La donna nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi. Emma Boghen Conigliani. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Emma Boghen Conigliani
Издательство: Bookwire
Серия:
Жанр произведения: Языкознание
Год издания: 0
isbn: 4064066068653
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co' precettori, rare e patriarcali distrazioni, chiasso co' cugini o qualche tombola giuocata ne l'orto di certi frati, pratiche religiose continue e continua sorveglianza.

      Tutti sanno come il primogenito, gracile per natura, perdesse interamente la salute e divenisse gibboso per le soverchie fatiche durate sui libri, e come fra lui ed i fratelli da un lato e il padre da l'altro, sorgesse, e a poco a poco si facesse profondo, il dissidio, perchè la stretta tutela in cui eran tenuti irritava i loro animi non meno fantastici che appassionati, e perchè nelle idee e negli affetti essi venivano scostandosi da Monaldo. È pure assai noto come la disperazione di Giacomo giungesse a tal segno da risolverlo a tentar la fuga dalla casa paterna, progetto fallito per caso. Che faceva, che pensava intanto la contessa? Tutt'assorta nel suo compito di amministratrice, non si accorse forse che tardi de la perduta salute e de la deformità di Giacomo; ed è doloroso il notare come questi, giovanetto, affettuosissimo per natura e di una sensitività esaltata, persuaso di dover morire ben presto, mentre seduto sul letto, di notte, al lume di una fioca lucerna, scrive, fra le lagrime, il suo Appressamento alla morte e si duole di dover perire come infante che parlato non abbia, senza che alcuno conosca il suo grande spirito, Giacomo, che teneramente si rivolge alla Vergine, non ha una parola per sua madre. Doloroso del pari è il rileggere quanto il marchese Solari scriveva a Monaldo, dichiarandogli apertamente che per lui la causa della tentata fuga di Giacomo doveva essere l'eccessiva severità della contessa.

      Nei dissidi fra il padre ed i figliuoli ella teneva naturalmente dal primo, ma senza punto tentare di piegarlo a più indulgenza verso di quelli, senza punto usar loro quelle giuste larghezze che li avrebbero calmati, perchè non comprendeva quei cuori giovanili ed il loro bisogno di vita e di libertà. Ed ella avrebbe potuto tutto, ella che comandava veramente e cui tutti obbedivano. «Io a casa mia non sono padrone che delle frittate,» soleva dire Monaldo, che si sfogava a gridare contro le prepotenze delle mogli italiane, ma rimaneva sempre impigliato nelle gonne della sua e non osava, nè anche per cose lievissime, affrontare il muso di lei, come scrisse Paolina. Per quei giovani focosi, esaltati, era un vivere senza vita, senz'anima, senza corpo, che faceva desiderar loro ad ogni momento la morte. In Giacomo, infelicissimo fra tutti, e nella grandezza del suo spirito conscio di tutte le sue sventure, si spense ogni vivacità, ogni allegrezza, e venne a mancare a poco a poco persino la speranza e la fede: egli, dopo anni di dolore che gli parvero secoli, riuscito ad andarsene di casa, si ricorda assai spesso di mandare i suoi saluti alla madre, ma non le scrive quasi mai; ed ella a sua volta tarda lunghi anni a dargli un aiuto materiale, e non lo dà finchè non è richiesto; e pure ella doveva sapere quanto questa domanda dovesse riuscir incresciosa a l'animo delicatissimo ed altero del figliuolo. «Son più le volte che senza qualche soccorso di amico sarebbe stato digiuno, che non quelle in cui avrebbe mangiato,» asseriva G. B. Niccolini alla marchesa Lucrezia Niccolini-Monti, andata sposa in Recanati, cui aveva chiesto se la famiglia Leopardi navigasse in pessime acque, rimanendo stupito al sentire che no. Certo però Adelaide non supponeva le reali strettezze di Giacomo, perchè, come Monaldo ebbe a scrivere a questi, ella credeva le lettere una miniera d'oro, la quale rendesse inutile ogni altro sussidio a quel figlio che pure ella amava tenerissimamente.

      Anche la breve letterina, una delle due che ci rimangono, scritta da Adelaide al figlio il 29 novembre 1822, quand'egli, per la prima volta lontano da casa, si trovava a Roma, ha frasi affettuose, e assai più che non dicano significano forse quelle righe: «Molto mi ha rallegrato la vostra lettera, ma molto più quella che avete scritto al babbo da Spoleto. Vedo che conoscete bene i vostri doveri a suo riguardo e ciò mi è garante della vostra buona condotta in avvenire.»