“Le ho dato il nome della vendicativa regina guerriera pagana che si è scatenata contro i romani e ha raso al suolo Londra dandole fuoco. Ma veniamo a noi: posso esserti utile, cara?”
Lacey provò subito simpatia per la donna. “Sono Lacey. Abito qui accanto e pensavo fosse opportuno presentarmi ora che la mia permanenza sarà in un certo senso permanente.”
“Qua accanto? Al Crag Cottage?”
“Proprio lì.”
La donna si illuminò. Spalancò la porta del tutto e allargò le braccia. “Oh!” esclamò in uno slancio di pura gioia, chiudendo Lacey in un abbraccio. Boudicca, il cane, impazzì e si mise a saltare loro attorno abbaiando. “Mi chiamo Georgina Vickers. George per la mia famiglia, Gina per gli amici.”
“E per i vicini?” chiese Lacey sorridendo, non appena la donna la liberò dal suo stretto abbraccio.
“Facciamo Gina.” La donna le afferrò la mano e gliela strinse. “Vieni dentro adesso! Entra! Entra! Metto su la teiera.”
Lacey non ebbe altra scelta che lasciarsi trascinare all’interno del cottage. E anche se al momento non se ne poteva rendere conto, “Metto su la teiera” sarebbe diventata una frase che avrebbe sentito davvero un sacco.
“Ma ci credi, Boo?” disse la donna mentre percorreva il corridoio dal tetto basso. “Finalmente abbiamo una vicina!”
Lacey la seguì ed entrambe sbucarono nella cucina. Era più o meno la metà della sua, con il pavimento rivestito di piastrelle rosso scuro e un’ampia isola centrale che occupava la maggior parte dello spazio. Da lato del lavandino una grande finestra si affacciava su un prato ricoperto di fiori, la vista dell’oceano a fare da sfondo subito dietro.
“Fa giardinaggio?” chiese Lacey.
“Sì. È il mio orgoglio e la mia gioia. Coltivo ogni genere di fiori ed erbe aromatiche. Come una dottoressa strega.” Ridacchiò della propria affermazione. “Vuoi provarne una?” le chiese, e indicò una fila di bottigliette di vetro color ambra ammassate su uno scaffale di legno sbilenco fatto a mano. “Ho cure per il mal di testa, per i crampi, il mal di denti, i reumatismi…”
“Uh… credo che mi accontenterò del tè,” rispose Lacey.
“Che tè sia!” esclamò l’eccentrica donna. Andò dall’altra parte della cucina e prese dalla credenza due tazze. “Di che tipo? English Breakfast? Assam? Earl Grey? Lady Gray?”
Lacey non aveva idea che ce ne fossero così tante tipologie. Si chiese cosa avesse bevuto da Tom durante il loro ‘appuntamento’. Quello era stato davvero delizioso. A ripensarci adesso, il ricordo le tornò alla mente.
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