Kane sogghignò, sapendo che stava per rallegrare la giornata di Aurora con la storiella che stava per inventarsi… la parte su Damon, almeno.
“Alicia è diventata da poco la compagna di Damon ed è una delle poche persone che conosco in grado di tenerlo a bada. In realtà lui è troppo concentrato a sorvegliarla per fare altro. È una storia divertente, davvero. Si sono incontrati solo un paio di settimane fa e la prima cosa che Alicia ha fatto è stata pugnalarlo al cuore con un paletto di legno, per poi lasciarlo lì credendolo morto.”. Kane scrollò le spalle, poi cercò di non ridere quando Aurora lo guardò con gli occhi spalancati.
“E adesso stanno insieme…” ripeté lei dubbiosa, poi si morse il labbro… quando aveva incontrato Michael per la prima volta aveva fatto l’amore con lui e poi lo aveva spinto via per fuggire. Però non aveva cercato di ucciderlo, almeno.
“Eh già, amore a prima vista.” disse Kane con un sorriso malizioso. “Si sono trasferiti nell’edificio che tu chiami ‘santuario’.”. Tralasciò la storia del suo incontro con Tabatha, non era migliore della storia di Damon e Alicia. “Siccome Tabatha ed io ci eravamo appena messi insieme, e Damon era un po’ una mina vagante, abbiamo pensato che fosse meglio vivere con loro per aiutare Alicia a tenerlo d’occhio.”.
L’espressione di Aurora s’intenerì “Ti prendi cura dei tuoi fratelli, eh?”.
Kane si sentì un po’ in imbarazzo, i ruoli si stavano invertendo spesso, ultimamente. “Damon e Michael non hanno un bel trascorso, a causa della rivalità tra fratelli e roba del genere, e io sto combattendo ancora contro l’oscurità. Ma sono anche il fratello maggiore, perciò sì… io cerco di badare a loro quando non sono occupati a badare a me.”.
Pensò di dirle anche che Syn badava a tutti loro, ma si trattenne. Se Aurora provava rancore nei confronti di Damon per come aveva cercato di calmare Michael, allora probabilmente non avrebbe nutrito simpatia per il paparino che lo aveva ucciso per aver quasi distrutto la metropolitana.
Mentre si dirigevano verso la casa, Kane socchiuse gli occhi, chiedendosi quanti problemi avrebbe causato Michael con la sua dipendenza dal sangue demoniaco. Fece un respiro profondo e raddrizzò le spalle, decidendo che quello era il momento giusto per scoprirlo.
Allungando una mano, bussò sulla massiccia porta di legno e si mise le mani in tasca, iniziando a camminare avanti e indietro. Adesso c’era da divertirsi.
Aurora fece un passo avanti, poi sentì la mano di Skye su una spalla e lo guardò. Vedendo quello sguardo, si ricordò del suo avvertimento di non saltare addosso a Michael appena lo avrebbe visto. Gli fece una smorfia e fece un passo indietro, lui scostò la mano e sorrise.
Michael era in biblioteca e stava esaminando la sua collezione di libri. Aveva iniziato con l’intenzione di scegliere qualcuno dei suoi libri preferiti per Aurora; sentendo bussare alla porta, si destò dal senso di confusione che stava provando e rimase sorpreso quando si rese conto di essere finito davanti agli scaffali con i libri sui demoni. Rimise a posto il libro di pelle nera e abbassò lo sguardo.
“Aspettavi qualcuno?” chiese a Scrappy, che gli si era fermato accanto, poi sorrise quando il cagnolino abbaiò e si mise a correre verso l’ingresso.
Michael lo seguì e non poté fare a meno di ridacchiare quando lo vide saltare su e giù davanti alla porta. La sua espressione si addolcì quando sentì il calore che soltanto la vicinanza di Aurora poteva dargli, e il sangue gli si scaldò mentre pensava a un modo per distrarsi da quell’ossessione demoniaca temporanea.
Aprì la porta, pronto per l’impellente attrazione che di solito li assaliva prima ancora che si salutassero, ma rimase sorpreso nel vedere Kane insieme ad Aurora e Skye. Kane sorrise e allargò le braccia, facendo indietreggiare Michael.
“Tesoro, sono a casa!” gridò, poi saltò verso la porta e gli si avvinghiò.
