Il regalo. Del vento tramontano fiabe italiane popolari / Подарок северного ветра. Итальянские народные сказки. Отсутствует. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Отсутствует
Издательство: КАРО
Серия: Lettura y gli esercizi
Жанр произведения: Сказки
Год издания: 2015
isbn: 978-5-9925-1087-4
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il corno, radunò i suoi cacciatori, e la fece portare a palazzo reale. La fece chiudere in una stanza, senza che la Regina sua madre ne sapesse e passava la giornata in quella stanza, a contemplare la bella morta.

      La madre, insospettita, entrò nella stanza all’improvviso.[32]

      – Ah! E’ per questo che non volevi uscire! Ma è morta! Che te ne fai?[33]

      – Morta o non morta, non so vivere lontano da lei![34]

      – Almeno falla pettinare![35] – disse la Regina, e fece chiamare il Real Parrucchiere.

      Il Real Parrucchiere cominciò a pettinarla, e gli si ruppe il pettine. Prese un altro pettine e gli si ruppe anche quello. Così, uno dopo l’altro, ruppe sette pettini.

      – Ma cos’ha in testa questa ragazza? – chiese il Real Parrucchiere. – Voglio guardarci. – E toccò una capocchia di spillone. Tirò piano piano, e man mano che tirava lo spillone, la giovane ripigliava i colori[36], e aperse gli occhi, sospirò, respirò, disse:

      – Oh! – e s’alzò in piedi.

      Si fecero le nozze. Tavolate anche per le vie.[37] Chi voleva mangiare mangiò e chi non voleva non mangiò.

      Ah Signore!

      Una gallina a ogni peccatore!

      A me che sono peccatoraccio,[38]

      Una gallina e un gallinaccio!

(Abruzzo)

      Le domande da rispondere

      1. Perché la bella Venezia volle uccidere la sua figllia?

      2. Cosa fece lo sguattero?

      3. Cosa egli portò alla bella Venezia per dimostrare che ebbe eseguito il suo ordine?

      4. Cosa dissero i ladroni dopo aver trovato nella loro tana una bella ragazza?

      5. Cosa faceva la ragazza per i ladroni?

      6. Come era tolto l’incantesimo?

      Lo sciocco senza paura

      Un uomo aveva un nipote che era stupido: non capiva niente ma non aveva paura di nulla. Quell’uomo partì e lasciò detto[39] al nipote che stesse attento ai ladri, che non portassero via la roba di casa. E lui:

      – Che sono questi ladri? Che cos’è questa roba di casa? Io non ho paura di niente.

      Vengono i ladri, gli dicono:

      – Cosa fai qui, ragazzo? Noi dobbiamo rubare.

      – E be’, e con ciò?[40] E rubate pure, chi ve lo impedisce? Credete che io abbia paura? – e li lasciò rubare tutto.

      Torna lo zio e vede la casa svaligiata. Dice al nipote:

      – Hai fatto venire i ladri?[41]

      – Io? Io ero qui sulla porta. Sono venuti i ladri. Hanno detto: «Che fai qui? Dobbiamo rubare». «E chi ve lo impedisce?», gli ho detto, «guarda che tipi!» e loro hanno rubato. Io non c’entro.[42]

      L’uomo pensò che aveva un fratello prete, che avrebbe potuto educarlo meglio.

      – Devi andare da tuo zio prete, – gli disse.

      – Che cos’è questo zio prete? Io non conosco zii preti, io non conosco nessuno, se vogliamo andare dallo zio prete su, andiamoci!

      Lo zio prete la prima sera gli disse:

      – Stasera devi andare a spegnere i lumi in chiesa.

      E il nipote:

      – Cosa sono questi lumi? Che cos’è questa chiesa? Io non conosco lumi, io non conosco chiesa; andrò dove volete, non ho paura di niente.

      Lo zio aveva detto al sacrestano che mentre il nipote spegneva i lumi calasse un corbello pieno di candele e dicesse:

      – Chi vuol vedere il Regno dei Cieli, venga qui dentro.

      Il nipote vede il corbello, sente la voce e dice:

      – Che cieli, che cieli, io non conosco cieli, aspettatemi che vengo.

