La legge Oppia : commedia togata in tre atti. Barrili Anton Giulio. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Barrili Anton Giulio
Издательство: Public Domain
Серия:
Жанр произведения: Зарубежная драматургия
Год издания: 0
isbn: http://www.gutenberg.org/ebooks/32096
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ci avevo pensato. Sì, questa è grave.

Volusia

      Ma… se io potessi dire…

Claudia

      Sentiamo la tua.

Volusia

      Non è Claudio Pulcro l'àugure?

Claudia

      Sì, e che perciò?

Volusia

      Stassera egli verrà da noi…

Fundanio

      A prender gli auspicî ne' tuoi occhi, a leggervi che il suo fato è felice…

Volusia

      E i miei occhi non gli lascieranno leggere un bel nulla, fino a tanto i suoi polli non promettano ai mangiare a modo.

Fundanio

      Possiamo dunque andarne sicuri. Egli dee conoscere i suoi polli, il tuo Claudio, ed ama certamente i tuoi occhi. Fin qui, dunque, tutto andrebbe a gonfie vele. Ma, egli c'è…

Annia

      Ancora un ma?

Fundanio

      Sì, e il più grosso. Io non ho collega ad aiutarmi. I due Bruti sono contrarii. Già, gente Giunia, sempre avversi alle novità e duri come macigni!

Marzia

      Ma non hai dunque parlato a Valerio?

Fundanio

      Se gli ho parlato!.. Averlo lui dalla nostra, lui, il più eloquente dei romani dopo Catone, sarebbe un trionfo sicuro, come se io lo tenessi nelle pieghe della toga… Ma che volete? l'eloquenza del mio amico è incatenata al carro del futuro cognato. Lo pregai, lo scongiurai; ma invano. E mi troverò solo, e non son punto eloquente…

Volusia

      Tu?

Fundanio

      (inchinandosi)

      Io, certo. Colle donne ho le parole più facili; il mio estro s'accende; ma cogli uomini… ah, cogli uomini, mi cascan le braccia. Farò quanto posso; ma prevedo male.

Volusia

      Oh brutto, questo Valerio! Mi duole perfino ch'ei porti il nostro nome. E Fulvia gli ha da voler bene?

Annia

      Fulvia è sorella a Catone; catoneggia anche lei.

Marzia

      Lo credi?

Annia

      Ma!.. E tu?

Marzia

      Io credo che la donna è ciò che vuole; e l'uomo la segue.

Fundanio

      Questo ha da esser vero… per gli uomini che hanno la fortuna…

      (con aria languida inchinandosi verso Marzia)

Marzia

      Di meritare…

      (ridendo)

Fundanio

      Di esser tirati. L'ho detta.

Marzia

      Cattivo! e che altro si è fatto, se non tirar dalla nostra il tribuno Marco Fundanio? Vuoi di più? Sappiamo il debito nostro. Ti si intreccieranno corone; ti si porterà in trionfo come Bacco.

Fundanio

      (a Marzia)

      Oh tigri! Parole, parole, e poi non sarà niente.

Birria

      (in fretta dalle quinte)

      Due matrone si son fermate all'ingresso, precedute da due schiavi piccini e bistorti.

Marzia

      Fa entrare.

      (Birria esce)

Annia

      Ah! dovrebbero essere di Marco Porcio Catone, che ci ha i più brutti schiavi di Roma.

Fundanio

      Stravaganze del grand'uomo. Ma, come qui le sue donne?

Marzia

      Avevo preveduto la tua mala sorte con Valerio. Ora vedremo d'esser noi più fortunate.

Fundanio

      Che non posson le donne?

Marzia

      Or dunque, un gran colpo! Si va incontro al nemico. Tu, mamma, bada a Licinia; chè la va da consolessa a consolessa. Noi ci incaricheremo di Fulvia.

SCENA VLicinia, Fulvia e Detti, con Birria in disparte

      (Licinia e Fulvia indossano la stola, stretta all'imbusto da due cinture. Quella di Licinia, di color bruno; quella di Fulvia di color cenerognolo, o bianco. Ambedue portano in capo il ricinio).

Claudia

      (muovendo incontro a Licinia)

      Ben vieni, o Licinia. La casa di Lucio Valerio è tua.

Licinia

      Tu sei sempre cortese, o nobile Claudia. Marco Porcio rammenta sempre ciò che deve a Lucio Valerio.

Claudia

      E noi, mogli a tai valentuomini, ci siamo sempre amate.

Licinia

      Bontà tua! Noi povere campagnuole…

Claudia

      Zitta! La virtù non conosce differenze di villa e di città, di patriziato e di plebe. Tuo marito dalla sua virtù fu tratto in alto, non dal favore di Lucio Valerio.

      (sotto voce a Marzia)

      Me ne fate dire, voi altre!

Volusia

      (a Fulvia)

      Come ti sei fatta bella!

Fulvia

      Ah, credi? Ne godo.

Annia

      (a Marzia)

      Come lo dice: «ne godo!» Vedete che contadina rifatta!

Marzia

      La bellezza, te lo dirò con mia madre, non conosce differenze di villa e di città…

Annia

      Salvo le lentiggini!

Marzia

      Ah sì, ne ha qualcheduna; ma certi uomini vogliono che sia questa una bellezza di più.

Annia

      Che gusti!

Volusia

      (a Fulvia)

      Ti rammenti di Tuscolo e dei nostri bei campi? E di quella fontana, dove c'era un'eco meravigliosa, che ci rimandava tante belle cose? Io ero molto piccina…

Fulvia

      Ed io molto grande.

Volusia

      Oh, vediamo! Quanti anni hai!

Fulvia

      Indovina.

Volusia

      Diciotto. Io ne ho quasi sedici.

Fulvia

      Sono più vecchia.

Volusia

      Venti?

Fulvia

      Va innanzi.

Volusia

      Ventuno?

Claudia

      Zitta là! non si chiedon gli anni a nessuno.

Fulvia

      Perchè, nobilissima madre? Lasciala dire. Amo parerle giovine tanto; ma in verità, carina mia,

      (volgendosi a Volusia)

      ne ho venticinque.

Marzia

      Eh via!

Fulvia

      Certamente. Son nata colla seconda guerra punica, sotto il consolato di Livio Salinatore… quando incominciò tanta carestia d'uomini. Il che non era di buon augurio per me.

Claudia

      Cara ed ingenua sempre!

Licinia

      Ma, una così leggiadra adunanza?..

Marzia

      Comizii femminili!

Fulvia

      Come sarebbe a dire?

Marzia

      Che qui si congiura.

Fulvia

      (mostrando di vedere Fundanio)

      Ah, per altro, fino a tanto egli c'è un tribuno della plebe, la repubblica non ne avrà detrimento.

Annia

      (sotto voce a Marzia)

      Ben