Tra gli esempi di umiltà che la storia ci ha dato c'è quello di Gesù, che ci ha insegnato che per essere grandi, dobbiamo servire gli altri. È questo esattamente quello che voglio trovare nel sentiero della notte oscura dell'anima. Nel mio libro, grazie alle mie azioni, voglio incantare i cuori delle persone e far sognare molta gente, facendogli dimenticare, anche solo per pochi istanti, le preoccupazioni, le delusioni e le ingiustizie della vita. Con questo obiettivo ben impresso nella mente, continuo a seguire l'uomo che ha promesso di risvegliar i miei sensi e le mie percezioni, al fine di scoprire i segreti della meditazione. Il nostro ritmo è veloce e in breve tempo arriviamo al lago, dove ho già affrontato una sfida. Il maestro ricomincia a parlarmi:
– Siamo arrivati al posto che volevo raggiungere. Coloro in grado di meditare in modo corretto sul lago, diventano in grado di trascendere il passato, il presente e il futuro. Questo fenomeno si verifica qui perché la montagna è sacra. Sei pronto? Ti dirò come agire: Prima di entrare in acqua, concentrati mentalmente con l'obiettivo di eliminare ogni traccia di odio, disperazione e sfiducia. Dopo aver portato a termine questa fase, lasciati andare completamente al potere dell'ignoto. Una volta pronto, sarai in grado di camminare sulle acque e meditando troverai le tue rivelazioni. Vieni, ti mostro come farlo.
– Aspetta, non penso di aver capito bene, Dovrei lasciarmi completamente andare al potere dell’ignoto? Che significa?
Senza nessuna risposta, l'Indù entra nel lago e inizia a camminare sulla sua superficie come se fosse un Dio. Quando arriva esattamente a metà, mi saluta, chiamandomi. Anche senza sapere cosa fare, mi faccio coraggio e decido di correre il rischio di entrare nel lago. Faccio i primi passi e rimango deluso da me stesso per non essere in grado di emulare il maestro. Mi grida alcune parole di incoraggiamento e continua a camminare. Quando raggiungo esattamente il luogo in cui si trova il maestro, lui mi prende per mano, e, come per miracolo anche io sono in grado di camminare sulle acque. Dunque mi metto in posizione meditativa e seguo le istruzioni dell'Indù. Chiudendo gli occhi ho un impatto brutale con una visione: In pochi secondo vedo l'inizio, la metà e la fine di tutto. L'inizio rappresenta il concepimento, il miracolo della vita. Vedo il respiro del Creatore proveniente da luoghi lontani inaccessibili agli esseri umani. Poco prima di esso, vedo un gruppo di angeli che spiegano una missione agli spiriti, quella di venire sulla terra. In questo incontro vedo il fuoco, la luce e le tenebre riunite. Per quanto riguarda la metà, essa rappresenta il passaggio dell'essere umano attraverso la vita terrena. In questa fase si distinguono l'infanzia, la giovinezza e la maturità. Nella mia visione appaiono la dolcezza di un bambino che è cresciuto con esperienze soprannaturali le quali gli causano grande paura e sofferenza, e per questo subisce ingiustizie da parte della famiglia e della società. Nonostante gli ostacoli e le battute d'arresto, riesce a creare e a mantenere intatti dei sogni nobili e giusti. Uno di questi consiste nel mostrare a tutto il mondo la via migliore per evolversi e per raggiungere il successo e la felicità sognati. Inseguendo quel sogno, l'ormai giovane è tenuto a correre alcuni rischi, ma vince e alla fine riesce a diventare il veggente dei libri, esperto nel trasformare vite e nell’incantare cuori. In questo percorso, lui vive una serie di avventure che lo conducono alla consacrazione. Alla fine, riesce a portare a termine la sua missione e dona la sua anima alle forze benigne dell'Universo. In questo preciso momento, le visioni svaniscono e torno alla normalità. Aprendo gli occhi mi rendo conto di essere ancora in equilibrio sull'acqua, da solo, con il maestro che si trova sulla riva del lago. Sono impaurito, comincio ad affondare e mi metto a nuotare. Uscendo dall'acqua, sento di non essere più la stessa persona.
– Come sono riuscito a farlo? Non riesco a capire maestro.
– Lasciami spiegare. Avevi solo bisogno di una spinta per riuscire a stare in equilibrio sulle acque, perché ti mancava la convinzione necessaria per riuscire a farlo. Sentendoti sicuro e rilassato ci sei riuscito. E poi? Hai visto il tuo futuro?
– L’ho visto, ma non chiaramente. Mi ha fatto stare veramente bene e sono sempre più convinto di poter riuscire a realizzare i miei sogni.
