Caitlin non riusciva a smettere di pensare alla pagina strappata, all'indizio: dove l'avrebbe condotta? Avrebbe trovato la quarta chiave? Suo padre ci sarebbe stato questa volta? Forse era nelle vicinanze ad aspettarla? Il suo cuore batté più forte al solo pensiero. Avrebbe finalmente trovato lo scudo? Tutto questo sarebbe finito? E che cosa avrebbe fatto allora? Dove sarebbe andata dopo?
Era fin troppo opprimente per lei. Sentiva di doversi semplicemente concentrare sull'indizio davanti a lei, di dover fare un passo alla volta. Pensò a ciò che McCleod aveva detto del Sacro Graal. Le aveva detto che lui ed i suoi uomini avevano dedicato la loro vita a cercarlo. Che, secondo la leggenda, sarebbe giunta una donna e li avrebbe condotti al sacro oggetto. Lui credeva che lei, Caitlin, fosse la donna in questione. Il che spiegava perché lui le aveva dato il suo prezioso indizio, l'antico pezzo di carta.
Ma Caitlin non ne era così sicura. Il Graal era solo un mito? O era vero? E come era connesso alla sua ricerca?
Caitlin non sapeva dove tutto questo l'avrebbe condotta, ma, mentre rifletteva, si rese conto che, ancora una volta, aveva finalmente trovato un posto, in quel castello, con quelle persone, dove provava un senso di pace e conforto. Si sentiva a casa a Skye, in quel castello, con quel re, e, naturalmente, di nuovo nel covo di Aiden. Lei era elettrizzata per essersi riunita con Caleb, Scarlet, Sam e Polly. Finalmente, tutto sembrava al posto giusto nel mondo. Faceva freddo ed era ventoso lì fuori, e, con il fuoco scoppiettante nel suo camino, si stava bene. Caitlin non aveva davvero alcuna intenzione di avventurarsi là fuori a cercare altri indizi. Voleva restare nella stanza. Riusciva a vedere se stessa costruire una casa lì con Caleb, Scarlet e Ruth.
Se avessero proseguito nelle loro missioni, che impatto avrebbe avuto sulla sua relazione con Caleb? Forse avrebbe potuto mettere in pericolo Scarlet o Ruth? Sembrava che ogni volta che fosse vicina a trovare un'altra chiave, gli ostacoli cominciassero ad apparire sul suo cammino.
Caitlin mise lentamente giù lo stropicciato pezzo di carta, e volse lo sguardo, invece, verso il diario chiuso davanti a lei, posto sullo scrittoio. Ora era liso, spesso e sembrava anch'esso una vera reliquia. Lo raggiunse e sfogliò le pagine, fino a quando giunse alla sua fine. Realizzò improvvisamente che non erano rimaste molte pagine vuote. Non riusciva a crederci. Quando aveva cominciato a scrivere il suo diario, le era sembrato che sarebbe durato per sempre.
Lei sollevò la penna d'oca, la intinse nell'inchiostro, e cominciò a scrivere in una calligrafia minuta.
Non posso credere che questo diario sia quasi finito. Penso ad alcune delle pagine più vecchie che ho scritto, come quella da New York City, e sembrano vite fa. Ma sembra anche che tutto sia successo ieri.
Ripenso a tutto quello che ho vissuto, e non so nemmeno più da dove cominciare. Sembra che sia accaduto fin troppo in fretta, tanto che è difficile riportare proprio tutto. Allora, inserirò soltanto gli eventi più importanti.
Caleb è vivo. E' sopravvissuto al suo male. Sono tornata con lui ora. E ci sposeremo. Nulla mi rende più felice.
Scarlet, la più bella bambina di otto anni al mondo, è nelle nostre vite. Ora è nostra figlia. E' sopravvissuta anche lei alla sua malattia, e io sono strafelice.
Senza menzionare Ruth, che è cresciuta ancora di più ed è diventata più forte di quanto fosse Rose; è l'animale più leale e protettivo che io abbia mai visto. Lei fa parte della nostra famiglia, quanto Scarlet e Caleb.
E sono felice di essermi riunita con Sam e Polly. Finalmente, sento che la mia intera famiglia è tornata di nuovo insieme, sotto lo stesso tetto.
