Sangue Che Crea Dipendenza. Amy Blankenship. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Amy Blankenship
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Серия:
Жанр произведения: Ужасы и Мистика
Год издания: 0
isbn: 9788893987226
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si stancò di essere ignorato, abbaiò. Stavano mangiando e ne voleva un po’ anche lui.

      Kane guardò Scrappy “Vuoi un po’ di roastbeef, eh?”.

      Il cagnolino girò su se stesso reggendosi sulle zampe posteriori, con uno sguardo implorante.

      “Tieni.” disse Kane, facendone cadere a terra quattro belle fette che Scrappy cominciò subito a divorare.

      Michael aveva appena finito di mangiare quando sentì le risatine di Aurora provenire dalla biblioteca. Chiuse gli occhi soddisfatto. Il suono delle sue risate era proprio ciò che gli ci voleva, in quella casa fredda e vuota.

      “Andiamo a dare un’occhiata?” chiese Kane, non avendo bisogno di leggere la mente di Michael per sapere a cosa stava pensando. Sogghignò quando suo fratello si alzò senza rispondere e si diresse verso la porta.

      Tornarono nella biblioteca e si fermarono sulla soglia quando videro un’aura che circondava i due Caduti, seduti a terra uno di fronte all’altra. In mezzo a loro c’era un libro sospeso in aria ed entrambi lo stavano toccando con gli occhi chiusi. Il viso di Skye non era visibile da quella prospettiva, mentre Aurora sorrideva e cambiava espressione come se stesse guardando un film.

      Kane si appoggiò al muro mentre Michael rimase lì, incantato da ciò che stava vedendo. La luce brillante si ritrasse lentamente verso la punta delle loro dita e il libro si posò a terra.

      Aurora, ancora meravigliata, aprì gli occhi per guardare Skye. “Ma l’ha lasciata lì, alla finestra.” gli disse, sentendosi felice e confusa allo stesso tempo. “Non sentiranno la mancanza l’uno dell’altra?”, poi afferrò il libro e lo abbracciò come se fosse dispiaciuta per i protagonisti.

      “Sai già leggere?” chiese Michael, non credendo ai propri occhi.

      “Diciamo che abbiamo usato un trucco.” rispose Skye con un sorriso. “Ma, per essere sicuro che lei acquisisse il controllo, abbiamo iniziato con alcune fiabe. Come tutte le bambine… quelle Disney sembrano essere le sue preferite.”.

      Michael si avvicinò ad Aurora e si accovacciò dietro di lei per guardare il libro. Sorrise quando vide di quale libro si trattava.

      “Peter Pan. È sempre stato uno dei miei preferiti.” disse, realizzando che, probabilmente, lei era dispiaciuta per il ragazzino.

      Aurora gli sorrise e gli diede un bacio sulla guancia “Grazie per averci permesso di venire qui e leggere i tuoi libri.”.

      Michael stava per rispondere quando Kane comparve accanto a lui, facendo capolino da dietro l’altra spalla di Aurora. Michael si accigliò, chiedendosi che avesse intenzione di fare suo fratello.

      “È la copia che ti ho comprato a Londra?” chiese Kane piegando la testa di lato.

      “Sì, è quella.” rispose Michael. “Adesso togliti da dosso a lei, grazie.”.

      “Oh è tutto ok… nessun problema.” disse Aurora. “Gli devo ancora un favore per averlo buttato giù dalle scale.”.

      Skye si accigliò, non conosceva ancora quella storia; si piegò all’indietro reggendosi sulle mani e cercò di immaginare Aurora che colpiva il Dio del Sole biondo, che era così potente da aprire i portali per il regno dei demoni.

      “Non preoccuparti, tesoro.” le disse Kane gentilmente. “Alla fine Michael si accorgerà che lo sto provocando apposta e minaccerà di uccidermi mentre m’insegue per la casa con una delle sue grosse spade.”.

      Kane aveva appena finito di parlare quando la punta di una spada gli apparve sotto il mento. Alzò un sopracciglio e si raddrizzò lentamente, guardando Michael. I due si fissarono a vicenda per un attimo, poi Kane allontanò bruscamente la spada e corse fuori dalla stanza.

      “Torna qui!” gridò Michael.

      “No!” gridò Kane in risposta. “Tu mi farai del male e io sono un tipo delicato.”.

