I filtrati dolci. Giuseppe De-Astis. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Giuseppe De-Astis
Издательство: Bookwire
Серия:
Жанр произведения: Языкознание
Год издания: 0
isbn: 4064066068691
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24.41 4.95 G. Mohrhoff. 9 id. S. Vito N. » 1.1099 23.47 4.87 id. 10 id. Andria » 1.1205 24.75 3.30 G. Corrà 11 Verdèa Martina F. » 1.0925 20.05 6.23 D. Stragapede 12 Buonvino Andria » 1.1068 23.05 4.95 G. Mohrhoff 13 Moscato Trani 1900 1.1106 24.07 5.40 G. De Astis 14 Uve miste Barletta » 1.0988 20.75 4.98 id. 15 Trebbiano Ravenna 1889 — 16.90 7.70 A. Pasqualini 16 id. Faenza » — 19.23 5.40 id. 17 Albana id. 1890 — 17.22 3.10 A. Pasqualini e Serughi 18 id. id. » — 17.47 3.60 id. 19 Trebbiano id. » — 16.42 5.10 id. 20 id. Lugo » — 22.50 4.90 id. 21 Moscato Canelli » 1.1180 24.65 6.30 E. Silva 22 id. id. » 1.1230 25.31 6.40 id. 23 id. id. » 1.1470 30.45 6.00 id. 24 id. id. » 1.1170 23.82 6.50 id. 25 id. id. » 1.1210 24.74 5.90 id.

      Come facilmente si scorge da queste analisi, i mosti di uve nere, di qualità superiore, hanno una densità variabile da 1.110 a 1.119 (14° a 17° Baumé) cui corrisponde una ricchezza zuccherina di 23 a 28%; i mosti invece di qualità comune, con 17 a 22% di glucosio, hanno una densità minore che può comprendersi tra i limiti di 1.08 a 1.109 (12° a 14° B°).

      Si noti però che non sempre la densità cresce in rapporto diretto della quantità di zucchero nel mosto, potendo influire ad aumentarla anche la dose del cremore e delle materie estrattive. Tuttavia le cifre accennate hanno un valore molto attendibile nella generalità dei casi: giova soltanto avvertire che le densità elevate di 1.110 a 1.119 non sono comuni ai mosti rossi scelti delle diversi regioni italiane, e di ogni annata, ma piuttosto speciali a quelle plaghe meridionali assai favorite dal clima, dove si producono robusti vini da taglio come ad esempio il circondario di Barletta, varï comuni del Leccese (Gallipoli, Nardò, Pulsano) produttori di buoni filtrati e tutte le plaghe, in genere, bene esposte, del basso continente e delle isole.

      Non è stato possibile rintracciare analisi delle uve scelte delle Romagne, all'infuori di quelle riportate nella pubblicazione del Ministero di agricoltura sui vini e uve d'Italia, fatte negli anni anteriori al 1890 e che però si devono riferire a uve scadenti o immature, stante la scarsa gradazione zuccherina del mosto. Il prof. Alessandro Pasqualini, direttore della R. Stazione agraria di Forlì, in data del 13 aprile 1901 ci scriveva che la cifra dello zucchero nelle annate normali per le buone uve coltivate nelle Romagne, deve ritenersi intorno ai 22-23 %, specialmente per l'Albana.

      I mosti delle uve bianche, di qualità superiore o speciale, con 23 a 30 % di glucosio, presentano, come si osserva dalle 23 analisi su riportate, una densità di 1.110 a 1.147 (14 a 19° B°) e le qualità comuni, con 20 a 22 % di zucchero, da 1,092 a 1.105 (12.75 a 13.75 B°).

      Il peso specifico, o densità, che è lo stesso, è da ritenersi un dato importantissimo, che occorre di sapere ben valutare nella scelta o negli acquisti delle uve da adibirsi alla preparazione dei filtrati dolci, poichè le contrattazioni di questi ultimi, come vedremo appresso, si basano spesso su quel dato, specialmente per le vendite all'estero.

      Il semplice assaggio organolettico, anche se fatto