Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 7. Edward Gibbon. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Edward Gibbon
Издательство: Public Domain
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Жанр произведения: Зарубежная классика
Год издания: 0
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Historiens des Gaules, et de la France. Paris 1738-1767 in undici Tomi in foglio. Mediante la fatica di Dom Bouquet e degli altri Benedettini, si sono disposte per ordine cronologico, ed illustrate con erudite note tutte le memorie originali fino all'anno 1060. Tal opera nazionale, che sarà continuata fino all'anno 1500 dovrebbe provocare la nostra emulazione.

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Tacito Hist. IV. 73, 74. in Tom. I. p. 445. Sarebbe in vero una presunzione il compendiar Tacito. Ma io posso scegliere le idee generali che egli applica al presente stato, ed alle future rivoluzioni della Gallia.

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Eadem semper caussa Germanis transcendendi in Gallias libido atque avaritiae et mutandae sedis amor; ut relictis paludibus et solitudinibus suis, fecundissimum hoc solum vosque ipsos possiderint… Nam pulsis Romanis, quid aliud quam bella omnium inter se gentium exsistent?

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Sidonio Apollinare scherza, con affettato spirito e vivacità, sulle angustie della sua situazione (Carm. XII. in Tom. I. p. 811).

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Vedi Procopio, de Bell. Gothico L. I. c. 12. in T. II. p. 31. Il carattere di Grozio mi fa inclinare a credere, che egli non abbia sostituito il Reno al Rodano (Hist. Gothor. p. 175) senza l'autorità di qualche manoscritto.

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Sidonio L. VIII. Epist. 3, 9. in Tom. I. p. 800. Giornandes (de Reb. Getic. c. 47. p. 680) giustifica in qualche modo questo ritratto dell'eroe Goto.

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Io fo uso del nome famigliare di Clovis, Clodoveo, dal latino Chlodovechus o Chlodovaeus. Ma il ch esprime solamente l'aspirazione Germanica; ed il vero nome non è diverso da Luduin, o Lewis, Lodovico o Luigi (Mem. de l'academ. des Inscript. Tom. XX. p. 68).

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Greg. Turon. L. II. c. 12. in Tom. I. p. 168. Basina parla il linguaggio della natura. I Franchi, che l'avevan veduta nella lor gioventù, poterono conversar con Gregorio nella lor vecchiezza; ed il Vescovo di Tours non potea desiderare infamare la madre del primo Re Cristiano.

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L'Abbate Dubos (Hist. critiq. de l'etablissem. de la Monarch. Franc. dans les Gaules, Tom. I. p. 630, 650) ha il merito di aver stabilito il primitivo regno di Clodoveo, e fissato il vero numero de' suoi Sudditi.

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Ecclesiam incultam ac negligentia civium paganorum praetermissam, veprium densitate oppletam. Vit. S. Vedasti in Tom. III. p. 372. Questa descrizione suppone, che Arras fosse posseduta da' Pagani, molti anni prima del battesimo di Clodoveo.

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Gregorio di Tours (L. V. c. I. in Tom. II. p. 232) confronta la povertà di Clodoveo con la ricchezza de' suoi nipoti. Remigio però (in Tom. IV. pag. 52) fa menzione delle sue paterne ricchezze, come sufficienti a redimer gli schiavi.

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Vedi Gregorio L. II. c. 27, 37. in Tom. II. p. 175, 181, 182. La famosa storia del vaso di Soissons spiega la potenza ed il carattere di Clodoveo. Come soggetto di controversia si è stranamente torturato dal Boulainvilliers, dal Dubos, e da altri antiquari politici.

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Il Duca di Nivernois, nobil Politico, il quale ha maneggiato importanti e delicate negoziazioni, illustra ingegnosamente (Mem. de l'Acad. des Inscr. Tom. XX. p. 147, 184) il sistema politico di Clodoveo.

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Il Biet (in una Dissertazione, che meritò il premio dell'Accademia di Soissons p. 178, 226) accuratamente ha determinato la natura e l'estensione del Regno di Siagrio, e di suo Padre; ma troppo facilmente ammette la debole testimonianza di Dubos (Tom. II. p. 54, 57) per privarlo di Beauvais e d'Amiens.

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Si può avvertire, che Fredegario nella sua Epitome di Gregorio di Tours (Tom. II. p. 398) ha prudentemente sostituito il nome di Patricius all'incredibile titolo di Rex Romanorum.