“Kane…” Michael si lamentò e cercò di divincolarsi dalla stretta di suo fratello. Quello non era esattamente il contatto fisico che aveva in mente, per non parlare della persona sbagliata che gli teneva le gambe avvolte attorno alla vita.
“Mi sei mancato un sacco.” disse Kane fingendo di singhiozzare. “Non mi chiami e non mi scrivi mai.”.
Vedendo Skye e Aurora che sorridevano divertiti, Michael divenne serio. “Sono passate solo ventiquattr’ore.”.
Kane gli posò la testa su una spalla “Già, è troppo tempo, vero?”.
Michael sospirò e fece cenno ai Caduti “Benvenuti a casa mia. Vi prego, mettetevi comodi mentre io mi occupo di questa piaga.”. Spinse Kane cercando di liberarsi, ma fu inutile.
Aurora si accigliò, non capendo la battuta “Piaga?”.
Skye scosse la testa e la fece entrare in casa “Non ti preoccupare. Alcuni fratelli sono così. Si prendono in giro a vicenda in modo affettuosamente fastidioso.”.
“Oh.” l’espressione di Aurora s’illuminò e lei sbatté le palpebre. “Come quando io ti supplicavo di portarmi a cavalluccio mentre flirtavi con una donna?”.
“Esatto.” rispose Skye sorridendo “Roba da fratelli, come ti dicevo.”.
Aurora abbassò lo sguardo quando sentì abbaiare e i suoi occhi iniziarono a brillare quando vide un cucciolo che le girava intorno. “Oh, che tenero. Michael, è questo il tuo cucciolo?”.
Kane alzò di scatto la testa dalla spalla di Michael “Scrappy, allora è qui che ti nascondi!”.
Il cagnolino quasi ringhiò come per dire “E dove altro dovrei essere?” e riprese a saltare di nuovo attorno alle gambe di Aurora. Arrendendosi, lei si chinò per prendere in braccio quel cucciolo adorabile. Scrappy iniziò a dimenarsi nel tentativo di leccarle la faccia, guardando Skye di tanto in tanto.
Il Caduto allungò una mano e gli accarezzò la schiena, ammirando la morbidezza della sua pelliccia. “Penso che gli piaci.” le fece l’occhiolino.
“È adorabile.” disse Aurora. “Hai detto che si chiama Scrappy?”.
Kane mise il broncio a Michael quando, alla fine, riuscì a divincolarsi da lui. Poi fece un cenno ad Aurora “Sì, Scrappy è stato con me per un po’ ma ultimamente, per qualche ragione, ha sentito il bisogno di stare con Michael. Forse perché questa casa è così grande che Michael si perderebbe senza di lui.”. Fece quella battuta ricordando i pensieri di Aurora a proposito della solitudine di Michael.
“Non è vero.” ribatté Michael con aria offesa. A volte era irritante avere Kane tra i piedi quando era in vena di fare lo stupido. “Devi sapere che in questo posto ci sono più nascondigli di quanti tu ne abbia mai trovati. E mi ricordo benissimo dove sono, a differenza di te che non ricordi neanche i nomi delle donne con cui sei stato.”.
“E allora che mi dici di quando, per andare in bagno, ti sei perso e hai aperto l’armadio?” gli chiese Kane con un sorrisetto.
“Ero ubriaco.” rispose Michael, lanciandogli un’occhiataccia.
Kane guardò Scrappy con aria accusatoria “Non puoi continuare a tradirmi con un brontolone così lunatico.”. Allungò la mano per prenderlo dalle braccia di Aurora ma si fermò, giurando quasi di aver visto il suo fedele cucciolo guardarlo storto.
Scrappy guardò Kane e ringhiò, mostrando il proprio disaccordo con il suggerimento di stare lontano da Michael e l’intenzione del suo padrone di allontanarlo dal seno arrotondato di quella bella ragazza.
Skye smise di accarezzare Scrappy e ritrasse la mano quando vide i suoi occhi diventare color rosso sangue. Poi fece un passo indietro con un’espressione spaventata e confusa “È un demone?” chiese.
Kane sorrise affettuosamente “No, l’ho trovato in un periodo molto buio della mia vita e… l’ho trasformato per sbaglio. Per quanto ne so, non invecchierà mai e non morirà mai… e sembra piuttosto contento della cosa.”.
“Quindi è imparentato con gli Dei del Sole?” chiese Aurora