Non appena fuori dalla loro vista, Toya si appoggiò al muro accanto alla porta per riprendere il controllo sulle proprie emozioni. Quando fu sicuro di esserci riuscito si permise di assaporare il ricordo di Kyoko premuta contro il suo petto. Un fruscio lo scrollò dai suoi sogni.
Nel frattempo Kyoko era uscita dalla sua confusione. Pensò che non aveva nemmeno ringraziato quel bel ragazzo, quindi prese da terra una scatola qualunque e si voltò per uscire fuori della sala, quando Tasuki l’afferrò per un braccio.
“Per favore, ti vuoi fermare un attimo? Ma che ti prende?” le chiese, agitato, allo sguardo quasi ammattito di Kyoko. Lei non se n’era nemmeno accorta ma…stava tremando!
Kyoko capì che Tasuki aveva ragione. Posò la scatola sul pavimento e fece un profondo respiro. "Mi dispiace Tasuki. La scatola era troppo pesante e forse sono quasi svenuta. Non ho mangiato molto in questi ultimi due giorni, a causa del trasloco." Non stava mentendo, e voleva assolutamente convincersi che quella fosse la verità.
Guardò in direzione della porta. "Non sono nemmeno riuscita a ringraziarlo per avermi afferrata. - aggiunse, tristemente -Lo conosci?"
Gli occhi di Tasuki si oscurarono, e lui scrollò le spalle: "Suppongo che sia uno dei cinque fratelli che si sono trasferiti oggi. È strano che ognuno di loro ti abbia subito filata, il primo giorno di scuola.” disse acidamente. Poi, vedendo l’aria contrariata di Kyoko, decise di mutare quell’affermazione in una battuta scherzosa. “Probabilmente perché sei la ragazza più carina della scuola. Li hai attirati come una calamita.” Le fece l’occhiolino e scavò tra le scatole finché non ne trovò una leggera e la porse a Kyoko. “Tieni, porta questa. E’ abbastanza leggera per non dover combattere con la tua inedia.”
Lei prese la scatola e ridacchiò, mentre entrambi si avviavano alla sala della festa. “Che hai detto? Cinque fratelli? E tutti nella stessa classe. Non mi dire che sono anche gemelli! Ma com’è possibile?”
Tasuki sorrise, grato dentro di sé all'insegnante che gli aveva spiegato come stavano le cose. "Sì, sono gemelli e tutti adottati dalla stessa famiglia. E questa è la prima scuola pubblica che frequentano." Poi, decise che era ora di cambiare argomento. “Allora, vieni alla festa venerdì?”
"Come?" rispose Kyoko, ancora immersa nei suoi pensieri.
"Al ballo in maschera. Venerdì, la notte di Halloween."
"Non lo so." disse Kyoko, ma poi sorrise pensando che ormai era padrona della sua vita, proprio come un’adolescente normale. Ma…dove trovare subito un costume adatto? “C’è un negozio che vende vestiti di Halloween?”
“Il centro commerciale ha un negozio di costumi che rimane aperto solo per Halloween e Carnevale. Lì troverai sicuramente qualcosa, perché in questa città Halloween è una tradizione.” Avrebbe voluto chiederle se poteva accompagnarla, ma l’eventualità di beccarsi un bel palo gli faceva torcere lo stomaco. Poi gli si parò davanti l’immagine di uno dei ragazzi nuovi che l’accompagnava al posto suo e si sentì mordere dalla gelosia. Meglio provarci.
"Potrebbe essere divertente andarci insieme." osò Tasuki. Trattenne il respiro e si prese mentalmente a calci in culo.
"Perché no?” rispose incredibilmente Kyoko. Diamine, perché dire di no al mio primo appuntamento? "Oh, wow!" ebbe la forza di mormorare Tasuki. Nel frattempo erano arrivati alla sala delle feste e gli occhi color smeraldo di Kyoko s’illuminarono, al vedere come l’avevano già addobbata e decorata gli studenti. Dalla vecchia sala polverosa che certamente doveva essere stata prima, l’avevano trasformata in una meravigliosa sala da ballo a tema!
"Bella, eh? - le sussurrò Tasuki, seguendo il suo sguardo - E vedrai venerdì come sarà stupenda!”
Toya si era tenuto alla larga, dopo aver sentito che Kyoko sarebbe andata al ballo con Tasuki, ma aguzzava comunque le orecchie per captare quanto poteva dei loro discorsi. Un ballo di Halloween non gli sembrava una buona idea ma, vedendo la felicità sul volto di Kyoko, decise di non deluderla. A quanto pare, lui e i suoi fratelli avrebbero dovuto procurarsi subito un costume di Halloween…e magari togliere di mezzo quel Tasuki.