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Sidonio (L. V. ep. 5. in Tom. 1. p. 794), che lo chiama il Solone, l'Amfione de' Barbari, s'indirizza a questo Re immaginario in uno stile d'amicizia e d'uguaglianza. Per mezzo di tali uffizi di equità, l'accorto Dejoce si era inalzato al trono de' Medi (Herodot. l. 1. c. 96, 100).

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Campum sibi praeparari jussit. Il Biet (226, 261) ha diligentemente fissato questo campo di battaglia a Nogent, Abbazia Benedettina, distante circa dieci miglia da Soissons, dalla parte settentrionale. Quel terreno era indicato da un recinto di sepolcri pagani; Clodoveo donò le terre addiacenti di Leuilly e Coucy alla Chiesa di Reims.

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Vedi Cesare Comment. de Bell. Gall. II, 4. in Tom. I. p. 220, e le notizie Tom. I. p. 126. Le tre fabbriche di Soissons erano scutaria, balistaria, e clinabaria. L'ultima somministrava tutta l'armatura de' gravi corazzieri.

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Deve quest'epiteto limitarsi alle circostanze d'allora e non potrebbe giustificarsi coll'Istoria il pregiudizio Francese di Gregorio (L. II, c. 27. in. Tom. II. p. 175) ut Gothorum pavere mos est.

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Dubos mi ha persuaso (Tom. 1. p. 277, 286) che Gregorio di Tours ed i suoi copisti o lettori hanno più volte confuso il regno Germanico della Turingia oltre il Reno, colla città Gallica di Tongria sulla Mosa, che anticamente era il paese degli Eburoni, e modernamente la diocesi di Liegi.

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Populi habitantes iuxta, Lemanum lacum Alemanni dicuntur. Serv. ad Virgil. Georg. IV. 278. Dom Bouquet (Tom. I. p. 817) ha solamente allegato il più recente, e corrotto testo d'Isidoro di Siviglia.

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Gregorio di Tours manda S. Lupicino inter illa Jurensis deserti secreta, quae inter Burgundiam Alemaniamque sita Aventicae adiacent Civitati (in Tom. I. p. 648) Il Watteville (Hist. de la confederat. Helvet. Tom. I. p. 9, 10) ha diligentemente fissato i confini Elvetici del Ducato dell'Alemannia, e della Borgogna Transiurana. Essi corrispondevano alle Diocesi di Costanza, e d'Avenche o Losanna, e sono tuttavia distinti, nella moderna Svizzera, dall'uso della lingua Germanica e Francese.

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Vedi Guilliman de Reb. Helveticis L. I. c. 3. p. 11, 12. Dentro le antiche mura di Vindonissa si sono successivamente fabbricate la fortezza d'Habsburgh, l'Abbazia di Konigsfield, e la Città di Bruck. Il filosofico viaggiatore può paragonare i monumenti della conquista Romana, della feudale tirannia, della superstizione monastica, e dell'industriosa libertà. Se sarà veramente Filosofo, applaudirà il merito, e la felicità de' suoi tempi.

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Gregorio di Tours (L. II. 30, 37. in Tom. II. p. 176, 177, 182), le Gesta Francorum (in Tom. II. p. 551) e la lettera di Teodorico (Cassiodoro Var. Lib. II. cap. 41. in Tom. IV. p. 4) descrivono la disfatta degli Alemanni. Alcune delle loro Tribù si stabilirono nella Rezia sotto la protezione di Teodorico, i successori del quale cederono la Colonia ed il paese loro al nipote di Clodoveo. Può vedersi lo stato degli Alemanni sotto i Re Merovingici presso Mascou (Istor. degli antichi Germani XI. 8. etc. Annotas. 362) e Guillimain (De Reb. Helvetic. L. II c. 10, 12. p. 72, 80).

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Clotilde, o piuttosto Gregorio, suppone, che Clodoveo adorasse gli Dei della Grecia e di Roma. Il fatto è incredibile, e tale sbaglio non serve che a dimostrare, come in meno d'un secolo si era pienamente abolita ed anche dimenticata la Religion nazionale de' Franchi.

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Gregorio di Tours riferisce il matrimonio, e la conversione di Clodoveo (L. II. c. 28, 31. in Tom. II. p. 175, 178). Anche Fredegario, o l'Epitomatore anonimo (in T. II. p. 399, 400), l'Autore delle Gesta