Non lo aveva visto e Hyakuhei preferì non mostrarsi, anzi indietreggiò per nascondersi nell’ombra. La guardò mentre armeggiava con…qualcosa che gli sembrarono un paio di calzoni. Poi, aguzzando lo sguardo, si accorse che quello che la ragazza stava trascinando era il mezzosangue di poco prima, che l’aveva attaccata.
"Deve esserci un modo migliore per sbarazzarsene! - stava borbottando Kyoko - Comunque sia, chi aveva mai sentito parlare di un vampiro che si scioglie? Non mi ci abituerò mai. Diamine, perché non è come si vede nei film? Li ammazzi e -puff! - svaniscono!” Continuò a trascinarlo per un po’, poi si abbassò su di lui, gli frugò nelle tasche e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette. "Ah, se li teneva in tasca per dopo. Magari per ricambiare un favore. Cavolo, ma che bisogno ha di fumare, un vampiro?”
Lo voltò dall’altro e continuò a frugargli nelle tasche. Poi fece una smorfia, quando il sangue cominciò a gocciolarle sulle mani. "Bleah!" disse con ribrezzo, poi ricominciò a frugare. "Vediamo che c’è qui. - sussurrò - "Pettine, accendino ... tessera della palestra... filo interdentale?" Kyoko fissò il minuscolo oggetto, prima di gettarlo via. "Un vampiro che ci teneva all’igiene, senza dubbio!” mormorò, con macabro sarcasmo.
Lasciò perdere i pantaloni, e iniziò a frugargli nelle tasche della giacca. "Ah, questo è decisamente meglio. Tiffany and Co., sicuramente vale la pena di scavare meglio. Ah, bingo!” esclamò Kyoko, tirando fuori il portafoglio gonfio.
Lo aprì e ne tirò fuori le carte di credito. " MasterCard, Visa ... whoa, carta American Express ... Non uscire mai di casa senza! " Lasciò perdere le carte di credito e tirò fuori i contanti. "CENTRO! - esclamò con entusiasmo - Ecco un altro mese di affitto pagato senza essere costretta a fare sesso con quello stronzo di Yohji! Ah, la vita è bella!" Mise i soldi in tasca e gettò la giacca nel cassonetto dell’immondizia, insieme alle carte di credito.
Hyakuhei guardò con orrore la giovane donna. “E’ pazza!” pensò. La guardò ripulire il vampiro con un sorrido gelido sulle labbra. Quando se ne fu andata uscì dall’ombra, e si accostò a ciò che ormai rimaneva del vampiro: un grosso mucchio di cenere.
Si frugò in tasca per prendere un fiammifero e l'accese, poi lo gettò sui miseri resti. Il bagliore delle fiamme illuminò il vicolo per qualche secondo, poi esse si spensero…cancellando per sempre ogni traccia del mezzosangue.
Non riusciva a digerire che una semplice fanciulla umana avesse fatto questo a uno della sua stirpe…anche se di basso lignaggio. Per giunta una vestita da puttana, con qualche rotella fuori posto e anche ladra esperta, a giudicare da come si era comportata! Infatti si era presa il denaro, ma aveva disdegnato il Rolex d’oro della vittima e le sue carte di credito…per non correre rischi di essere rintracciata.
Aspirò a pieni polmoni l’odore ancora presente della ragazza. Che strano: vestita a quel modo e ancora vergine! Lanciò un’ultima occhiata al punto in cui prima c’era il vampiro e scrollò le spalle: in fondo, se non lo avesse eliminato lei lo avrebbe fatto lui.
Alzò lo sguardo nella direzione in cui lei era scomparsa. Per la prima volta dopo secoli, Hyakuhei sentì il suo sangue ribollire. Era giunto il momento della caccia. Quella stessa notte e prima dell’alba si sarebbe nutrito di quella fanciulla...
*****
Kyoko gemette vedendo la folla che si accalcava nella discoteca. Era il fine settimana e quel posto sembrava pieno da scoppiare. Scivolò oltre la fila e si diresse verso il buttafuori, gli fece un cenno del capo e sgusciò rapidamente nella porta che lui le tenne aperta con una mano, per farla entrare. Tutti i buttafuori la conoscevano bene, perché viveva sopra il club.
Una volta dentro, si diresse diretta verso la porta con la scritta "Non entrare". Digitò il codice sulla combinazione della serratura e aprì la porta interna, che le si richiuse alle spalle. Sospirò di sollievo, non appena il fracasso della discoteca divenne solo un sordo ruggito. Con le banconote del vampiro ben strette nel pugno, iniziò a salire le scale. I demoni non erano l'unico pericolo della città, e lei non era tipo da andarsene in giro coi soldi dell’affitto nel reggiseno.
