Se Non Farai Del Sogno Il Tuo Padrone…. Stephen Goldin. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Stephen Goldin
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Серия:
Жанр произведения: Научная фантастика
Год издания: 0
isbn: 9788873041214
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maggior parte delle società ospitate nell’edificio seguiva orari normali e ormai tutti gli impiegati erano tornati a casa. La Dramatic Dreams, al sesto piano, era l’eccezione. Non c’era modo di registrare i Sogni per poi trasmetterli in un secondo momento; dovevano essere realizzati dal vivo. E ad eccezione degli sceneggiatori, che potevano lavorare quando desideravano, chi si guadagnava da vivere con Onirica si trovava incastrato in un ritmo di vita sottosopra. I Sognatori che non riuscivano ad abituarsi a un ritmo di lavoro notturno e ai palazzi vuoti dovevano trovarsi immediatamente un altro impiego.

      Eppure Wayne odiava quel silenzio opprimente. Era una cortina tra lui e il resto dell’umanità. Forniva Sogni per far trascorrere ore e ore di sonno a moltitudini di persone in città, eppure man mano che il tempo passava aveva sempre meno contatti con loro.

      I passi dei due uomini echeggiarono lungo il corridoio e DeLong gli disse: “Posso darti un consiglio non richiesto?”

      “Mmm? Su cosa?”

      “Su Janet. Sta uscendo da un brutto periodo. Non starle addosso. Siete entrambi giovani, hai un sacco di tempo per far crescere la cosa.” Arrivarono all’ascensore e DeLong spinse il pulsante di chiamata per scendere.

      Wayne arrossì. “Non mi ero reso conto di essere così trasparente.”

      La cabina arrivò in fretta e i due entrarono. “Forse non se ne accorgerebbe un cieco” disse DeLong “ma io devo prendere nota di tutto ciò che succede qui. Non posso lasciare uno dei miei Sognatori – tra parentesi uno dei più promettenti – a vagare con la testa irrimediabilmente tra le nuvole per una collega. Fa male al morale e ti distoglie la mente dal lavoro. Per non parlare del fatto che se ti dà alla testa io finisco per perdere l’uno o l’altro, il che è una cosa che non voglio. Siete entrambi troppo bravi.”

      “Io non lo chiamerei restare con la testa fra le nuvole” obiettò Wayne.

      “Beh chiamalo come vuoi, l’effetto è lo stesso. Quando mio figlio aveva 15 anni e cercava di strappare il suo primo appuntamento aveva più savoir-faire di te. Non sei un ragazzino adolescente che deve collezionare punti. Qual è il problema?”

      Wayne scosse le spalle. “Non so. E’ una Sognatrice più brava di me; forse temo che lei pensi di essere sopra la mia portata. O forse ho paura che mi guardi dall’alto in basso per quel che ho fatto prima di venire qui.”

      DeLong gli dette una tirata d’orecchie. “Figlio mio, Janet è una professionista. Lei sa cosa bisogna fare per sopravvivere, agli inizi. Non penso proprio che ce l’abbia con te per quella roba porno.”

      “Sicuramente è un qualcosa che me la tiene a distanza.”

      “Sì,” ammise DeLong, “ma non ha nulla a che fare con te.”

      L’ascensore li depositò al piano terra e si incamminarono nel corridoio scuro arrivando alle macchinette del cibo. La “mensa” consisteva fondamentalmente in una serie di distributori automatici in una grande sala, illuminata, a quell’ora, soltanto da una fila di faretti. Dal pavimento spuntavano come funghi spettrali dei tavoli in plastica con gli sgabelli attaccati come anelli fatati. I passi dei due risuonarono ancor più a vuoto mentre si avvicinavano alle macchinette per vedere cosa c’era a disposizione.

      “E allora il problema qual’è?” domandò Wayne.

      Per un attimo DeLong finse di non aver udito e ispezionò con aria critica il distributore. “Accidenti! Gli addetti alle macchinette dovrebbero capire che se vogliono guadagnarci un po’, la notte ci devono lasciare qualcosa di decente da scegliere. E invece guarda qui, tutta roba avanzata di quelli del turno di giorno – e tutta roba vecchia!”

      Alla fine il coordinatore dei programmi si decise per un patetico panino prosciutto e formaggio e una tazza di caffè nero, ma Wayne aveva più appetito, anche se il cibo a disposizione era tutt’altro che invitante. Finì per scegliere un barattolo di zuppa al pomodoro calda, un’insalata avvizzita, un Chinotto e un piatto con un dessert spugnoso dentro, come companatico per il proprio panino prosciutto e formaggio. Tenendo in allegro equilibrio il carico su un vassoio, giunse al tavolo dove DeLong si era già accomodato.

