"Sai bene perché abbiamo aspettato – disse Eva dolcemente –Era importante per me che tu fossi qui al mio fianco, a condividere la mia felicità. Sei sicura di farcela? "
Peyton s’incollò un sorriso sul viso e pregò che sua sorella la smettesse. Eva era una brava ragazza e lei non avrebbe rovinato il giorno del suo matrimonio con quella stupida invidia. Doveva vincere il suo malumore. Avrebbe finto di essere felice così fortemente e così a lungo che alla fine quel sentimento sarebbe diventato vero. Desiderava con tutto il suo cuore che quel giorno fosse splendido, per Eva.
"Sto bene. Smettila di preoccuparti. I risultati delle ultime analisi parlano chiaro. Il cancro è in totale remissione e ho tutta la vita davanti. Ora vai a prepararti per il tuo matrimonio. Il tempo di sistemarmi il trucco e infilarmi il vestito e ti raggiungo nel salone delle feste. Non vorrai fare attendere il tuo futuro sposo! Non pensi che ha già aspettato abbastanza?" rispose Peyton, sorridendo.
Le risate di Eva echeggiarono nella stanza. "Hai ragione!" trillò, gioiosa. Abbracciò rapidamente Peyton e poi sgusciò fuori dalla stanza. Una volta sola, la ragazza si rimise a fissare il suo riflesso nello specchio e sospirò. Pensò che avrebbe dovuto infilarsi il vestito e sistemarsi un po’. Ma nessun trucco l'avrebbe aiutata. Aveva già provato di tutto e la sua pelle aveva ancora un orrendo colore cadaverico.
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