Enrico IV. Luigi Pirandello. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Luigi Pirandello
Издательство: Public Domain
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Жанр произведения: Зарубежная классика
Год издания: 0
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Matilde Ma non gli dia retta! Venga! È insoffribile!

      Frida Fa di professione lo scemo, non lo sa?

      Belcredi (al Dottore, vedendolo andare). Si guardi i piedi, si guardi i piedi, dottore! i piedi!

      Dottore (c.s.). I piedi? Perché?

      Belcredi Ha le scarpe di ferro.

      Dottore Io?

      Belcredi Sissignore. E va incontro a quattro piedini di vetro.

      Dottore (ridendo forte). Ma no! Mi pare che – dopo tutto – non ci sia da stupirsi che una figlia somigli alla madre…

      Belcredi Patatràc! Ecco fatto!

      D. Matilde (esageratamente adirata, venendo incontro al Belcredi). Perché patatràc? Che cos’è? Che cos’ha detto?

      Dottore (candidamente). Non è forse cosi?

      Belcredi (rispondendo alla marchesa). Ha detto che non c’è da stupirsi; mentre voi ne siete tanto stupita. E perché, allora, scusate, se la cosa è per voi adesso così naturale?

      D. Matilde (ancora più adirata). Sciocco! Sciocco! Appunto perché è così naturale! Perché non c’è mica mia figlia, là. Indica la tela. Quello è il mio ritratto! E trovarci mia figlia, invece che me, m’ha stupito; e il mio stupore, vi prego di credere, è stato sincero, e vi proibisco di metterlo in dubbio! Dopo questa violenta sfuriata, un momento di silenzio impacciato in tutti.

      Frida (piano, seccata). Dio mio, sempre così…Per ogni nonnulla, una discussione.

      Belcredi (piano anche lui, quasi con la coda tra le gambe, in tono di scusa). Non ho messo in dubbio nulla, io. Ho notato che tu, fin da principio non hai condiviso lo stupore di tua madre; o, se di qualche cosa ti sei stupita, è stato perché le sembrasse tanta la rassomiglianza tra te e quel ritratto.

      D. Matilde Sfido! Perché lei non può conoscersi in me com’ero alla sua età; mentre io, là, posso bene riconoscermi in lei com’è adesso.

      Dottore Giustissimo! Perché un ritratto è lì sempre fisso in un attimo; lontano e senza ricordi per la marchesina; mentre tutto ciò che esso può ricordare alla signora Marchesa: mosse, gesti, sguardi, sorrisi, tante cose che lì non ci sono…

      D. Matilde Ecco, appunto!

      Dottore (seguitando, rivolto a lei). Lei, naturalmente, può rivederle vive, ora, in sua figlia.

      D. Matilde Ma lui deve guastarmi sempre ogni minimo abbandono al sentimento più spontaneo, cosi, per il gusto di farmi stizzire.

      Dottore (abbagliato dai lumi che ha dato, ripiglia con un tono professionale, rivolto al Belcredi). La rassomiglianza, caro barone, nasce spesso da cose imponderabili! E così difatti si spiega che…

      Belcredi (Per interrompere la lezione). Che qualcuno può trovare anche qualche rassomiglianza tra me e lei, caro professore!

      Di Nolli Lasciamo andare, lasciamo andare, vi prego. Accenna ai due usci a destra per avvertire che di là c’è qualcuno che può sentire. Ci siamo svagati troppo, venendo.. .

      Frida Sfido! Quando c’è lui… accenna al Belcredi.

      Donna Matilde (subito). Volevo bene perciò che non venisse!

      Belcredi Ma se avete fatto tanto ridere alle mie spalle! Che ingratitudine!

      Di Nolli Basta, ti prego. Tito! Qua c’è il dottore, e siamo venuti per una cosa molto seria, che tu sai quanto mi prema.

      Dottore Ecco, sì. Vediamo di precisare bene, prima, alcuni punti. Questo suo ritratto, scusi, signora marchesa, come si trova qua? Lo regalò lei, allora?

      D. Matilde No, no. A qual titolo avrei potuto regalarglielo? Io ero allora come Frida, e neppure fidanzata. Lo cedetti, tre o quattr’anni dopo la disgrazia: lo cedetti per le vive insistenze di sua madre. Accenna al Di Nolli.

      Dottore Che era sorella di lui? Accenna verso gli usci a destra, alludendo a Enrico IV

      Di Nolli Sì, dottore: ed è un debito – questa nostra venuta qua – verso mia madre, che m’ha lasciato da un mese. Invece di trovarmi qua, io e lei accenna a Frida dovremmo essere in viaggio…

      Dottore E assorti in ben altre cure, capisco!

      Di Nolli Mah! È morta con la ferma fede che fosse prossima la guarigione di questo suo fratello adorato.

      Dottore E non mi può dire scusi, da quali segni lo arguisse?

      Di Nolli Pare da un certo discorso strano che egli le fece, poco prima che la mamma morisse.

      Dottore Un discorso? Ecco… ecco… sarebbe utilissimo, utilissimo conoscerlo, per bacco!

      Di Nolli Ah, io non lo so! So che la mamma ritornò da quella sua ultima visita, angosciata; perché pare che egli sia stato di una tenerezza insolita, quasi presago della prossima fine di lei. Dal suo letto di morte, ella si fece promettere da me che non lo avrei mai trascurato; che lo avrei fatto vedete, visitare…

      Dottore Ecco. Va bene. Vediamo, vediamo prima…Tante volte, le minime cause…Questo ritratto, dunque…

      D. Matilde Oh Dio, non credo, dottore, che ci si debba dare una soverchia importanza. Ha fatto impressione a me, perché non lo rivedevo da tanti anni.

      Dottore Prego, prego… abbia pazienza…

      Di Nolli Ma sì! Sta lì da una quindicina d’anni…

      D. Matilde Più! Più di diciotto, ormai!

      Dottore Prego, scusino; se non sanno ancora che cosa io voglia domandare! Io faccio molto assegnamento, molto, su questi due ritratti, eseguiti, m’immagino, prima della famosa – e disgraziatissima – cavalcata; non è vero?

      D. Matilde Eh, certo!

      Dottore Quand’egli era dunque perfettamente in sensi, ecco – volevo dir questo! – Propose lui, a lei, di farselo eseguire?

      D. Matilde Ma no, dottore! Ce lo facemmo eseguire tanti di quelli che prendemmo parte alla cavalcata. Così, per serbarne un ricordo.

      Belcredi Me lo feci fare anch’io, il mio, di «Carlo d’Angiò »!

      D. Matilde Appena furono pronti i costumi.

      Belcredi Perché, vede? ci fu la proposta di raccoglierli tutti, per ricordo, come in una galleria, nel salone della villa dove si fece la cavalcata. Ma poi ciascuno volle tenersi il suo.

      D. Matilde E questo mio, come le ho detto, io lo cedetti – senza poi tanto rincrescimento – perché sua madre… accenna di nuovo al Di Nolli.

      Dottore Non sa se fu lui a richiederlo?

      D. Matilde Ah, non so! Forse…O fu la sorella, per assecondare amorosamente…

      Dottore Un’altra cosa, un’altra cosa! L’idea della cavalcata venne a lui?

      Belcredi (subito). No no, venne a me! venne a me!

      Dottore Prego…

      D. Matilde Non gli dia retta. Venne al povero Belassi.

      Belcredi Ma che Belassi!

      D. Matilde (al Dottore).