      Prende un coltello e taglia la fune. Il sacrestano tira e gli rimane la fune in mano.

      La sera dopo lo zio prete comandò al sacrestano che si mettesse in una bara e si fingesse morto per poi far paura al nipote.

      – Questa sera vai a vegliare un morto, – disse al ragazzo.

      – Che cos’è questo morto? Che cos’è questo vegliare? Io andrò in tutti i posti.

      E andò in chiesa a vegliare il morto. C’era un lumicino fioco fioco vicino al morto, e tutto il resto buio. Il morto comincia ad alzare una gamba. Il ragazzo lo guarda e non si fa né in qua ne in là.[43]

      Il morto alza la testa, e il ragazzo sbadiglia. Allora il morto dice:

      – Ehi, tu! Sono vivo ancora!

      Il ragazzo dice:

      – Se sei vivo, morirai ora.

      Prende uno spegnitoio, glielo dà sulla testa e l’ammazza. Torna dallo zio prete e gli dice:

      – Sai, quel morto, non aveva finito di morire, e l’ho finito io.

(Livorno)

      Le domande da rispondere

      1. Cosa ha risposto lo sciocco ai ladri?

      2. Elencate tutto che non conosce lo sciocco?

      3. Perché il sagrestano si è messo nella bara?

      4. Con che scopo lo ha fatto?

      5. Come lo sciocco ha ucciso il sagrestano?

      La lattaia regina

      C’erano un Re e una Regina che non avevano avuto figli. Una vecchina disse loro l’avvenire.

      – Contentatevi di scegliere, – disse, – tra avere un figliolo che se ne andrà via di casa e non lo vedrete più, e una figliola che se la guarderete per bene riuscirete a tenerla fino a diciott’anni.

      Il Re e la Regina si contentarono della figliola; e difatti, poco dopo la figliola venne al mondo. Il Re fece fare un bellissimo palazzo sottoterra e lì la bambina fu educata e cresciuta senza sapere nulla di quel che c’era là sopra.

      Arrivata a diciott’anni, cominciò a pregare la governante che le aprisse la porta. E la governante finì per obbedirle. La ragazza uscì dalla porta e si trovò in giardino. C’era il sole che lei non aveva mai visto, i colori del cielo e dei fiori, e ne restò incantata. Ma ecco che dal cielo calò un uccello dalle grandi ali, la prese con gli artigli e la portò via.

      Volò, volò, poi scese su una casa di campagna e abbandonò la ragazza sul tetto. Due contadini, padre e figlio, dai campi, videro qualcosa che luccicava sul tetto di casa. Salirono sul tetto con una scala a pioli[44] e ci trovarono una ragazza con una corona di brillanti in testa che luccicava tutt’intorno.[45] Quel contadino aveva cinque figlie che facevano le lattaie; e si tenne la ragazza a casa insieme con le cinque figlie. Ogni mese si vendevano un brillante della corona e così campava tutta la famiglia.

      Quando i brillanti furono finiti, la ragazza disse:

      – Io non voglio vivere alle vostre spalle, Скачать книгу


<p>32</p>

all’improvviso – неожиданно

<p>33</p>

Che te ne fai? – Что тут поделаешь?

<p>34</p>

non so vivere lontano da lei – не могу жить без нее

<p>35</p>

Almeno falla pettinare! – По крайней мере, вели причесать ее!

<p>36</p>

ripigliava i colori – порозовела, ожила

<p>37</p>

Tavolate anche per le vie. – Застолье устроили и на улицах.

<p>38</p>

peccatoraccio – большой, очень нехороший грешник (суффикс accio имеет оттенок уничижения)

<p>39</p>

lasciò detto – сказал

<p>40</p>

E be’, e con ciò? – Ну и что?

<p>41</p>

Hai fatto venire i ladri? – Ты впустил воров?

<p>42</p>

Io non c’entro. – Я тут ни при чем.

<p>43</p>

non si fa né in qua ne in là – и ни с места

<p>44</p>

scala a pioli – стремянка

<p>45</p>

luccicava tutt’intorno – освещала все вокруг