In questo racconto biblico l’autore ci dimostra il serpente come una realtà esterna all’uomo per spiegarci una cosa molto importante, che l’uomo è libero e si confronta con la realtà del serpente e del peccato. L’uomo essendo una persona ha la possibilità di scegliere tra il bene e il male. Prima del peccato originale il serpente era una realtà esterna all’uomo, dopo il peccato, invece, il confine del bene e del male si è spostato nel cuore dell’uomo. L’uomo purtroppo gli ha permesso entrare dentro di se fino al punto di possederlo74 completamente . Dal racconto della Genesi vediamo che il serpente interroga l’uomo per:
● creare in lui lo stato di confusione,
● mette in dubbio la parola di Dio e la sua credulità,
● giudicare Dio.
Si mette in mezzo tra l’uomo e Dio, si propone come il guru attirando sempre di più la sua attenzione e suscitando in lui la curiosità verso l’unico albero proibito. Che cosa nasconde l’albero proibito? Che cosa Dio ci nasconde? Sta aprendo la mente dell’uomo verso la nuova prospettiva, quella proibita:
● Aprire gli occhi!
● Diventare come Dio!
● Conoscere la verità del bene e del male!
● Decidere cos’è il bene e cos’è il male!
“ [5]Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi” (Gen 3,5) , vedendo le cose in modo diverso prima del peccato originale. La visione a seguito del peccato originale è legata con l’espressione biblica: “erano nudi”75! Adamo ed Eva prima del peccato percepiscono la loro nudità con il cuore puro, con gli occhi di Dio. Non avevano vergogna nonostante fossero nudi: “[25] Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna” (Gen 2,25). Dopo il peccato, invece, percepiscono la propria nudità con il cuore corrotto, sporco, sentendo vergogna per questo: “[7]Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture” (Gn 3,7). Ecco la prima divisione tra l’uomo e la donna! Non si sentono uniti. Si nascondono tra di loro, almeno una parte di se. Hanno qualcosa da nascondere. Non sono sinceri e aperti fino il fondo come prima. Nella relazione tra di loro qualcosa si cambia. Non si sentono già una carne. Adamo non riconosce Eva come: “…[23] Allora l’uomo disse: Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. Perché dall’uomo è stata tolta” (Gn 2,23). Ecco! Apertura al male! Apertura al divorzio Apertura alla separazione!
Dopo il peccato originale si cambia la relazione non soltanto tra uomo e donna, ma prima di tutto tra uomo e Dio. Subentra il disturbo, la confusione nella relazione con il Creatore: “[8] Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. [9] Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: Dove sei? [10] Rispose: Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto” (Gn 3,8-10) . Dopo il peccato Adamo percepisce Dio attraverso la paura che ha le sue radici nel peccato, per questo si nasconde davanti a al Padre e Creatore. Si nasconde davanti all’Amore: “[20] Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. [21] Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio” (Gv 3,20-21). Ecco! Arum, opera del serpente! Dividere! Ecco l’inizio del divorzio tra uomo e Dio! Ecco, l’inizio del divorzio tra maschio e femmina.
Perché il serpente fa questo?
● Perché sa che allontanando l’uomo da Dio egli diventa una preda facile da sconfiggere e da manipolare.
● Perché vuole l’uomo per se. Vuole diventare un amante dell’uomo.
● Vuole che l’uomo tradisca Dio con lui. Vuole che l’uomo lo sposi e questo è pura follia che porta l’uomo verso l’autodistruzione. Il diavolo vuole portare l’uomo all’idolatria.
All’opposto dobbiamo sapere una cosa, che da Dio non possiamo staccarci, perché lui è la sorgente della nostra vita. Dio non soltanto ci ha creati, ma anche ci sostiene nella vita. La sua creazione non è ancora finita, ma continua. Che ci piaccia o no, noi non possiamo vivere senza di Lui. Staccarsi da Lui significherebbe smettere di esistere. Ma questo sicuramente non dipende né da satana né da noi. Nessuna potenza può staccarci da Dio. Impossibile! Questo ci spiega san Paolo: “[31] Che diremo dunque in proposito? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? [32] Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? [33] Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. [34] Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? [35] Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? [36] Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello. [37] Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. [38] Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, [39] né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm 8,31-39).
3.2.4. Per sua natura ordinata al bene dei coniugi.
Il prossimo argomento che vorrei toccare è la scoperta del significato del matrimonio secondo l‘insegnamelo della Chiesa Cattolica: “[24] Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne” (Gn 2,24) . Nonostante il legame tra i genitori e i figli sia fortissimo, esiste un legame ancora più forte, così forte che l’uomo e la donna sono pronti ad abbandonare i propri genitori per unirsi nell’unione matrimoniale, per creare la propria famiglia. E’ quindi giusto porci una domanda: dove trovano la forza per fare un passo così importante? La risposta la troviamo nel versetto precedente: “[23] Allora l’uomo disse: Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. perché dall’uomo è stata tolta” (Gn 2,23) . Vorrei sottolineare, che la donna è un dono di Dio per l’uomo. Un mistero dell’amore. Un interiore richiamo. Una illuminazione irrazionale. Una sicurezza inspiegabile. Qualcosa scatta tra l’uomo e la donna che li spinge l’una verso l’altra. Funziona tra di loro come tra due calamite con due poli diversi che si attirano per unirsi nell’atto dell’amore che scaturisce attraverso dono della nuova vita. Capiscono che l’una non vuole vivere senza l’altra. Vogliono stare insieme perché l’una per l’altra rappresenta il bene più prezioso. La loro unione è un arricchimento reciproco che esplode in una avventura della vita insieme. I conti dell’unione tra l’uomo e la donna sono: 1 + 1 = 1. Il mistero dell’unione tra maschio e femmina ha la sua sorgente in Dio, che ha creato essere umano alla sua immagine e somiglianza. L’unione tra di loro in qualche maniera rispecchia l’unione che esiste in Dio, tra Padre, Figlio e Spirito Santo. Il conto dell’unione Divina assomiglia quello tra l’uomo e la donna: 1 + 1 + 1 = 1
Che tipo di unione esiste in Dio? Quella dell’amore!
● Tra Padre e Figlio!
● Tra Figlio e Padre!
● Tra Padre