Non si aspetterà, e forse neppure si soffrirebbe, che io ampliassi questa teologica digressione con un minuto esame de' diciotto simboli, gli autori de' quali per la maggior parte ricusavano l'odioso nome del loro padre Arrio. Il delineare la forma e descriver la vegetazione d'una pianta riesce assai piacevole; ma il noioso ragguaglio delle foglie senza fiori e de' rami senza frutti stancherebbe tosto la pazienza, e sconcerterebbe la curiosità del laborioso studente. Non deve però tralasciarsi la notizia d'una questione, che in seguito nacque dalla controversia Arriana, mentre servì essa a produrre e distinguer fra loro tre Sette, le quali non convenivano in altro che in una comune avversione all'Homoousion del Sinodo Niceno. 1. Alla questione se fosse il Figlio simile al Padre, risolutamente si rispondeva per la negativa da quegli Eretici, che aderivano a' principj d'Arrio, o anche a quelli della filosofia, che sembra porro un'infinita differenza fra il Creatore e la più eccellente delle sue creature. Si sosteneva quella ovvia conseguenza da Aezio197, a cui lo zelo de' suoi nemici diede il soprannome di Ateo. Il suo spirito inquieto ed intraprendente lo indusse a provare quasi tutte le professioni della vita umana. Egli fu in diversi tempi schiavo o almeno lavoratore di terra, venditore di vasi per le strade, orefice, medico, maestro di scuola, teologo, e finalmente Apostolo di una nuova Chiesa, che propagossi mediante l'abilità del suo discepolo Eunomio198. Armato di testi scritturali, e di arguti sillogismi, presi dalla logica d'Aristotele, il sottil Aezio aveva acquistato la fama d'invincibil disputatore, che non si poteva nè ridurre al silenzio, nè convincere. Tali doti s'attiraron l'amicizia de' Vescovi Arriani, fino a tanto che non furon essi costretti a ricusare, ed anche a perseguitare un pericoloso alleato, che per l'esattezza del suo raziocinio aveva pregiudicato la lor causa nell'opinion popolare, ed offeso la pietà de' loro più devoti seguaci. 2. L'onnipotenza del Creatore somministrava una speciosa e riverente soluzione della somiglianza del Padre e del Figlio; e la fede poteva umilmente ammettere ciò, che la ragione non avrebbe ardito di negare, vale a dire, che il supremo Dio potesse comunicar le infinite sue perfezioni, e creare un Ente simile unicamente a se stesso199. Questi Arriani furon potentemente sostenuti dal peso e dall'abilità dei lor Capi, ch'eran successi al maneggio del partito Eusebiano, e che occupavan le sedi principali dell'Oriente. Detestavano essi forse con qualche affettazione l'empietà d'Aezio e professavan di credere, o senza riserva o secondo le Scritture, che il Figlio fosse differente da tutte le altre creature, e simile soltanto al Padre. Ma negavano, ch'egli fosse o della medesima, o di simile sostanza, giustificando alle volte arditamente il loro dissenso, ed alle volte opponendosi all'uso della parola sostanza, che sembra includere un'adeguata, o almeno distinta nozione della natura di Dio. 3. La Setta, che sosteneva la dottrina d'una simil sostanza, era la più numerosa, almeno nelle Province dell'Asia; e quando si adunarono i Capi di ambe le parti nel Concilio di Seleucia200, potè prevalere la lor opinione mediante il suffragio di cento cinque Vescovi sopra quarantatre. Il Greco vocabolo, che si scelse per esprimere tal misteriosa somiglianza, ha un'affinità così grande al simbolo ortodosso, che i profani d'ogni tempo hanno deriso le furiose dispute, che la differenza d'un semplice dittongo eccitò tra gli Homoousii, e gli Homoiousii. Siccome però frequentemente accade che i suoni ed i caratteri, che sono più vicini fra loro, accidentalmente rappresentano le più opposte idee, tal osservazione sarebbe per se stessa ridicola, se fosse possibile di notare alcuna reale e sensibile distinzione fra la dottrina de' semi-Arriani, come impropriamente si appellano, e quella de' Cattolici medesimi. Il Vescovo di Poitiers che nel suo esilio di Frigia tentò molto saviamente di riunire le parti, procura di provare, che mediante una pia e fedele interpretazione201 la parola Homoiousion può ridursi al senso di consustanziale. Pure confessa, che tal parola porta un'aria di oscurità e di sospetto, e come se l'oscurità fosse congenita alle dispute teologiche, i semi-Arriani, che più s'accostavano alle porte della Chiesa, le assalirono col più inflessibil furore.
Le Province dell'Egitto e dell'Asia, che apprendevano la lingua ed i costumi de' Greci, avevan profondamente bevuto il veleno della controversia Arriana. Lo studio ad essi famigliare del sistema Platonico, una disposizione alla vanità e all'argomentazione, un copioso e pieghevole idioma somministravano al Clero ed al Popolo dell'Oriente un'inesauribile quantità di parole e di distinzioni; ed in mezzo alle fiere loro contese, facilmente obbliavano il dubitare che si raccomanda dalla filosofia, e la sommissione che dalla religione è comandata. Gli abitanti dell'Occidente erano d'uno spirito meno investigatore; le loro passioni non eran sì fortemente mosse dagli oggetti invisibili; i loro animi eran meno esercitati dall'abitudine di disputare; e tal era la felice ignoranza della Chiesa Gallicana, che Ilario medesimo più di trent'anni dopo il primo Concilio Generale non avea cognizione del simbolo Niceno202. I Latini avevan ricevuto il lume della cognizione divina per l'oscuro e dubbioso mezzo di una traduzione. La povertà e durezza della nativa loro lingua non era sempre capace di somministrare i giusti vocaboli, equivalenti a' Greci ed alle voci tecniche della Platonica filosofia203, che s'erano consacrate dal Vangelo o dalla Chiesa per esprimere i misteri della fede Cristiana; ed un difetto verbale poteva introdurre nella teologia Latina una lunga serie d'errori, o d'ambiguità204. Ma poichè le Province dell'Occidente avevano la fortuna di trarre la lor Religione da una sorgente ortodossa, esse mantennero con fermezza la dottrina, che avean ricevuto con docilità; e quando la peste Arriana s'accostò alle loro frontiere, fu applicato ad esse l'opportuno preservativo dell'Homoousion per le paterne cure del Romano Pontefice.
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Si spiegarono i sentimenti, e l'indole loro nel memorabil Sinodo di Rimini, che sorpassò in numero il Concilio di Nicea,