Della scienza militare. Blanch Luigi. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Blanch Luigi
Издательство: Bookwire
Серия:
Жанр произведения: Математика
Год издания: 0
isbn: 4064066069827
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pregiudizi, e fare acquistare il potere insieme e il diletto sí del pensare che del giudicare. Quest'ultima cosa è bastante a dissipare qualsiasi frivolezza nell'abito della vita o nei sentimenti e ad imprimere nell'uomo un carattere piú morale, piú grave, piú solenne. Tutte le opere messe a luce dagli uomini di guerra presentano questo carattere, e sí nell'antichitá che a' dí nostri, perciocché se gli uomini i quali dánno opera ai buoni studi nel lor gabinetto posson condurre le scienze, o matematiche o fisiche o naturali che dir vogliamo, ad un alto grado di perfezione, ogni volta che l'ingegno sará uguale avranno sempre vantaggio coloro che l'uomo han potuto osservare dove la natura è combattuta, dove ogni cosa è sforzo, dove insomma l'umanitá è costretta ad usare ogni modo a fine di vincere gli ostacoli che si attraversano ad ogni passo. Le autoritá non mancano neppur qui: staremo contenti a Cartesio, la cui carriera conferma essere assai grande la superioritá dell'uomo di azione sopra di quello che l'umanitá interamente non vede ma quasi a metá, perché non conosce il piú alto e difficile punto nel quale vien posta alla prova.

      3. Per quel che riguarda la volontá, che scuola migliore fu mai della guerra? S'egli è vero che le forze dell'uomo son reazioni, s'egli è vero che tutte le religioni ed ogni specie di filosofia non ad altro ebber riguardo se non che a mantenere la dignitá umana, consigliando e imponendo una nobile rassegnazione a qualsivoglia dolore fisico e morale, può liberamente asserirsi che si rinviene piú stoicismo recato ad atto, piú nobil rassegnazione religiosa in un campo che nel portico ovvero in un chiostro.

      Non crediamo sia al mondo spettacolo piú sublime di questo: vale a dire di un capitano che dalla sua tenda opera l'ordinamento di grandi masse, che sonata l'ora della battaglia è costretto a risolvere una serie gravissima di problemi, i cui dati incompleti mutano ad ogni istante; e questo non piú sotto la tenda, ma in campo, ma spossato dalle fatiche, ma senza conforto di cibo o di sonno, ma premuto, schiacciato dal peso d'una grande responsabilitá, ma avendo spesso oltre il nemico che deve affrontare molti gelosi ai fianchi e alle spalle, ed il quale nulla curando la propria persona, in faccia alla morte, dee conservare la mente chiara, fredda, tranquilla e fortissima la volontá. L'amore che portiamo alla scienza della quale parliamo ci fa uscire dai termini che si convengono a questo discorso, e però conchiudiamo coll'emettere questo voto: che alcun valente scrittore (e bramiamo che sorga in Italia, nella maestra di ogni scienza) la faccia argomento di un'opera d'importanza.

       Crediamo aver risoluto le quattro quistioni proposte, perocché abbiam chiarito la relazione della scienza bellica con gli altri rami dell'umano sapere, la relazione dello stato sociale colla scienza suddetta, la potenza conservatrice e la storica importanza di lei e da ultimo la sua influenza sullo sviluppo dell'intelletto e della volontá. Niente altro ci resta se non dichiarare il metodo che terremo per isvolgere storicamente le idee sopra enunciate, il quale sará il seguente.

      Nel secondo discorso tratteremo dello stato delle scienze belliche presso i popoli dell'antichitá, segnalando le differenze che lo separano da quello de' moderni. Nel terzo tratteremo dello stato dell'istessa scienza dal medio evo fino alla scoverta della polvere. Nel quarto dalla scoverta della polvere fino all'abdicazione di Carlo quinto. Nel quinto da quest'ultima epoca fino al trattato di Westfalia. Nel sesto da questo fino al trattato di Passarowitz. Nel settimo da quest'ultimo fino alla rivoluzione francese. Nell'ottavo da questa al congresso di Vienna. Nel nono esporremo i rapporti delle scienze belliche colla letteratura e colle belle arti, determineremo in quale scientifica categoria la guerra possa essere considerata e quale sia l'importanza dello studio di essa per la sua pratica applicazione come arte, e termineremo col riassumere tutto quanto dicemmo nei nostri discorsi. Confidiamo che il piú dei lettori voglia prender diletto da una scienza di cui è tanta l'importanza e l'altezza che piú addentro si guarda e piú s'ama.

       Indice

      Delle differenze tra la scienza militare degli antichi e quella de' moderni.

