Nael la conosceva troppo bene. La sua migliore amica metteva il broncio due secondi e poi facevano subito pace.
‹‹Eddai Kay, stavo scherzando! Dovrò pur sfogare su qualcuno le mie frustrazioni da zitella››, e le fece gli occhi dolci.
Le due ragazze si guardarono serie per qualche secondo. Poi scoppiarono a ridere.
‹‹Sei fortunata Na, ti voglio troppo bene per prendermela con te. E ammettilo, senza di me ti annoieresti a morte››.
Non le lasciò nemmeno il tempo di rispondere. Vide un cameriere passare e urlò ‹‹Scusa, ancora una vodka gra…››. Si fermò all’istante.
Un ampio sorriso le si dipinse in volto e le sue guance andarono in fiamme.
‹‹Na, mi crederesti se ti dicessi che Morgan e Male sono qui?›› Disse guardando un punto indefinito dietro di lei.
‹‹Sì, potrebbe essere. È un luogo pubblico in fin dei conti››, rispose Nael con sarcasmo.
‹‹E mi crederesti anche se ti dicessi che stanno venendo verso di noi?››.
Un brivido le salì lungo la schiena. Si voltò di scatto e li vide a pochi passi dal loro tavolo. Stavano davvero procedendo verso di loro. Da quando in qua si interessavano alle loro fan? Qualcosa non quadrava.
Male la guardò negli occhi e la salutò con un gesto della mano. Il suo sguardo non prometteva niente di buono. Sembrava quasi la stesse mangiando con gli occhi.
‹‹Guarda un po’ chi si vede qui! Le nostre amichette››, disse Male dando una pacca sulla spalla alle due ragazze.
Morgan sorrise e chiese gentilmente ‹‹Possiamo sederci con voi o disturbiamo?››
Sarebbe stato difficile dire di no a una persona educata come lui. I suoi modi contrastavano in maniera alquanto evidente con il fatto che era un demone, e con l’idea che si era fatta di loro. Forse era proprio vero che avevano imparato qualcosa dagli esseri umani.
‹‹Ma certo, accomodatevi››, rispose subito Kay spostando la sedia per fare posto.
‹‹Che fortunata coincidenza trovarti qui››, sussurrò Morgan all’orecchio di Kay. ‹‹Sai, a dire il vero lo speravo. Volevo proprio invitarti a fare due passi con me una sera, tanto vale approfittarne adesso››.
Il cuore della ragazza cominciò a martellare all’impazzata. Sembrava quasi volesse esplodere da un momento all’altro. Fece un cenno con la testa, si sentiva la bocca impastata e non riuscì a pronunciare con chiarezza la parola sì.
Morgan le sorrise guardandola intensamente negli occhi e la prese per mano. Poi si voltò a guardare Nael.
‹‹Ti rubo l’amica per un po’. Ti dispiace?››.
Nael guardò Kay, che sembrava implorare con gli occhi di non rovinarle quel bellissimo sogno che stava diventando realtà.
Nael avrebbe tanto voluto dire che sì, le dispiaceva un sacco perché la sentiva più al sicuro in quel bar in mezzo alla gente che sola con uno come lui. Sicuramente Morgan avrebbe approfittato di lei, ma non voleva passare per una che si diverte a mettere i bastoni fra le ruote.
Kay era così felice, le si leggeva negli occhi.
‹‹C-certo, vai pure››, balbettò Nael, cercando di sorridere il più sinceramente possibile.
‹‹Ti lascio in compagnia di Male allora, è innocuo… o almeno lo spero per te››, rispose Morgan strizzandole l’occhio.
Guardò i due allontanarsi con uno strano senso di apprensione e intanto pregava che Malexis fosse davvero innocuo.
Morgan sapeva che sarebbe stato un gioco da ragazzi, ma non immaginava che fosse così facile convincere la rossa a lasciare andare l’amica con uno sconosciuto. C’era qualcosa di strano in lei, qualcosa di misterioso che la classificava come possibile minaccia.
Non si preoccupò di approfondire quel pensiero: una volta eliminata la Stella, sarebbero morti tutti.
Pure la rossa.
Forse lui piaceva davvero alla bionda che teneva per mano. Un punto di vantaggio a favore del demone. Il suo fascino si era rivelato utile. Magari avrebbe potuto approfittarne prima di ucciderla.
La guardò. Kayley era un’umana davvero attraente. La sua bocca sembrava così soffice, così desiderosa di provare piaceri che con qualcuno della sua specie non avrebbe mai provato.
Sì, avrebbe approfittato di lei se si fosse presentata l’occasione.
Si fermarono di fronte al nucleo di Ny.
‹‹Kay, vorrei suonare qualcosa per te stasera››, disse accarezzandole i morbidi capelli. ‹‹Però se non vuoi non importa, andiamo da un’altra parte. Capisco che potresti pensare abbia strane intenzioni invitandoti a casa mia, ma non è così. Lo giuro››.
Fece una piccola pausa. Guardò gli occhi limpidi e puri di Kayley e lasciò che la ragazza assorbisse lentamente ciò che le aveva appena detto.
Era un attore nato.
Avvicinò il suo viso a quello di Kay. Si fermò poco distante dalla bocca e le sussurrò ‹‹Tu mi piaci davvero, dal primo istante in cui ti ho vista››.
La baciò con un’intensità tale da farle girare la testa. Poteva percepire quello che provava e, se avesse voluto, succhiando più intensamente si sarebbe nutrito della sua anima. Al solo pensiero sentì sulle labbra quel leggero pizzicore che provava ogni volta pochi istanti prima di nutrirsi.
Stava quasi per cedere all’assaggio di quell’anima dal gusto così fresco, così pieno di vita… Ma aveva una missione da portare a termine.
Si staccò dalla sua bocca prima di perdere del tutto il controllo. Le sorrise e aprì la porta. La fece accomodare con un gesto del braccio, da vero gentiluomo.
‹‹Prima le signore››.
‹‹Grazie››, replicò Kay con un fil di voce.
Non appena fu all’interno dell’abitazione, Morgan chiuse a chiave la porta e accese la luce.
Kay realizzò di essere in trappola. Solo in quel momento la consapevolezza che avrebbe dovuto ascoltare Nael la colpì in pieno.
Erano demoni e la loro natura era sempre stata quella di ingannare i deboli umani.
‹‹Ciao, Kayley››. Ny la accolse seduto comodamente in una sedia posta al centro della stanza.
Impaurita, Kay si voltò di scatto in direzione della porta finendo direttamente tra le braccia di Morgan.
Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
‹‹Non urlare, renderesti solo le cose più difficili››, disse Morgan, e la fece sedere di peso sulla sedia.
Sam apparve all’improvviso con un paio di corde in mano. ‹‹Geb aveva previsto che saresti stata una ragazza difficile, così ho pensato di portare degli aiutini››.
Le prese le mani e le legò dietro lo schienale della sedia. Poi immobilizzò anche i piedi.
‹‹Fatto. Ora è tutta tua, Geb››. Sam alzò il pollice in segno di via libera.
Gebinan posò i suoi occhi azzurri su quelli altrettanto chiari della bionda seduta davanti a lui. La scrutò intensamente fino a trovarle l’anima e a portarla all’esterno.
La ipnotizzò facendola cadere in trance. In un solo attimo, fu in grado di vedere gli istanti più importanti della vita di Kayley. Li eliminò tutti, uno