Le mani di Toya si strinsero a pugno, quando Yohji cercò di convincerla a salire su una scala per sistemare le decorazioni. Quel pervertito lo faceva incazzare, ma prima che potesse intervenire, Kyoko si mise le mani sui fianchi, lanciò un’occhiataccia a Yohji come se fosse matto e scoppiò a ridere.
Ma Yohji fu abbastanza impudente da insistere. “Perché no, Kyoko? In fondo tutti abbiamo appeso dei festoni salendo su quella scala.”
"Facciamo così, Yohji. - rispose Kyoko, con tono gelido - Domani ti porterò una gonna corta come quello che indosso io adesso, tu te la metti e poi facciamo a turno ad appendere questi maledetti festoni!” Ciò detto si voltò e di diresse verso il palco.
Yohji abbassò lo sguardo e puntò il suo culo, mentre lei si allontanava. Stava per andarle dietro, quando si trovò Toya di faccia.
"Se fossi in te non lo farei." gli sibilò, con tono minaccioso. Se Yohji avesse avuto l’acume di guardarlo negli occhi si sarebbe accorto che gli occhi di Toya, prima dorati, si stavano colorando di sangue.
Purtroppo, era solo uno stupido atleta tutto muscoli e niente cervello. "È una minaccia?" chiese, a muso duro.
La faccia di Toya divenne nera come la notte. "Puoi scommetterci."
Per tenere fede alla sua fama di stronzo, Yohji provò a prendere Toya per le spalle, ma Toya allungò una gamba e lo fece cadere con la faccia per terra. "Oww, che diavolo?" gridò Yohji, allungando la mano verso la sua caviglia e guardandosi intorno per vedere dove fosse inciampato. Poi capì che Toya gli aveva fatto lo sgambetto e lo fulminò con lo sguardo.
Tasuki lo scavalcò con un scatolo in braccio. "Non credo che sarai molto in forma, per venerdì.” gli sussurrò, con soddisfazione.
Kyoko si era diretta dietro al palco, ma aveva sentito subito che c’era qualcosa non andava…anche se non capiva cosa. Le sembrava che l’intera sala fosse sprofondata improvvisamente nel silenzio. Poi sentì dei fruscii intorno a lei. Per la paura lasciò cadere la scatola che aveva in braccio e fece un balzo…andando a sbattere contro la parete di fondo.
Sentì le braccia di Toya che la stringevano forte. Poi la cappa oscura che l’aveva terrorizzata scomparve di colpo. “Stai bene?” le sussurrò con dolcezza Toya, stringendola a sé.
Kyoko annuì, mentre appoggiava la guancia contro il suo petto. Quella era la seconda volta che lui le veniva in aiuto. "Forse c’era un topo, là sotto. Ho avuto paura.” mormorò.
"Tasuki ti sta cercando." mentì Toya, per non perdere il controllo. E, prima che Kyoko se ne rendesse conto, uscì dal locale, chiudendosi la porta alle spalle.
Ancora imbambolata Kyoko si rese conto che di nuovo non lo aveva ringraziato. Provò a uscire…ma la maniglia era bloccata! Qualcuno l’aveva chiusa dentro?
Tasuki aveva visto prima Kyoko, poi Toya infilarsi nel retro del palco. Toya era uscito ma…Kyoko? Era ancora dentro?
"Cos'è successo questa volta?" mugugnò Tasuki. Cavolo, questi ragazzi nuovi erano dei gran rompipalle e sembravano avere una…cattiva influenza su Kyoko!
Andò ad aprire la porta del palco. Kyoko uscì, con un sorriso colpevole: “Mi sono spaventata perché ho visto passare qualcosa, forse era un topo. Ho gridato e Toya è venuto a vedere cos’era successo. Poi è uscito e…la porta non si è aperta e…”
Tasuki scosse la testa: "Probabilmente ti hanno fatto il solito scherzo idiota di Halloween per onorare la fama di questa stupida città, che si dice sia infestata dai vampiri. In effetti, ne ho viste di cose strane, da che ero piccolo! Comunque, lascia perdere. Dobbiamo tornare in classe.”
Capitolo 5 “Il fantasma dell’Opera”
Toya sentì le serrature delle intorno a lui scattare, e percepì i suoi fratelli avvicinarsi velocemente. Quando la stanza si