Caitlin si precipitò su per le scale, e uscì alla luce del crepuscolo. Faceva più freddo di quanto avesse immaginato, lassù: un freddo vento di fine ottobre soffiava forte. Avvolse forte lo scialle di pelliccia intorno alle spalle, e fu grata per il calore che le donava.
Mentre Caitlin camminava lentamente lungo i bastioni, guardò verso la campagna, illuminata dalla poca luce rimasta. Era sorprendentemente bella. Da un lato, il castello si ergeva accanto ad un vasto lago, avvolto nella foschia. Dall'altro, si estendevano colline e valli, con molti alberi. Quel luogo era magico.
Caitlin era giunta fin sul limitare di un bastione, guardando davanti a sé, immersa nella vista del paesaggio – quando improvvisamente, percepì un'altra presenza. Non sapeva come fosse possibile, visto che l'intero tetto era vuoto. Si voltò lentamente, incerta di che cosa aspettarsi.
Non riusciva a crederci.
Lì, all'estremità del tetto, c'era una figura solitaria, che le dava le spalle, che guardava verso il lago. Una scossa elettrica le attraversò tutto il corpo. Non ebbe bisogno di vedere la sua lunga veste, la sua lunga barba d'argento, o il bastone al suo fianco per sapere chi fosse.
Aiden.
Era vero? Caitlin si chiese. O si trattava solo di un'illusione nel crepuscolo?
Attraversò il tetto, camminandoci lentamente sopra, e si fermò a pochi metri di distanza. Lui era perfettamente immobile, con i capelli che si agitavano nella brezza, e non si voltò. Per un istante, si chiese se fosse reale. Poi giunse la sua voce.
“Sei arrivata lontano,” lui disse, dandole ancora le spalle.
Lentamente, si voltò e la guardò. I suoi occhi erano grandi e di un blu splendente, persino in quella luce fioca, e sembravano guardare proprio attraverso di lei. Come sempre, il suo volto non ostentava alcuna espressione. Intenso.
Caitlin fu elettrizzata di vederlo lì. C'erano così tante domande che lei moriva dalla voglia di porgli, e, come al solito, l'uomo sembrava apparire sulla scena proprio nel momento in cui lei aveva più bisogno della sua guida.
“Non sapevo se ti avrei rivisto,” lei disse.
“Tu mi vedrai sempre,” lui rispose. “Talvolta di persona, e talvolta in altre forme,” lui le rispose enigmaticamente.
Scese un silenzio tra di loro, mentre lei provò a raccogliere i suoi pensieri.
“E' rimasta una sola chiave da trovare,” Caitlin si ritrovò a dire. “Ciò significa che vedrò presto mio padre?”
Aiden la studiò, poi distolse lentamente lo sguardo.
Infine, disse, “Questo dipende dalle tue azioni, no?”
La sua abitudine di rispondere ad una domanda con un'altra domanda la faceva sempre impazzire. Dunque, doveva tentare nuovamente.
“Il nuovo indizio,” lei disse. “La pagina. La pagina strappata. Non so dove porterà. Non so che cosa cercare. O dove.”
Aiden posò lo sguardo sull'orizzonte.
“A volte, gli indizi cercano te,” il saggio vampiro rispose. “Ora lo sai questo. A volte, devi aspettare che le cose si rivelino.”
Caitlin ci pensò su. Le stava dicendo di non fare nulla?
“Allora … non c'è nulla da fare per me?” lei chiese.
“C'è tanto per te da fare,” Aiden rispose.
Si voltò e la guardò, e, lentamente, per la prima volta da quando Caitlin potesse ricordare, esplose in un sorriso. “Hai un matrimonio da pianificare.”
Caitlin rispose al sorriso.
“Volevo farlo. Ma temevo fosse frivolo,” lei chiarì. “e di dovermi occupare del resto. Che dovessi preoccuparmi prima della ricerca.”
Aiden scosse lentamente la testa.
“Un matrimonio tra vampiri non è affatto frivolo. E' un evento sacro. E' l'unione delle anime di due vampiri. Porta più forza ad ognuno di voi, e più forza al nostro intero covo. E rinforzerà anche la tua crescita, le tue abilità. Sono orgoglioso di te. Sei cresciuta tanto. Ma se intendi evolverti al livello successivo, ne hai bisogno. Ogni unione porta la sua forza. Sia per la coppia, sia per l'individuo singolo.”
