Ma oramai tutto questo faceva parte del passato, quello che avrei cominciato a fare era sfruttare la mia intelligenza e le mie conoscenze per arricchirmi e non essere beccato, e qualora accadesse, sperare che fosse il più in là possibile, in modo da racimolare un bel po’ di denaro per poter vivere decentemente una volta ritiratomi dal mercato dell’illegalità. Certo non era del tutto facile e semplice, soprattutto entrare nel giro, ma certo ci potevo provare, d'altronde cosa avevo da perderci? Nulla. Dovevo pensare bene a ogni dettaglio. Aprire ogni cassetto della mente per organizzarmi alla grande e costruire un qualcosa di non troppo grande, per non attirare l’attenzione, ma nemmeno troppo piccolo, per non racimolare pochi soldi. E poi, se c’erano riusciti certi inetti con i quali mi ero imbattuto, come potevo fallire io, impossibile. Già immaginavo il cambiamento nella mia vita. Più rispetto; perché con i soldi si ottiene il potere, e il resto viene a cascata, dandoti comunque una mano. Belle donne, che quelle non guastavano mai. Macchine sportive, per togliermi lo sfizio che mi era sempre gironzolato per la testa, e viaggiare, soggiornando nei posti più belli e lussuosi al mondo. Certo non subito, non dovevo commettere l’errore di essere presuntuoso e sperperare immediatamente quello che guadagnavo, ma in un futuro non troppo lontano avrei potuto soddisfare tutte queste mie idee. Già m’immaginavo immerso in una vasca idromassaggio all’ultimo piano di un grattacielo circondato da donne incantevoli con un bicchiere di Franciacorta in mano e un po’ di musica in sottofondo…paradisiaco.
Forse stavo fantasticando troppo o forse no, sarà solamente il tempo a dirmi se avevo ragione.
Il bello di tutta questa mia paradisiaca visione o prospettiva di vita era l’inizio. Come diamine avrei cominciato? Come avrei fatto a inserirmi nella criminalità. Il posto più fertile in assoluto per uno che voleva cominciare questa carriera era la stazione ferroviaria, a meno che non conoscesse persone altolocate, e allora la questione era del tutto diversa, ma di certo non era il caso mio.
Come uno studente sceglie l’università che meglio preferisce, anche un criminale, sebbene alle prime armi, deve compiere questa tragica scelta. Inserirmi nel campo delle piccole rapine da strada per fare un po’ di soldi sarebbe potuto essere un buon punto di partenza e di certo non avevo l’obbligo di farle in una determinata zona della città.
Avrei potuto sbizzarrirmi, variando dalla banca, alla farmacia, per seguire con l’ufficio postale, o meglio ancora una tabaccheria o un benzinaio, insomma qualsiasi attività commerciale con un elevato incasso giornaliero. In ogni singolo di questo posto avrei dovuto calcolare molteplici varianti, ma ce n’era una di fondamentale importanza, l’unica incontrollabile, la fortuna. Perché potevo aver studiato il piano in ogni singolo suo dettaglio, inserendo qualsiasi incognita, ma se un po’ di fondoschiena non m’accompagnava in quello che stavo facendo, gli sbirri sarebbero stati pronti a ingabbiarti.
Ora come ora però, ero sdraiato sul divano, lasciato a bivaccare come un trovatello disperato e senza un centesimo da investire. Fare il criminale non faceva parte del mio Dna, ma l’adrenalina si. Quindi tutto sommato credevo che le cose combaciassero. Un detto mi dava conforto…gli sbirri sono peggio dei criminali…non dovevo far altro che testarlo.
Con le braccia conserte dietro la testa e le gambe incrociate, mi godevo il venticello fresco che entrava dalla finestra di fronte a me e pensavo a come diavolo avrei fatto a tirar su un po’ di soldi. Potevo andare a far volantinaggio, o il pizzaiolo, o il cameriere, ma tutto questo sarebbe stata una sconfitta, non perché questi lavori erano umili e indegni di me, ma perché il tempo di fare lo sciacquino l’avevo lasciato alle spalle quand’ero stato costretto a lasciare la polizia, quindi, niente più capi e soprattutto non avrei più dovuto pensare se riuscivo ad arrivare a fine mese o meno. Un settore che mi aveva sempre attratto era quello dei bancomat, o meglio, non clonare le tessere o aspettare le persone che effettuavano i prelievi per derubarli. No. M’affascinava farli saltare, e portare via la cassa con i soldi contenuti all’interno. Era un lavoro ingegnoso, che non danneggiava nessuno. Le banche per questo tipo d’incidenti erano assicurate, e i danni che subivano gli venivano rimborsati interamente. E dal mio punto di vista, anche se avessero dovuto pagare loro direttamente, la cosa non avrebbe cambiato molto la linea di marketing che avevano, visto che sin dall’inizio della loro creazione avevano sempre cercato e ottenuto il favore dei governi per fregare i poveri cittadini in qualsiasi loro operazione, e se questo non fosse vero, come si spiegherebbero tutte le fantastiche sedi ove operano, tutti quei bei palazzi pagati con i soldi e i sacrifici della gente comune, perché i grandi sono grandi, grazie ai soldi dei piccoli. L’unico inconveniente che potevo riscontrare in questo settore, era la poca conoscenza delle miscele esplosive, e tutto ciò che ci poteva