Passando al contenuto, Agatone è ricordato come poeta tragico schernito da Aristofane nella commedia frammentaria Gerytades in merito alla sua μαλακία, ‘mollezza’, ‘delicatezza’ (vd. ad test. 8c* ad test. 24a–b). La datazione attribuita al Gerytades da parte della critica si stringe intorno agli anni 408–407 a.C.48 ed è presumibile che al momento della rappresentazione dell’opera Agatone non avesse ancora lasciato Atene; questo permetterebbe di datare il suo allontanamento al periodo compreso tra la messa in scena della commedia e la morte di Euripide in Macedonia, nel 407/406 a.C., se si accetta la tradizione riportata da Arriano della contemporanea presenza dei due poeti presso la corte macedone (vd. test. 15).
Sono poi fornite alcune notizie biografiche: la nascita del poeta da un ateniese, dal nome Tisameno;49 la relazione con Pausania, definito τραγικός; il trasferimento presso Archelao. Marsia il Giovane, al quale si assegna la composizione di una storia della Macedonia (i riferimenti ad Agatone erano presumibilmente inseriti in un discorso relativo alla Macedonia di Archelao), è citato come fonte in coda a quest’ultima informazione.50
La menzione di un ateniese Tisameno quale padre del poeta non aiuta a identificarne la famiglia, ma conferma la provenienza del poeta da Atene.51 La presentazione di Pausania come ἐραστής di Agatone trova riscontro nelle altre testimonianze (vd. testt. 3. 14. 16); suscita invece perplessità la sua definizione come τραγικός. Non abbiamo notizia di una simile attività per Pausania e già Ateneo (V 216f) affermava di non conoscere alcuna sua opera. Per risolvere l’incoerenza, Cramer ipotizza la caduta di καὶ Εὐριπίδου dopo Παυσανίου, appoggiandosi alla test. 15.52 Tuttavia, come rilevato da Snell–Kannicht, è Pausania ad accompagnare Agatone in Macedonia, e il relativo οὗ si deve riferire a Παυσανίου, che deve dunque trovarsi nella posizione più vicina al relativo stesso (vd. test. 16). Più probabilmente l’attribuzione di un’attività poetica a Pausania potrebbe essere un errore di Areta.53
Infine, lo scolio si conclude con un’indicazione circa l’elegante stile poetico d’impronta gorgiana (ἐμιμεῖτο τὴν κομψότητα τῆς λέξεως Γοργίου) di Agatone, testimoniato dal discorso del tragediografo nel Simposio platonico (vd. test. 21). Il sostantivo κομψότης, ‘eleganza’, è derivato dall’aggettivo κομψός54 ed è attestato per la prima volta in ambito retorico da Isocrate (XII 1 l. 7), secondo il quale un discorso caratterizzato da κομψότης sarebbe il contrario di un discorso composto con semplicità (ἁπλῶς); κομψότης implica pertanto un certo grado di elaborazione. L’attestazione del sostantivo nelle lettere pseudo–platoniche (358c 7) stabilisce inoltre affinità tra κομψότης e i sostantivi σοφία e δεινότης, termini ricorrenti nel linguaggio retorico definitosi tra V–IV sec. a.C. e associati ai σοφισταί, maestri e professionisti della retorica.55
Test. 6 (12 S.–K.)
Scholl. vett. RVMEΘBarb(Ald) Aristoph. Ra. 83a–c. 84c–d Chantry (cf. test. 8c*)
83a Ἀγάθων δέ (Ald):
α. οὗτος τραγῳδίας ποιητής. κωμῳδεῖται δὲ εἰς θηλύτητα. RV
β. οὗτος τραγικὸς ποιητής. ἐπὶ μαλακίᾳ δὲ διεβάλλετο. E(Ald)
83b Ἀθηναῖος, υἱὸς Τισαμένου. V
83c Ἀγάθων δὲ ποῦ’ στιν M:
α. οὗτος ὁ Ἀγάθων, κωμῳδοποιός, τῆς Σωκράτους διδασκαλίας. MEΘBarb(Ald)
β. ἦν δὲ καὶ † κωμῳδοῦ υἱός (κωμῳδοποιός coniecit Dindorf), † τοῦ Σωκρατικοῦ διδασκαλείου. V
84c οὗτος ἀγαθὸς ἦν τὸν τρόπον, καὶ τὴν τράπεζαν λαμπρός. VMEΘBarb(Ald)
84d φασὶν ὅτι τὸ Πλάτωνος “Συμπόσιον” ἐν ἑστιάσει αὐτοῦ γέγραπται, πολλῶν ἅμα φιλοσόφων παρ’ αὐτῷ καταχθέντων. VEΘBarb(Ald)
83a Agatone:
α. questi era poeta di tragedia. In commedia è schernito per l’effeminatezza.
β. questi era poeta tragico. Era ridicolizzato per la mollezza.
83b Ateniese, figlio di Tisameno.
83c E Agatone dov’è:
α. questo è Agatone, poeta comico, della scuola socratica.
β. [c’(?)] era anche † κωμῳδοῦ υἱός, † della scuola socratica. V
84c questi era buono di carattere e dava splendidi banchetti.
84d dicono che il Simposio di Platone sia stato scritto in occasione di un suo banchetto, quando, a casa sua, insieme sono presentati molti uomini amanti della sapienza.
Interpretazione
Negli scholl. vett. RVMEΘBarb(Ald) Aristoph. Ra. 83s. si trovano informazioni comuni anche ad altre testimonianze (vd. testt. 5. 8c*): Agatone fu poeta tragico, figlio di Tisameno ateniese, dileggiato nella commedia come effeminato e molle (εἰς θηλύτητα/ἐπὶ μαλακίᾳ; vd. ad testt. 5. 8c*. 24). Manca qui il riferimento esplicito ad Aristofane come fonte comica, che si può invece trovare in 8c*.
Per la definizione di Agatone come κωμῳδοποιὸς τοῦ Σωκρατικοῦ διδασκαλείου (vd. anche test. 8c*), il testo degli scolî si presenta tormentato. L’improbabile κωμῳδοῦ υἱός tramandato da V, il manoscritto che riporta gli scolî nella forma più esauriente, è emendato da Dindorf con κωμῳδοποιός sulla base degli altri manoscritti e della Suda. Snell–Kannicht notano «certe his e verbis concludi non potest Agathonem comicum fuisse», segnalando come erronee le conclusioni tratte da Tzetzes dagli scholl. vett. (Tzetzes schol. in Aristoph. Ra 83a, adn. ad 83a p. 726 Koster) sul fatto che Agatone fosse anche commediografo. Gli editori ipotizzano un emendamento del testo in ἦν δὲ καὶ κωμῳδοποιὸς <λέγων αὐτὸν> τοῦ Σωκρατικοῦ διδασκαλείου (‘c’era anche un poeta comico che lo definiva di scuola socratica’), sottraendo ad Agatone la qualifica di poeta comico.56 Furono probabilmente gli esegeti antichi ad attribuire ad Agatone una doppia attività poetica, tragica e comica, sulla base di un’interpretazione erronea del finale del Simposio platonico.
I.2. Il trasferimento in Macedonia (testt. 7–11)
Test. 7 (5 S.–K.)
Praxiphanes fr. 18 Wehrli ap. Marcellin. Vit. Thuc. 29
συνεχρόνισε