La ricchezza de' Principi Merovingi consisteva nell'esteso lor patrimonio. Dopo la conquista della Gallia, tuttavia si dilettavano della rustica semplicità dei loro maggiori: le città furono abbandonate alla solitudine, ed alla decadenza; e le monete, le carte, ed i sinodi loro, portano sempre i nomi delle ville o dei palazzi rurali, ne' quali successivamente risederono. Erano sparsi per le Province del loro regno centosessanta di questi palazzi, titolo che non dev'eccitare alcuna inopportuna idea d'arte, o di lusso, e se alcuni di essi potevano pretender l'onore di Fortezze, la massima parte non debbono stimarsi, che utili fattorie. L'abitazione de' chiomati Re era circondata da comode corti, e da stalle pel bestiame, e pei polli; il giardino conteneva degli utili vegetabili; si esercitavano da mani servili per vantaggio del Sovrano le varie specie di commercio, i lavori dell'agricoltura, ed anche le arti della caccia, e della pesca: i suoi magazzini erano pieni di grano, e di vino o per vendersi o per il consumo, e tutta l'amministrazione si regolava con le più strette massime della privata economia228. Quest'ampio patrimonio fu destinato a sostenere l'estesa ospitalità di Clodoveo, e de' suoi successori; ed a premiare la fedeltà de' bravi loro compagni, che tanto in pace, che in guerra erano addetti al loro personal servizio. In vece d'un cavallo o di una continua armatura, ogni compagno, secondo il proprio grado, merito o favore, era investito d'un Benefizio: nome primitivo, e più semplice modello delle possessioni feudali. Tali doni potevan riprendersi a piacimento del Sovrano; e la debole sua prerogativa traeva qualche vantaggio dall'influenza della sua liberalità. Ma questo dipendente possesso, fu appoco appoco, abolito229 dagl'indipendenti, e rapaci nobili della Francia, che formarono un perpetuo patrimonio, ed un'ereditaria successione de' lor Benefizi: rivoluzione salutare per li terreni che erano stati danneggiati, o negletti da' loro precari signori230. Oltre questi beni reali e beneficiari, nella divisione della Gallia era stata assegnata loro una gran porzione di terre Allodiali e Saliche: queste erano esenti dal tributo, e le terre Saliche si dividevano ugualmente fra i discendenti maschi de' Franchi231.
Nelle sanguinose discordie, e nella tacita decadenza della stirpe Merovingica, si formò nelle Province una nuova specie di tiranni, che sotto la denominazione di seniori o Signori usurparono un diritto di governare, ed una licenza d'opprimere i sudditi de' particolari lor territori. La loro ambizione poteva tenersi a freno bensì dall'ostile resistenza d'un uguale; ma le leggi s'estinsero; ed i sacrileghi Barbari, che ardivano di provocar la vendetta d'un santo, o d'un vescovo232, rade volte rispettavano i termini d'un profano e debol vicino. I comuni o pubblici diritti naturali, quali si erano sempre mantenuti dalla Romana Giurisprudenza233, furono rigorosamente limitati da' Germani conquistatori, il divertimento, o piuttosto la passione dei quali era l'esercizio della caccia. L'esteso dominio, che l'Uomo ha preso su' selvaggi abitatori della terra, dell'aria e dell'acqua, fu ristretto ad alcuni fortunati individui della specie umana. La Gallia fu di nuovo coperta di boschi; e gli animali, riservati all'uso o al piacere del Signore, potevan devastare impunemente le campagne degl'industriosi vassalli. La caccia era il sacro privilegio de' Nobili, e de' famigliari loro servi. I trasgressori plebei erano gastigati per legge con verghe, e con la carcere234; ed in un secolo che ammetteva una tenue composizione per la vita d'un cittadino, era un delitto capitale il distruggere un cervo, o un toro salvatico dentro i recinti delle foreste reali235.
Secondo le massime della guerra antica, il vincitore diveniva Signore del nemico, ch'egli avea soggiogato e conservato in vita236: e la lucrosa causa della servitù personale, ch'era stata quasi soppressa dalla pacifica sovranità di Roma, si fece di nuovo risorgere e si moltiplicò dalle perpetue ostilità degl'indipendenti Barbari. Il Goto, il Borgognone o il Franco, che tornava da una spedizione di buon successo, si traeva dietro una lunga serie di pecore, di bovi e di schiavi umani, ch'esso trattava col medesimo brutal disprezzo. I giovani d'un'elegante figura, e di buono aspetto erano messi a parte per il servizio domestico: situazione dubbiosa, che gli esponeva alternativamente al favorevole o crudele impulso delle passioni. Gli artefici e servi utili (come i fabbri, i legnaiuoli, i sarti, i calzolai, i cuochi, i giardinieri, i tintori, gli orefici, ed argentieri ec.) impiegavano la loro abilità per uso e vantaggio de' loro padroni. Ma gli schiavi Romani, che eran privi d'arte e capaci di fatica, venivan condannati, senza riguardo alla prima lor condizione, a guardare il bestiame, ed a coltivar le terre de' Barbari. Il numero degli schiavi ereditari ch'erano attaccati a' patrimoni Gallici, veniva continuamente accresciuto da nuove reclute; ed il servil Popolo, secondo la situazione ed il carattere de' padroni, talora veniva sollevato mercè di una precaria indulgenza; e più frequentemente depresso da un capriccioso dispotismo237. Si esercitava da questi padroni un assoluto potere di vita e di morte sopra di loro; e quando maritavan le proprie figlie, si mandava, come un dono nuziale in un lontano paese238, una quantità di servi utili, incatenati su' carri per impedirne la fuga. La maestà delle Leggi Romane difendeva la libertà d'ogni cittadino contro i temerari effetti della propria sua miseria, o disperazione. Ma i sudditi de Re Merovingi potevano alienare la loro libertà personale; e questo atto di legal suicidio, che frequentemente si praticava, vien espresso con termini i più vergognosi, ed umilianti per la dignità della natura umana239. L'esempio del povero che comprava la sua vita col sacrifizio di tutto ciò, che può render la vita stessa desiderabile, fu appoco appoco imitato dal debole, e dal devoto che, in tempi di pubbliche turbolenze, vilmente correva in folla a ripararsi sotto il baloardo d'un potente Capo, ed intorno alle reliquie d'un santo popolare. Si accettava la lor sommissione da questi temporali o spirituali padroni; ed il precipitoso atto irreparabilmente fissava la lor condizione, e quella dell'ultima loro posterità. Dal regno di Clodoveo, per cinque secoli successivi, le leggi, ed i costumi de' Galli furono uniformemente diretti a promuovere l'accrescimento, ed a confermar la durata della personal servitù. Il tempo, e la violenza quasi cancellarono i gradi intermedi della società; e lasciarono un oscuro, ed angusto intervallo fra il nobile e lo schiavo. Quest'arbitraria e recente divisione si è trasformata dall'orgoglio e dal pregiudizio in una distinzion nazionale, universalmente stabilita dalle armi e dalle leggi de' Merovingi. I Nobili, che vantavano la genuina o favolosa lor discendenza dagl'indipendenti, e vittoriosi Franchi, hanno sostenuto l'inalienabil diritto di conquista, e ne hanno abusato sopra un'avvilita folla