Si fermò presso la fila delle cassette di sicurezza in fondo al corridoio, digitò un altro codice e ne aprì una, poi diede un’occhiata all’interno per vedere se c‘era posta. Normalmente era vuota, ma Kyoko sorrise quando scorse la busta in fondo. La prese e lesse il suo indirizzo scritto a mano dalla calligrafia del nonno.
Richiuse la cassetta e si avviò verso la rampa di scale che portavano al suo appartamento. Il segreto per mantenersi in forma? Abitare al terzo piano senza ascensore! Si fermò prima di raggiungere l'ultimo piano e contò i soldi: le sarebbero rimasti solo venti dollari dopo avere pagato l’affitto a Yohji.
Yohji ... al solo pensiero s’intimidì. Kyoko sapeva che lui sperava che lei fosse sempre in ritardo con l’affitto e gli chiedesse una dilazione, e si augurò che non succedesse mai una cosa del genere. Quell’uomo era una vera merda, ma le conveniva essere gentile con lui, visto che era il suo padrone di casa. Lui poteva crearle un bel po’ di casini, e anche sbatterla fuori, se solo avesse voluto.
Si diresse alla porta del suo appartamento e infilò la chiave nella serratura…un attimo prima che Yohji aprisse la sua porta e mettesse fuori la testa. Ma cos’era, anche sensitivo quell’uomo? Gli lanciò un sorriso nervoso.
"Come va, mia dolce tentazione?" chiese Yohji ammiccando, mentre si appoggiava allo stipite della porta con atteggiamento da figo.
"Tutto ok.” rispose Kyoko, desiderando improvvisamente di indossare un enorme trench per nascondergli alla vita tutte le sue forme, così bene esposte. "Oh, a proposito, ho i soldi dell'affitto." Gli porse i soldi che aveva accuratamente contato, sapendo che era meglio che si avvicinasse lei alla sua porta. L'ultima volta che lui aveva bussato da lei era quasi riuscito ad entrare di forza.
Le spalle di Yohji si abbassarono visibilmente, mentre i suoi occhi si colorarono di disappunto. "Va bene, entra che ti faccio una ricevuta." Aveva sperato che quel mese non riuscisse a pagarlo e che gli chiedesse una dilazione. Ma decise di fare buon viso a cattivo gioco.
Kyoko scosse la testa e cominciò a contare, per reprimere la rabbia. "Fai con comodo, aspetto qui.” Incrociò le braccia davanti a sé e sbuffò, come se andasse di fretta.
Yohji si strinse nelle spalle: conosceva bene quel giochino ...Kyoko lo aveva già ingannato una volta. Lui sarebbe entrato a scriverle la ricevuta e lei ne avrebbe approfittato per sgusciare nel suo appartamento. "Ok, allora te la porto io più tardi.” disse, con cattiveria.
"Va bene." Kyoko girò la chiave nella serratura e aprì la porta del suo appartamento, cercando di farla franca.
"Nessuno ti ha mai detto quanto sei sexy, vestita così?” le mormorò Yohji, arrivandole di botto dietro alle spalle
Kyoko gli lanciò un'occhiata da sopra la spalla e inarcò un sopracciglio. "Stai flirtando con me, Yohji?" Si era sempre chiesta come sarebbe stato disteso sulla schiena ... con il naso rotto e sanguinante.
"Fa differenza?" sorrise lui, passandosi una mano tra i capelli e pensando tra sé e sé che forse ce l’aveva fatta..
"Per me, sì. Non credo che al mio ragazzo farebbe piacere."
Yohji le fece un sorrisetto, sapendo bene che trascorreva la maggior parte del suo tempo da sola. "Oh, dai, lo sappiamo entrambi che non hai un ragazzo, Kyoko. Se non ti conoscessi, penserei che mi stai rifiutando!” Premette la sua grande mano contro la porta aperta di Kyoko, in modo che lei non potesse chiuderla. "Cosa c'è che non va, in me? Pensi che non sono abbastanza uomo per te, o ti stai conservando per un ipotetico fidanzato?”
Kyoko lo fissò, i suoi occhi color smeraldo si fecero tempestosi. Se lui era stanco di essere gentile ... allora lo era anche lei. "Mi dispiace Yohji, ma cerco un ragazzo a cui non piaccia assaggiare un piatto diverso,