      DeLong prese il panino e lo guardò a lungo prima di osare avvicinarlo alla bocca. “Lo sai, vero” disse noncurante “che Janet ha avuto una storia con Vince Rondel?”

      Wayne si fermò con il cucchiaio a metà percorso dalla bocca. “Io, beh, sì, l’avevo sentito dire.”

      DeLong scosse la testa. “Questo non è un sentito dire. Non solo era risaputo alla Stazione ma tutta la storia mi è anche arrivata all’orecchio di prima mano durante una lacrimosa cena con Janet. La relazione è durata un anno e mezzo circa e si è interrotta proprio prima della faccenda di Spiegelman. Forse se non avessi avuto tanto da fare a cercare di rimettere in piedi Janet, avrei fatto più attenzione a quel che faceva Elliott – anche se non penso che sarei riuscito a fermarlo…”

      “Ma perché mi dici queste cose?” domandò Wayne. “Non stai tradendo la sua fiducia?”

      “Probabilmente sì,” acconsentì DeLong, affatto preoccupato. “Ma penso di potermi fidare di te, che non userai nulla contro di lei: e penso che è veramente necessario che tu sappia.”

      “Perché?”

      “Perché ti farà capire ciò che può succedere quando due Sognatori della stessa Stazione si lasciano sfuggire le emozioni di mano. Quando è arrivata, qualche anno fa, Janet era una giovane donna molto impegnata – perché non esistono Sognatori equilibrati? Aveva un sacco di potenziale. Vince lavorava con lei e l’ha fatta diventare un grosso talento; professionalmente per lei è stato grandioso ma non sono certo di quel che ha fatto per lei come persona.”

      “Alla fine, un mese fa viene da me in lacrime dicendo che non ce la fa più e che deve star lontana da Vince. Devo ammettere che avevo delle motivazioni egoistiche; è una Sognatrice stramaledettamente brava e non voglio perderla. Poi è venuta fuori questa cosa di Spiegelman e non ci potevamo permettere che Janet se ne andasse. E allora l’ho persuasa e lusingata e convinta a rimanere qui, anche se questo vuol dire che deve ancora vedere Vince praticamente tutti i giorni. Per lei non è facile; penso che buona parte di lei ancora lo ami.”

      “E allora cosa ha interrotto la relazione?” domandò Wayne.

      DeLong riuscì a dare un morso al panino e si appoggiò alla sedia masticando pensosamente. “La madre di Vince” disse alla fine. “La signora Rondel è la causa di molte cose infelici, una delle quali Vince stesso…. Ma questo non c’entra per nulla e probabilmente non avrei neanche dovuto sollevare la questione. Questa roba fa veramente vomitare, non trovi? Me ne accorgo ogni volta che vengo a mangiare qui. A quest’ora dovrei averlo capito…”

      Poggiò il panino nrl piatto di plastica e guardò Wayne dritto negli occhi. “Ma dopo aver già aiutato Janet una volta a restare sana di mente dopo una relazione sfortunata, capisci che non intendo farlo di nuovo. Se qualcosa andasse storto o uno di voi se ne andasse… come ho detto siete entrambi troppo bravi. Non penso che vorrei perdere ne’ l’uno ne’ l’altro. Dovresti sentirti lusingato.”

      “Sì, ma…”

      “Io non sono uno di quei capi che non vuole che gli impiegati socializzino dopo l’ufficio. Non dico che non puoi vederti con Janet, o fare amicizia, o sposartela e farci diciassette figli. Dico soltanto: non andare di fretta. Fallo succedere. Ci sono ancora dei pezzi che non ha incollato al posto giusto. E anche se hai le migliori intenzioni del mondo, se la rivolti sottosopra potrebbe non riprendersi più. Siete due persone molto interessanti, e al momento giusto potreste davvero finire insieme…”

      “Eccoci di nuovo” disse Wayne. “Prima mi dici di essere paziente con la carriera, adesso devo essere paziente con Janet…”

      “Inizia a suonare come un disco rotto, vero?” sorrise DeLong. “Però è tutto vero. Pensa che ci sono persone che hanno scalato le montagne più alte dell’Himalaya, correndo grandi rischi personali e con grande fatica, per consultare il Grande Saggio e ricevere esattamente lo stesso consiglio che ti ho dato io