– Tutti i sogni sono possibili da realizzare e l'universo è sempre pronto ad aiutare. Purtroppo, sono poche le persone che persistono nelle loro idee. È a quel punto che il fallimento e l'illusione prendono il sopravvento. Non ti preoccupare, il tuo caso è diverso. Vedo che hai tutto ciò che serve per stare tra i migliori.
– Sono felice di sentirlo dire. In tutta la mia esistenza ho inseguito il mio destino e venire a sapere che sarò ricompensato mi rende felice e pronto ad affrontare nuove sfide. Quale sarà la prossima tappa?
– Ora dovrai imparare ad usare correttamente il viaggio astrale, e questo sarà possibile solo in un luogo sacro a te già noto: la grotta della disperazione, dove è iniziato il tuo sogno l'ultima volta.
– Molto bene, sono pronto. Andiamo?
L'Indù annuisce, così ci avviamo subito verso il lato occidentale della cima della montagna. All'inizio del percorso, c'è un silenzio preoccupante tutto intorno, che forse sta ad anticipare i pericoli che entrambi stiamo correndo, perché la grotta, mia vecchia amica, è davvero in grado di sbarrare la via ai sogni e alle vite umane. Lo so fin dall'avventura precedente, quando ho dovuto superare insidie difficili. Ci rifletto un po' su e finisco per concludere che, se non fosse per il mio spirito avventuroso, non avrei mai accettato una tale offerta così folle.
Cosa mi aspetta? Un nuovo incontro con la grotta potrebbe certamente riaffermare il mio essere veggente e trasformarmi ancora una volta, tramite il viaggio astrale. D'altra parte, se avessi fallito tutto sarebbe stato perso per sempre e non avrei mai raggiunto miei sogni e i miei progetti. Cerco di non pensare a questa eventualità e proseguo a fianco dell'Indù, ma a passo più determinato e svelto. In tal modo copriamo velocemente la distanza. E subito dopo mi trovo davanti al luogo dove tutto ebbe inizio. Cerco di controllare le mie emozioni, andiamo avanti fino all'ingresso e a questo punto, l'Indù mi da le ultime raccomandazioni, mi dice addio e mi dice che è meglio per me continuare da solo adesso. Capisco cosa intende dire e sono assolutamente pronto ad affrontare una nuova sfida. Siamo di nuovo io e la grotta. Inizio a camminare a passo svelto, ma con attenzione. Come mi aspettavo, il percorso è pieno di insidie, ma questa volta, a differenza di quella precedente, sono in grado di superarle facilmente, utilizzando i miei trucchi da veggente. Dopo pochi passi mi sento subito stanco e mi prendo un attimo per riflettere sugli ultimi avvenimenti. La grotta è diventata più clemente o ha avuto pietà di me? O forse sono più preparato io rispetto all'ultima volta? Una di queste opzioni è quella giusta, ma in questo momento non so davvero quale. Dopo essermi riposato, continuo a camminare attraverso le gallerie della grotta, alla ricerca delle tracce o dei segnali che stavo cercando. Nonostante continui ad avanzare sempre più all'interno, non riesco a vedere nulla. Proseguo il mio cammino speranzoso e temporalmente non definito, in quanto l'atmosfera della grotta è diversa da tutto ciò che io abbia mai visto prima, finalmente mi appaiono di fronte due porte. Mi ci fermo davanti e mi chiedo che cosa significhino esattamente! Ho qualche dubbio, il mio maestro attuale non mi ha dato alcun indizio per capire in quale direzione andare. Senza via d'uscita, decido di chiamare in causa i miei poteri da veggente e, dopo qualche sforzo sono in grado di visualizzare la loro aura. Grazie alle informazioni ricevute, posso considerare il mio problema risolto, sono riuscito a vedere che una rappresenta la luce pura e l'altra la notte oscura dell'anima. Analizzando entrambe le opzioni deduco che il percorso della luce pura è il mio percorso, in quanto rappresenta le denunce e le scelte difficili nella vita di ogni essere umano. Ma ciò nonostante credo che non sia il momento adatto per seguire quel percorso. Solo il percorso della notte oscura dell'anima rappresenta la conoscenza vera e propria e il punto in cui ci allontaniamo da Dio per pensare solo a noi stessi, al nostro egoismo e alla nostra vanità. Tralasciando il primo, credo che questo percorso sia fatto apposta per aiutarmi a comprendere cosa ne era di me prima che diventassi il veggente. Sicuro della mia scelta apro la porta di sinistra (quella della notte oscura dell'anima). Aprendola, una forza soffocante mi risucchia dentro e subito mi ritrovo all'interno di una grande camera, triste e poco illuminata, piena di immagini di santi. Cammino verso il centro e lì riesco a leggere una frase sul pavimento. C'è scritto: