I Cowboy Di Carla. Bella Settarra. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Bella Settarra
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Серия:
Жанр произведения: Вестерны
Год издания: 0
isbn: 9781802500301
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petto. Annuì.

      Il cibo ordinato arrivò e si lasciarono andare lentamente la mano mentre lui prendeva le posate. La cameriera sorrise mentre raccoglieva il piatto vuoto di Carla, ma non disse niente.

      Carla sorseggiò il suo caffè mentre guardava il ragazzo meraviglioso concentrato sul cibo.

      “Allora, Carla. Che cosa fai a Pelican’s Heath?”

      La sua domanda la spaventò per un secondo, lasciandola senza fiato. “Tutto quello che riesco a trovare” gli disse, il più casualmente possibile.

      “Cercano qualcuno all’emporio se sei alla ricerca di un lavoro.” Sorrise mentre glielo diceva, ovviamente notando come lei lo stesse osservando mangiare.

      Si leccò le labbra lentamente e Carla sentì il fuoco dentro di sé trasformarsi in un incendio. Non ne capiva il motivo ma le piaceva l’idea di lavorare lì e di vederlo in giro tutto il tempo.

      “Davvero?” Carla non riusciva a credere a quella fortuna. “Ho lavorato in una farmacia, in passato. Pensi che mi prenderanno?”

      “Vale la pena provare. Ti dico una cosa: verrò lì con te, se vuoi, e metterò una buona parola.” Le strizzò l’occhio e lei sentì qualcosa muoversi dentro di sé, un po’ più in basso della sua pancia. Oh, cavolo!

      “Non mi conosci” gli ricordò, finendo la sua bevanda. “Grazie per l’informazione, comunque, potrei fare un tentativo.”

      Obbligò i suoi piedi a muoversi e prese un respiro profondo mentre si allontanava da Matt Shearer… e dalla tentazione!

      Capitolo Due

      “Il lavoro è tuo, se lo vuoi.”

      Il cuore di Carla sussultò e le venne voglia di abbracciare la signora dietro il bancone. “Grazie infinite.” Era un sollievo che la donna non le avesse chiesto referenze o informazioni sugli impieghi precedenti, anche se Carla aveva casualmente accennato al fatto che in passato aveva lavorato in vari negozi.

      “Vuoi iniziare subito? Non ho ancora fatto la pausa pranzo ma non ci vorrà molto tempo per mostrarti come usare il registratore di cassa.”

      “È proprio come quello che usavo io,” rispose Carla allegramente. “Anche se potrei essere un po’ arrugginita.”

      La donna scoppiò a ridere. “È come andare in bicicletta, cara.”

      “Grazie di cuore, Signora Bellingham. Le sono davvero riconoscente.”

      “Oh, no, chiamami Delores, lo fanno tutti.” Il suo nuovo capo le diede un colpetto sul braccio in modo amichevole. “Frank è nel magazzino, se hai bisogno di qualcosa. Vado a chiamarlo.”

      Mentre andava a chiamare il marito nel retro, Carla diede una veloce occhiata al negozio. Sembrava che vendessero un po’ di tutto, dal pesce al filo di metallo. Sorrise. Il locale era pulito e ordinato e tutto era etichettato. Pensò che le sarebbe davvero piaciuto lavorare lì.

      “Ciao, tu devi essere Carla, dico bene?” Un uomo con i capelli bianchi e un grande sorriso le andò incontro.

      “Sì, signore. Ho iniziato oggi.” Carla gli strinse la mano ricambiando il sorriso.

      “Beh, benvenuta a bordo. Delores fa tutto il lavoro qui mentre io mi occupo del retro. Se hai bisogno di qualcosa chiamami in qualsiasi momento, senza preoccuparti di disturbarmi.”

      Frank era una persona amichevole e Carla lo prese immediatamente in simpatia. “Grazie, signore, lo farò.”

      Delores tornò dal retro con una borsa in mano. “Sono felice di vedere che vi state conoscendo. Ho un paio di commissioni da fare, e avere due mani in più renderà la mia vita molto più facile d’ora in poi. Non mi ci vorrà molto.” Fece l’occhiolino a Carla mentre si dirigeva verso la porta d’ingresso. Era una donna molto in carne e riuscì a stento a passare dalla stretta corsia del piccolo negozio.