Caitlin si sentì sollevata, eccitata – ma anche nervosa.
“Ma non so come pianificare questo tipo di matrimonio. Saprei a malapena come pianificarne uno umano.”
Aiden sorrise. “Hai molti amici che ti aiuteranno e io celebrerò la cerimonia.” Lui sorrise. “Dopotutto, sono un prete.”
Caitlin allargò il suo sorriso, visto che le piacque l'idea.
“Allora, che cosa faccio adesso?” Caitlin chiese eccitata, nervosa, senza sapere da dove cominciare.
Aiden sorrise.
“Và da Caleb. E dì di sì. Lascia che l'amore si occupi del resto.”
CAPITOLO OTTO
Kyle camminò tra le paludi della Scozia meridionale, fumante di rabbia. Ad ogni passo che compiva, s'infuriava al pensiero di Caitlin che correva libera, eludendolo, epoca dopo epoca, luogo dopo luogo. Riflettè sui modi in cui poterla catturare ed uccidere, alla migliore vendetta da prendersi.
Aveva già esaurito quasi ogni metodo a cui riuscisse a pensare, dato che lei riusciva sempre a sfuggirgli. Era riuscito a portare a compimento una piccola e significativa vendetta, avvelenando la sua famiglia. Sorrise interiormente a quel pensiero.
Ma non era bastato. Questa storia era andata fin troppo oltre: l'ultima volta che si erano incontrati, lui dovette ammettere di essere stato sconfitto. Era scioccato dalla sua forza, dalle sue capacità di combattimento. Alla fine, lo aveva battuto. Era andata oltre qualsiasi cosa lui avesse potuto immaginare.
Una parte di lui aveva temuto ciò, il che spiegava perché si era mosso così cautamente nell'avvelenarla, evitando di affrontarla frontalmente. Ma anche quello gli si era ritorto contro. Aveva per sbaglio avvelenato Caleb, e, mentre era certo che il suo veleno lo avesse ucciso, non aveva avuto la possibilità di averne conferma, visto che era dovuto fuggire nella notte.
Qui e ora: in questa epoca e in questo luogo, Kyle giurò a se stesso, tutto si sarebbe completato, l'avrebbe trovata. E l'avrebbe uccisa senz'altro stavolta, o sarebbe morto provandoci. Non ci sarebbe stata alcuna ritirata, alcuna arresa. Niente più epoche o luoghi. Questo sarebbe stato la sua ultima mossa. Lì, in Scozia.
E per questo tentativo, aveva una grande strategia, la più grande di tutte. Il veleno per vampiri era sembrato una buona idea allora, ma, ripensandoci, era fin troppo rischiosa, avendo lasciato troppo spazio alla possibilità. La sua nuova idea comunque, non poteva proprio fallire.
Formulando questo nuovo piano, Kyle aveva ripensato a tutte le epoche e ai luoghi in cui aveva messo Caitlin alle strette, aveva provato a rammentare quando era stato vicinissimo ad ucciderla. Aveva concluso che questo era accaduto a New York, la volta in cui aveva catturato suo fratello Sam, lo aveva sotto il suo controllo e aveva sfruttato la sua capacità di mutare forma per ingannare Caitlin. Quello stratagemma aveva quasi funzionato.
Mutare forma, Kyle realizzò, era la chiave. Con quel tipo d'inganno, poteva beffare Caitlin, guadagnare la sua fiducia, e poi ucciderla una volta per tutte.
Ma il problema era che Kyle non possedeva tale abilità. Però, conosceva una persona, in quell'epoca e in quel luogo, che ne era dotato.
Il suo vecchio protetto.
Rynd.
Secoli prima, Kyle aveva addestrato un gruppo dei vampiri più feroci e sadici che avessero mai vagato sulla terra. Rynd era stato uno dei suoi astri nascenti. Era diventato troppo feroce persino perché Kyle potesse gestirlo, e Kyle alla fine aveva dovuto allontanarlo.
Le ultime notizie su Rynd che lui aveva sentito volevano che vivesse in quell'epoca e in quel luogo, nascondendosi nel remoto angolo meridionale della Scozia. Ora Kyle lo avrebbe