Il Lamoricière arrivò il 15 a Macerata ed il 16 a Loreto, ove il 17 lo raggiunse la colonna Pimodan.
Soltanto il Musone separava i due eserciti; il generale Cialdini aveva dovuto disporre le sue truppe in modo da parare contemporaneamente a due attacchi, convergenti ma provenienti da direzioni opposte, e cioè da Loreto e da Ancona. A tale intento, aveva occupate le colline che dividono il Musone dall'Esino, e si protendono digradando verso il mare fin presso la confluenza dei fiumi. L'ordine di battaglia delle truppe italiane aveva quindi due fronti, l'uno rivolto al nord, verso Ancona e disteso dal ponte delle Ranocchie, per S. Biagio, la Badia e San Rocchetto, alle Crocette: l'altro, rivolto al sud, verso Loreto, dalle Crocette, per Campanari, Castelfidardo, S. Solino ad Osimo. Quest'ultimo era il più forte, come il più potente era il capo pontificio al quale doveva opporsi.
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