ancor più il concetto della loro affinità o della loro opposizione.

       B) Le sensazioni di suono.

      9. Noi abbiamo due sistemi di sensazioni sonore semplici fra loro indipendenti, ma di solito connessi a causa del mescolarsi degli stimoli; il sistema uniforme delle sensazioni semplici di rumore e il sistema vario delle sensazioni semplici di tono.

      Possiamo produrre sensazioni semplici di rumore solo in condizioni nelle quali sia escluso il sorgere contemporaneo di sensazioni di tono; cioè quando noi produciamo vibrazioni d’aria, la velocità delle quali sia nè troppo lenta nè troppo rapida, o quando onde sonore agiscono sull’orecchio per un tempo più breve di quello che possa determinare una sensazione di tono. La sensazione di rumore ottenuta in tal modo può essere distinta per intensità e per durata. A parte ciò, pare che essa sia qualitativamente uniforme. Certo è possibile che piccole differenze qualitative esistano a seconda delle condizioni di origine del rumore; ma esse sono in ogni caso troppo piccole per essere fissate mediante determinazioni diverse. I così detti soliti rumori sono composizioni di sensazioni e risultano da tali sensazioni semplici di rumore e da molte numerose sensazioni di tono irregolari (V. § 9, 7). Il sistema uniforme delle sensazioni di rumore è probabilmente il primitivo in ordine di sviluppo. Le semplici vescichette uditive, provvedute di otoliti, quali s’incontrano negli animali inferiori, possono difficilmente produrre sensazioni diverse dalle sensazioni di rumore semplici. Anche nell’uomo e negli animali superiori le disposizioni del vestibolo del labirinto fanno credere solo a un eccitamento sonoro uniforme, corrispondente alla sensazione semplice di rumore; e infine, dopo le ricerche anche sugli animali privi del labirinto, pare che anche solo un’eccitazione diretta del nervo uditivo possa produrre tali sensazioni. Siccome poi nello sviluppo degli animali superiori l’apparato a chiocciola del labirinto uditivo è derivato dall’originaria vescichetta del vestibolo, corrispondente in tutto nella sua conformazione a un primitivo organo d’udito, il sistema molteplice delle sensazioni di tono può forse essere considerato come un prodotto della differenziazione del sistema uniforme delle sensazioni semplici di rumore; benchè, dovunque questo svolgimento si sia compiuto, il sistema semplice continui a persistere accanto al complesso.

       10. Il sistema delle sensazioni semplici di tono costituisce una varietà continua a una dimensione. Altezza dei toni noi diciamo la qualità delle singole sensazioni semplici di tono. La natura unidimensionale del sistema appare dal fatto che noi, partendo da una data altezza di tono, possiamo variare le qualità sempre secondo due direzioni fra loro opposte: l’una di queste diciamo elevamento, l’altra abbassamento del tono. Nell’esperienza reale una semplice sensazione di tono non ci si offre mai per sè sola, in tutto pura, ma ora essa si collega con altre sensazioni di tono, ora anche con concomitanti sensazioni semplici di rumore. Ma poichè questi elementi concomitanti, secondo lo schema più sopra dato (§ 5, 1), possono essere variati a piacimento, e in molti casi sono relativamente deboli a paragone di un singolo tono; l’applicazione pratica delle sensazioni di tono nell’arte della musica è già riuscita all’astrazione della sensazione semplice di tono. Coi simboli do, do diesis, fa bemolle, re, ecc., noi indichiamo toni semplici, benchè i suoni di strumenti musicali e della voce umana, coi quali noi produciamo quest’altezze di tono, siano sempre accompagnati da altri toni più deboli e anche spesso da rumori. Poichè le condizioni in cui sorgono questi toni d’accompagnamento, possono variare a nostra volontà così da diventare molto deboli, la tecnica acustica è riuscita persino a determinare i toni semplici in purezza pressochè completa. Il mezzo più semplice per ciò