— Luma sta aspettando i risultati del suo esame... - disse Babi, riferendosi a un’altra influencer a cui era molto vicina.
— Ed è andata al concerto di Juiz de Fora. Sta bene. Lavora. E più tardi andrà alla festa di compleanno di Lucas Aguiar – rispose Renata, sorridendo mentre parlava della festa che si sarebbe tenuta alle sei. – Tutti continuano a condurre una vita normale, Babi. E lo farai anche tu. – La ragazza alta e magra attraversò la stanza e si avvicinò a Babi che continuava a respirare a fatica. Prese le mani fredde e sudate della giovane e le rivolse un sorriso confortante. – Calmati. I giovani non muoiono per un’influenza. Non ti accadrà nulla. Il dottor Luiz ha già detto che la tua salute è perfetta.
Nominare il medico di fiducia di Babi sembrò funzionare. La giovane annuì, chiudendo gli occhi e contando fino a cinque mentre cercava di controllare la respirazione.
— Andrà tutto bene, — la rassicurò Renata, stringendole le mani. – Ora decidiamo quale vestito indossare. Lo stilista che ami ti ha mandato cinque completi perfetti. Sarà difficile sceglierne uno.
Accompagnata dalla sua manager, Babi si recò nella stanza trasformata in armadio per scegliere il vestito che avrebbe indossato per assistere al concerto. Anche se ripeteva continuamente fra sé che stava esagerando e che doveva restare calma, era molto difficile convincere il suo cuore.
***
Renata riuscì finalmente a distogliere l’attenzione di Babi dai portali d’informazione. Erano allo stadio dove si sarebbe tenuto il concerto, e lei stava parlando con altre due influencer di cui era amica.
— Come sta? — chiese Sandro, il suo assistente, preoccupato per Babi. Tutti nel team conoscevano le sue crisi d’ansia e la sua paura delle malattie ed erano preoccupati. Durante il pomeriggio le notizie non erano state incoraggianti. Le autorità sanitarie avevano iniziato ad avvertire che il rischio stava diventando sempre maggiore.
— Adesso sta bene. Ho chiesto alla squadra dei sistemi informatici di configurare sul suo cellulare una di quelle applicazioni per il controllo dei genitori per impedirle di accedere ai portali di notizie. – Spiegò Renata e Sandro aggrottò la fronte. – Ho dovuto farlo, Sandro. Si arrabbierà se viene a sapere che il governatore ha ordinato la sospensione di tutti gli eventi culturali della città.
Sandro scosse la testa.
— Hai sbagliato, Re. Deve sapere cosa sta succedendo. Presto ne parleranno tutti.
La brunetta chiuse gli occhi e portò una mano alla fronte.
— Devo trattenerla qua ad ogni costo… Il contratto che ha firmato prevede una multa di milioni se non lo rispetta. È la penale più alta che abbiamo mai concordato. Non so se possiamo permettercela…
— Renata! — la rimproverò l’uomo. — Come hai potuto...
— Chi avrebbe mai pensato che potesse accadere una cosa del genere?
— Il tuo compito è prevedere tutto.
— Un’epidemia?
— Qualsiasi problema. E se si fosse ammalata? Se avesse avuto un incidente? Non puoi giocare con il pericolo.
Renata scrollò le spalle.
— Ormai è fatta e tu devi aiutarmi a tenerla qua.
***
Babi girò la fotocamera verso l’arena per mostrare quanto fosse affollata… beh quasi. Aggrottò la fronte. Strano. Mancava meno di un’ora al concerto e il posto non era così affollato come ci si aspettava. Era un concerto internazionale, i biglietti erano andati esauriti in fretta… dov’erano gli spettatori?
— Caaari, siamo molto eccitati qui nell’area VIP della Drink, vorrei ringraziarli per averci invitato a partecipare a questo momento magico – disse rivolta alla telecamera, forzando un’emozione che non provava. I suoi amici, anch’essi influencer, si riunirono dietro di lei e si misero a urlare, eccitati.
— Woo—Hoo!!! Backstreet Boysss!!
Babi sollevò il suo drink per brindare verso la telecamera, lasciando ben visibile il marchio dello sponsor, sorrise e bevve un sorso della bevanda. Poi smise di registrare e postò la storia. Stava per aprire il browser per vedere le notizie quando fu chiamata dal direttore del marketing dell’azienda produttrice di bevande per scattare delle foto. Salutò alcune persone che erano lì presenti fino a quando le luci dell’arena si spensero e il concerto iniziò.
Quando la musica iniziò e la band salì sul palco, Babi si rilassò e mise da parte le sue preoccupazioni. Aveva aspettato a lungo quello spettacolo e quando sentì le canzoni famigliari, si lasciò trasportare e ballò tutta la notte. Registrò diversi video dalla sua postazione, oltre a scattare molte foto della presentazione.
Alla fine dello spettacolo, lei e le altre ragazze erano molto eccitate. Solitamente, i dirigenti delle aziende che le assumevano le portavano a incontrare gli artisti nei camerini e tutto era registrato e pubblicato sui social media. Ma quando Babi guardò Renata, capì che c’era qualcosa che non andava. La manager sembrava nervosa e sulla sua fronte era visibile una ruga di preoccupazione. Babi si scusò con le sue amiche e andò dalla sua manager.
— Va tutto bene? — le chiese, preoccupata. Renata era una delle persone più controllate che conosceva e affrontava qualsiasi problema con la freddezza necessaria per poterlo risolvere. Era insolito vederla apparentemente scossa per qualcosa.
— Tutto... — la donna iniziò a parlare, ma fu interrotta dall’uomo più anziano.
— Ci dispiace, Babi, ma non potremo accompagnarti nel camerino a causa dell’epidemia. – L’uomo le passò la mano lungo i suoi capelli castani e continuò a parlare senza notare gli occhi di Babi spalancati dallo stupore. – La troupe della band ha avvisato che non riceverà nessuno a causa di ciò e...
— Aspetti. Di cosa sta parlando? — chiese Babi, avvertendo una sensazione di tremore dentro di sé.
— Il concerto non si sarebbe dovuto neanche svolgere. Il governatore ha ordinato che da oggi siano sospesi tutti gli eventi culturali. Il team della produzione ha ignorato l’ordine. – continuò a spiegare l’uomo.
— La situazione è…È così brutta? — chiese la giovane.
— Babi... — disse Renata, ma la ragazza sollevò la mano per fermarla e continuò a fissare l’uomo.
— Ancora non lo sappiamo. È tutto troppo recente, ma sono tutti molto preoccupati.
Babi annuì.
— Non si preoccupi. Non mi arrabbierò. Apprezzo che mi abbiate invitato a venire qua oggi. – Il dirigente sorrise, sembrando sollevato dal fatto che non si fosse lamentata. Era abituato a trattare con le celebrità e non era facile accontentare molte di loro.
Quando l’uomo si allontanò, Babi prese il suo cellulare e digitò l’indirizzo di un portale di notizie.
Pagina non trovata.
Quella fu la sua fortuna, il sito era offline. Provò con un altro.
Pagina non trovata.
Che cosa sta succedendo?
— Non riuscirai ad aprirla. — Babi alzò la testa sentendo le parole di Renata. – Ho chiesto alla squadra informatica di bloccare queste pagine usando un programma di controllo degli accessi per non farti visualizzare le notizie.
— Che cosa hai fatto?
— Sapevo che avresti dato di matto, proprio come stai facendo ora e...
— Renata, falle sbloccare ora. E voglio andare via. Immediatamente. – disse con tono serio. La manager si preoccupò