Sono nervosa per il nostro matrimonio. Io e Caleb non abbiamo neanche avuto l'occasione di parlarne ancora, ma sento che accadrà presto. Quando ero più giovane, ho sempre provato ad immaginare il giorno del mio matrimonio. Ma non avevo mai neanche lontanamente immaginato qualcosa del genere. Un matrimonio tra vampiri? Come sarà?
Spero che mi ami ancora quanto io amo lui. Sento che è così. Mi chiedo se anche lui sia nervoso per il matrimonio.
Guardo verso il mio anello, l'anello che lui mi ha donato, così bello, coperto di tutte queste pietre preziose. Non sembra reale. Niente lo sembra. Ma al contempo, mi sento connessa con lui per sempre.
Voglio trovare mio padre. Lo voglio davvero. Ma non voglio più cercare, e non voglio che le cose cambino. Niente di esse. Voglio stare con Caleb. E voglio che ci sposiamo. E' forse sbagliato dare priorità al nostro matrimonio?
Caitlin chiuse il suo diario e mise a posto la penna. Ancora persa in un altro mondo, lei sbatté le palpebre e si guardò intorno nella stanza. Si chiese quanto tempo fosse trascorso sin da quando aveva cominciato a riflettere; guardò fuori dalla finestra, e vide che era il crepuscolo, e appena volse lo sguardo verso la stanza, vide che Scarlet e Ruth erano ancora addormentate. Dall'altro lato della stanza, sotto la luce della torcia, Caleb sembrava addormentato.
Anche Caitlin aveva sonno. Ma sentiva di aver bisogno di schiarirsi le idee, e di prendere una boccata d'aria. Si alzò dallo scrittoio quietamente, e cominciò ad attraversare la stanza, determinata a uscire fuori. Afferrò uno scialle di pelliccia e se lo avvolse intorno alle spalle. Non appena raggiunse la porta, poi, sentì qualcuno schiarirsi la voce.
Alzò gli occhi e vide che Caleb la stava guardando, con un occhio aperto, richiamandola.
Si voltò e lo raggiunse, e non appena lui diede un colpetto sul letto, lei si sedette accanto a lui.
Caleb sorrise, aprendo lentamente gli occhi. Come sempre, Caitlin fu colpita dalla sua bellezza. I tratti del suo volto erano così perfetti, così puliti e delicati, la linea della sua mascella e i suoi zigomi prominenti, le sue labbra piene e lisce, il suo naso spigoloso ma perfetto. Lui sbattè gli occhi con le sue lunghe ciglia, poi si allungò e fece scorrere una mano tra i capelli di lei.
“Abbiamo a malapena avuto la possibilità di parlare,” lui disse.
“Lo so,” replicò lei, sorridendogli.
“Voglio che tu sappia quanto ancora io ti amo,” lui disse.
Caitlin sorrise. “Anch'io ti amo.”
“E che non vedo l'ora di essere sposato con te,” aggiunse, allargando il suo sorriso.
Caleb si tirò su e la baciò, e si baciarono a lungo sotto la luce della torcia.
Caitlin sentì il suo cuore scaldarsi. Questo è quanto lei si aspettava esattamente di sentire. Era inspiegabile quanto lui fosse sempre stato in grado di leggerle la mente.
“Ora che siamo qui, voglio sposarti. Prima che continuiamo nella nostra ricerca. Proprio qui. In questo posto.” Lui la studiò. “Che cosa ne pensi?”
Lei lo guardò, con il cuore che le batteva fortissimo, colmo di emozioni contrastanti. Era esattamente ciò che anche lei voleva. Ma aveva anche paura. Non era sicura di come rispondere.
Finalmente, smise di riflettere.
“Dove stai andando?” lui chiese.
“Tornerò presto,” lei disse. “Ho solo bisogno di schiarirmi le idee.”
Caitlin lo baciò per un'ultima volta, poi si voltò e uscì dalla stanza, chiudendo piano la porta dietro di sé. Sapeva che, se fosse rimasta, sarebbe finita tra le sue braccia, nel letto. E aveva innanzitutto bisogno di raccogliere le idee. Non che nutrisse dei dubbi su di lui. O sul loro matrimonio. O sulle loro nozze. Ma si sentiva ancora in conflitto, divisa e combattuta tra il desiderio di restare lì e la consapevolezza di dover proseguire la sua missione. Era da egoisti dare la priorità al loro matrimonio?
Mentre Caitlin camminava lungo il corridoio di pietra, deserto, i suoi passi riecheggiavano nel silenzio;