Il Gioco di Casper
1. La Fossa di Oxana
2. L’ultima Missione del Settimo Cavalleria
3. Raji Libro Uno: Octavia Pompeii
4. Raji Libro Due: L’Accademia
5. Raji Libro Tre: Dire Kawa
6. Raji Libro Quattro: La Casa dei venti dell’Ovest
7. La ragazza-Elefante di Annibale
8. Cian
9. Ariion XXIII
10. L’ultima Sede sull’ Hindenburg
11. Libellula vs Monarca: Libro Uno
12. Libellula vs Monarca: Libro Due
13. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Uno
14. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Due
15. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Tre
16. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Quattro
17. Il Mare dei Dolori Libro Due de Il Bastone di Dio
18. Non Rianimare
19. La Ragazza-Elefante di Annibale, Libro Due
20. Il Bastone di Dio, Libro Uno
21. Enrico IX
22. L’Incubatore di Qubit
Prossime Uscite
23. Libellula vs Monarca: Libro Tre
24. Il Viaggio versoValdacia
25. Acque Ancora profonde
26. La Signorina Machiavelli
27. Ariion XXIX
28. L’ultima Missione del Settimo Cavalleria Libro 2
Vedere la fine di questo libro per i dettagli sugli altri.
Capitolo Uno
New York City, tempo presente
Bell Casper era seduto al centro del divano a mezzaluna imbottito in pelle rossa al Blue Parrot Cabaret, sulla 52° Strada a Manhattan. Fingeva di lavorare al computer mentre in verità continuava a osservare la porta d’ingresso.
Bell Casper
Erano le 8:30, e il posto si stava riempiendo rapidamente. Il nightclub chic dedicato alla più alta élite finanziaria di New York. I cocktail da venticinque dollari e le cene a base di carne che venivano sui cinquanta dollari a pasto tenevano lontani mendicanti.
Due uomini della sicurezza sostavano sui gradini fuori dalla porta. Ai clienti abituali veniva fatto cenno di entrare, mentre ai nuovi avventori veniva controllato il documento di identità dall’ iPad delle guardie. Ogni notte, cacciavano molti aspiranti clienti. Ai ragazzi minorenni, e alle ragazze soprattutto, era assolutamente proibito entrare. Quelli di ventun anni e oltre che mostravano tracce di affari loschi venivano perquisiti in cerca di armi e droga. Bastava un accenno di qualcosa fuori posto perché alla persona fosse educatamente chiesto di lasciare il locale.La gestione era particolarmente attenta a rimanere nella legalità, tranne che per una cosa: le belle ragazze non accompagnate sembravano ottenere l’ingresso più facilmente.
Il bar dentro al locale malva e cremisi fiocamente illuminato era lungo circa venticinque metri e gestito da una dozzina di uomini e donne esperti nel preparare drink e nell’arte di ascoltare storie tristi con cenni d’incoraggiamento e parole sceltissime di commiserazione.
Blinker Whitaker
Blinker era il capo dei baristi e dei ventidue assistenti. Era dolce come un cioccolatino, timido e riservato, a meno che un subordinato non fosse beccato a mettere le mani nella cassa o ad annacquare le bevande. Allora lui o lei avrebbe visto il suo lato testardo. A differenza del gioco del baseball, al Blue Parrot due strike e sei fuori. Il primo passo falso poteva essere considerato come uno sbaglio o un errore di giudizio, ma due infrazioni costituivano un’abitudine, e ciò avrebbe significato la fine della carriera nel servire alcol in quel particolare locale.
“Inizia lo spettacolo,” sussurrò Bell tra séquando entrò un nuovo avventore.
Lanciò un’occhiata a Blinker, che annuì; anche lui l’aveva vista. Il capo barman sistemò sul ripiano superiore del bar un vaso di vetro con dentro cinque biglietti da cento dollari.
Bell iniziò a toccare i tasti del computer mentre guardava la donna con la coda dell’occhio.
La sua giacca Gucci sopra a una maglietta leggera Pierre Cardin, insieme a un anello d’oro di Cartier, suggerivano un’immagine che puzzava di ricchezza. Anelava la sua vecchia maglietta blu e i jeans logori. Avrebbero dovuto finire nella spazzatura molto tempo prima, ma come amici fedeli, erano molto comodi e non si lamentavano mai. Si sentiva finto in quei vestiti eleganti, e non appena fosse arrivato a casa, sarebbero stati appesi nell’armadio da dove li aveva presi, mentre lui si rilassava nei suoi vecchi maglietta e jeans.
Teneva sempre il suo tavolo libero, anche quando amici o conoscenti si fermavano a salutarlo; la sua impresa non si poteva condividere, se non con le due persone che aveva scelto.
Bell vide il viso della donna illuminarsi quando vide che era seduto da solo. Quando lei si avvicinò al tavolo, si tolse il suo Patek Philippe d’oro e lo mise vicino al computer, come se stesse cronometrando il tempo.
“Salve, ragazzone.” Si sedette e si girò verso di lui.
Guardò la bionda, fingendo sorpresa. “Oh, uhm, salve.” Tornando a guardare lo schermo del computer, continuò a digitare sulla tastiera. “Ci conosciamo?”
La donna emanava un leggero profumo di gardenia, come il sottile accenno di primavera.
“No,” rispose, “ma possiamo fare conoscenza se vuole far festa con me.”
Anche senza il mascara, il lucidalabbra e le ciglia extra lunghe, era una bella donna di circa ventiquattro anni. Era ben vestita con un body leopardato con il corpetto dall’ampia scollatura.
“Sarebbe bello, ma aspetto una persona.”
“Chi?” Appoggiò la clutch nera sul tavolo e fece un cenno a una cameriera. Ordinò una Tequila Sunrise.
Nadia, la cameriera, guardò Bell, che annuì per farle capire di portare un drink anche per lui. I camerieri avevano ordini di portargli sempre e solo ginger ale, on the rocks, non importava ciò che avesse ordinato.
La donna accanto a lui tirò su il suo orologio, guardò la marca, poi osservò attentamente il retro.
Sa esattamente quanto vale. E ha già valutato la giacca, la maglietta e l’anello.
“Sto