      “Beh, se ti va bene tenere d’occhio qui io vado ad accendere il bollitore.” Frank sorrise ancora mentre scompariva nel retrobottega.

      Carla si guardò intorno tra gli scaffali, cercando di familiarizzare con la disposizione dei prodotti. Era tutto molto pulito e immaginò che Delores fosse meticolosa riguardo l’ordine. Il pavimento era lucido e non c’era un solo granello di polvere sugli scaffali. Tornò dietro il bancone. Le buste di carta erano appese ai ganci in base alla grandezza e vide anche dove veniva conservata la carta per avvolgere il pane. Su uno scaffale sotto il bancone c’era un piccolo cestino, contenente nastro adesivo, forbici, una pistola spara-prezzi e alcuni rotoli di riserva per gli scontrini. Sorrise per il modo in cui tutto era in perfetto ordine.

      Il campanello sopra la porta suonò per avvertirla che qualcuno era entrato nel negozio e quando alzò lo sguardo vide un paio di splendidi occhi verdi e familiari che si muovevano verso di lei. Matt.

      “Hai ottenuto il lavoro?”

      “Sì. Grazie mille per avermi aiutata.” Carla sorrise timidamente e si sentì tremare un po’.

      “Ecco il tuo caffè, dolcezza.” Frank si avvicinò e appoggiò una tazza fumante sullo scaffale sotto il bancone.

      “Ciao, Frank. Spero vi stiate prendendo cura di lei al meglio.” Matt fece un occhiolino sfacciato all’uomo, il quale sogghignò.

      “Io mi prendo cura di tutte le mie donne,” replicò Frank.

      Carla ridacchiò. “Grazie,” disse, prendendo la tazza.

      “Beh, sicuramente ti illuminerà un po’ questo posto,” ghignò Matt.

      “Stai dicendo che la mia amata moglie non lo fa?” Frank inarcò scherzosamente le sopracciglia.

      “La tua Delores è una brava donna,” lo rassicurò Matt con una risatina.

      “Humpf.” Frank sbuffò mentre si voltava per andarsene, ma Carla lo vide farle un occhiolino furbo mentre si allontanava.

      Ridacchiò di nuovo. Di sicuro alle persone del posto piaceva stuzzicarsi a vicenda.

      “Posso fare qualcosa per te?” chiese, con un sorriso dolce. Matt era senza ombra di dubbio un bell’uomo.

      Matt sorrise. “In realtà sono passato per congratularmi con te per il tuo nuovo lavoro.”

      “Come facevi a sapere che l’avevo ottenuto?” domandò, aggrottando la fronte.

      “Delores è andata alla tavola calda poco fa. Le voci girano velocemente da queste parti.”

      “Oh, capisco.” Carla non poté fare a meno di sentirsi un po’ infastidita da quelle parole e giurò di stare attenta alla curiosità degli abitanti di Pelican’s Heath. Si morse nervosamente il labbro. “Sei davvero gentile, Matt. Hai bisogno di qualcosa, ora che sei qui?”

      Non solo era consapevole di Frank che girellava nel retrobottega ascoltandola chiacchierare invece di lavorare, ma si sentiva anche un po’ a disagio davanti a quello splendido uomo. Era stupendo, su questo non c’erano dubbi, e la sua sola vicinanza faceva sentire strano il suo corpo, ma lei doveva ricordare a se stessa che in realtà di stava nascondendo e non poteva permettersi di avvicinarsi a nessuno… anche se avrebbe tanto voluto farlo.

      Matt guardò gli scaffali vicini. “Forse un po’ di questo preparato per pancake,” disse, esaminando un pacchetto.

      “Usi un preparato per fare i pancake?” Carla non voleva essere scortese ma le parole piene di sorpresa le uscirono di bocca prima che potesse fermarle.

      Matt inarcò le sopracciglia. “Vuoi dire che tu non lo fai?”

      “Certo che no. Ci vuole meno di un minuto per mescolare un po’ di farina, due uova e del latte, al mattino. Di solito lo lascio riposare mentre faccio la doccia e poi è perfetto per essere cucinato.” Carla si portò una mano alla bocca quando si rese conto di essersi lasciata scappare più di quanto avrebbe