      Aurora e Skye rimasero ad ascoltare i rumori di passi che si spostavano al piano di sopra, poi udirono altri rumori. Si guardarono a vicenda e scoppiarono a ridere.

      “Quei due sono più divertenti di quanto pensassi.” ammise Skye. Quando erano arrivati in quella casa non sapeva davvero cosa aspettarsi. “Scegli il prossimo.” le disse, indicando la pila di libri.

      Aurora li osservò e alla fine ne scelse uno con un castello sulla copertina. Presa dalla curiosità, iniziò a sfogliare le pagine alla ricerca delle immagini. Si accigliò quando non ne trovò nessuna e richiuse subito il libro, sibilando quando si tagliò con la carta per il movimento brusco.

      “Ahi.”. Si accigliò di nuovo, ricordando i tagli che si procurava da bambina con i fili d’erba. La stupiva sempre come una ferita così piccola potesse fare così male.

      Skye sogghignò quando lei si guardò il dito ferito con un’espressione imbronciata. “Sai, le immagini che vedi nella tua mente sono molto meglio di qualsiasi illustrazione che troveresti tra le pagine.”.

      Al piano di sopra, Kane era inchiodato al muro mentre lottava con Michael. Pensò di aver sbagliato a crederlo nei guai, sembrava giocherellone come al solito.

      “Sei un tipo delicato, eh?” lo derise Michael.

      “Ma posso comunque prenderti a calci nel culo fino alla settimana prossima.” ribatté Kane con impertinenza.

      Michael sorrise e lo lasciò andare, facendolo scivolare a terra. Si guardarono a vicenda mentre lui poggiava i piedi a terra. Iniziarono a ridere perché nessuno dei due si era reso conto che Michael aveva tenuto Kane sollevato da terra.

      Kane stava per alzarsi quando sentì un odore stuzzicante. Si accigliò quando notò che il color ametista degli occhi di Michael fu sopraffatto dal nero. Lo vide inspirare profondamente e poi guardarsi indietro, verso le scale.

      Michael deglutì quando sentì l’odore del sangue di Aurora. Era una piccola quantità ma abbastanza da riaccendere con forza la sete che aveva dimenticato momentaneamente. In un baleno, uscì nel corridoio e scomparve dalla vista di suo fratello.

      Il viso di Kane perse ogni traccia di divertimento e umorismo. L’unica volta che aveva visto degli occhi così neri era stato quando aveva guardato in quelli di un demone.

      “Ok… non è un buon segno.” disse, uscendo anche lui nel corridoio.

      Con altrettanta rapidità, seguì Michael al piano di sotto. Non ci voleva uno scienziato per capire cos’era quell’odore e da dove proveniva. Entrò nella biblioteca appena in tempo per vedere Michael inginocchiarsi accanto ad Aurora, prendendole la mano tra le sue.

      Aurora trasalì quando Michael le apparve accanto all’improvviso, prendendole la mano. Il gesto interruppe la loro concentrazione e lei si chiese cosa stesse facendo, poi lui le sollevò la mano per esaminare il taglio che si era procurata con la pagina. Fuoriuscì una goccia di sangue e Aurora immaginò che forse lui non voleva far macchiare il libro.

      Guardandolo negli occhi, fu sorpresa di vedere il suo splendente color ametista ridotto a piccole chiazze, sparse in un mare di oscurità. “Michael?” sussurrò, sapendo che c’era qualcosa che non andava in lui.

      Tutti i movimenti cessarono quando lui si portò lentamente il dito ferito alle labbra e lo baciò. Poi, incapace di resistere alla tentazione, si mise la punta del dito in bocca e iniziò a succhiarla sensualmente. Voleva assaporarla ancora, dunque lasciò che i propri denti sfiorassero la ferita.

      Aurora sussultò quando sentì il calore iniziare a strisciarle lungo il corpo, andando ad annidarsi tra le sue gambe. Sussultò per la sensazione di quella lingua che si sfregava eroticamente sul proprio dito, poi si morse il labbro quando i denti aguzzi sfiorarono la ferita, provando dolore e sollievo allo stesso tempo.

      Skye rimase fermo a guardare il Dio del Sole con estasi. Il legame tra lui e Aurora non era spezzato del tutto, perciò provava inavvertitamente una parte di ciò che lei stava provando… ed era meraviglioso. Cercò di fare respiri profondi per nascondere la respirazione affannosa.

      Michael chiuse gli occhi e assaporò la piccola ondata di potere, finché essa non si trasformò in uno