âe schifezze câo prencepà le, un anziano vedovo effettivamente in fama di satiro: quelle arpie ne erano sicurissime, nemmeno che avessero visto personalmente copule e lascivie varie tra il vecchio e la giovinetta. Era decisamente una calunnia: essendo morto lâanziano titolare, appena tre mesi dopo lâassunzione di Concetta, ed essendo passata la ricevitoria in gestione a una donna, la ragazzina aveva continuato a lavorarvi stimata dalla nuova conduttrice per la propria opera; e però la voce non sâera spenta, anzi sâera accresciuta dellâappendice che oâ vecchio puórco era crepato per la troppa foga di chilla purcellazza. Per buona sorte la voce calunniosa non era mai giunta né allâinteressata né al suo vendicativo padre né, in seguito, al sanguigno marito; e dire che le pinzochere in calore, se non fossero state scimunite, avrebbero dovuto capire da sole, finalmente, dopo il matrimonio di Antonio e Concetta, che essendo in quel tempo ancor apprezzatissima da tutti la verginità prematrimoniale della sposa e non avendo affatto il novello sposo commesso sfracelli la prima notte di nozze, egli doveva aver trovato la sposina come la mamma lâaveva messa al mondo.