      Avendo nel primo nostro discorso dichiarato i legami che ha la scienza militare con le altre tutte, mostreremo ora in questo le differenze di essa scienza tra' vari popoli in tempi diversi. E perché la piú chiara ed esatta distinzione si è quella fra antichi e moderni, cosí riserbando ad altro luogo il parlar d'altre cose attinenti all'arte della guerra, terremo qui ragionamento dei caratteri particolari i quali separano le usanze guerriere degli antichi da quelle de' popoli moderni, e dimostreremo come tali differenze risultino dallo stato civile e dalla istruzione scientifica delle nazioni.

      Non v'ha dubbio che presso le genti barbare non v'ha scienza bellica, ma sí veramente solo ci ha in quella vece l'istinto della guerra. Di strattagemmi componesi, per cosí dire, la guerra, la quale è soggetta ad un certo calcolo. Per esserci dunque una scienza bisogna che lo stato delle societá sia tale che nelle loro leggi e nella loro coltura intellettuale ci sia qualche cosa di comune. La scienza militare in tal caso seguirá questa tendenza e salirá veramente a quel grado che se le conviene. Dopo le quali premesse ci occorre questa prima quistione: fino a qual punto la scienza militare ottenne ne' prischi tempi il carattere di generalitá che hanno le scienze tutte?

      L'antichitá presentava nel suo complesso popoli costituiti in una gradazione diversa della scala sociale. Leggi teocratiche ed una civiltá stazionaria regnavano nelle vaste e misteriose contrade dell'Egitto e delle Indie. Misto di leggi militari e teocratiche era il reggimento della monarchia persiana. Le coste dell'Asia minore si governavano con forme republicane, le quali meglio si confacevano allo spirito commerciale che dominava in quei popoli. Delle orde nomadi occupavano il centro dell'Asia. La gran famiglia celtica stendevasi in quasi tutta l'Europa meridionale, ed i sarmati e gli scandinavi ne tenevano il settentrione. Tutte queste nazioni erano veramente societá poco avanzate per rispetto alla civiltá ed alla scienza in gradi diversi. La Grecia con le sue colonie e Roma con l'Etruria presentavano i soli popoli in cui la civiltá non solo era inoltrata, ma portava seco medesima il seme di maggior progresso. La civiltá delle coste occidentali dell'Africa avea apparenza di forestiera, perché introdotta dalle colonie colá stabilite, ma l'interno del paese era barbaro o ignoto. Da questa breve esposizione risulta che piú differenze che somiglianze vi erano tra le varie nazioni del mondo antico; e sarebbe un far onta alla sagacitá de' nostri lettori il dimostrare la disparitá compiuta cosí negli usi e costumi come nelle idee e ne' sentimenti onde era separato il mite popolo delle Indie dall'orgoglioso persiano o dal parto feroce, il superstizioso egiziano dall'ateniese elegantissimo, e la intelligenza pronta del greco dalla gravitá de' romani o dall'ignoranza de' celti.

      Or se ne' popoli dell'antichitá le differenze erano molto maggiori delle somiglianze nel complesso della loro esistenza, per logica deduzione ciò doveva dare le stesse conseguenze riguardo alla coltura ed allo scibile. L'applicazione di questo principio al nostro scopo ci rende certi che l'arte militare appresso gli antichi aveva un carattere proprio e locale che la faceva rassomigliare ad una letteratura anzi che ad una scienza, giacché quella è sempre l'espressione della societá nella quale fiorisce, e questa veste sempre il carattere dell'universalitá.

      Ed ecco pertanto la piú evidente diversitá tra l'arte militare degli antichi e quella de' moderni: che l'una è locale, l'altra generale, perché tra i primi le differenze sono maggiori delle somiglianze e nei secondi le somiglianze sono molto piú delle differenze. Infatti la dominazione romana, il cristianesimo, il sistema feudale, la letteratura classica hanno stabilito fra' moderni popoli quella specie di comunione, quella somiglianza, diciam cosí, di fisonomia che non poteva, come notammo, esser mai tra i loro predecessori. E però l'arte militare nella novella Europa ha preso quel carattere scientifico ed universale che non si ebbe mai appresso gli antichi. Per giugnere a questa veritá, ricordevoli del metodo da noi adottato nel precedente discorso, dimostreremo come gli uomini, le armi e gli ordini antichi, comparati co' nostri, indicano nel tempo stesso non meno le differenze dello stato dell'arte militare presso i popoli dell'antichitá che quelle delle arti e delle scienze tutte. E però si consideri:

      1. La facilitá che essi avevano di muovere i loro eserciti formati in ordine profondo grazie al limitato materiale di cui usavano, perché le loro armi non domandavano una consumazione perenne di munizioni da guerra.

      2. La parte secondaria che la cavalleria e le macchine