La Società Del Diavolo. Ben Midland. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Ben Midland
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Серия:
Жанр произведения: Триллеры
Год издания: 0
isbn: 9788873049289
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donna lo fissò con uno sguardo molto strano. "Quindi, mi giuri su Dio di non essere un gesuita?"

       "Certo che no. Non devo giurare. Hai la mia parola ed è più che sufficiente. Voglio che tu mi dica cosa c'è di così importante in questo libro."

      Per un momento la donna esitò, ma vedendo la sua aria innocente, si decise. "A meno che non mi stia sbagliando clamorosamente, questo libro è molto controverso. É andato perduto molto tempo fa. É una sorta di antica guida per i visitatori della Roma del decimo secolo. Oltre a questo, però, questo libro è pieno di riferimenti in codice su avvenimenti segreti accaduti durante la storia più antica della città. Anni fa, si era parlato molto di questo libro sui media dopo che sembrava fosse stato rubato dagli archivi dei Gesuiti. É sicuro che nessun altro sia a conoscenza del fatto che tu ne sia in possesso? Sii onesto."

      Sandwell scosse la testa. "Nessuno. Come sarebbe stato possibile? Non l'avevo mai visto prima. Quando ho avuto il libro era notte e non sono andato da nessuna parte se non in Basilica e alla stazione di polizia. Nient'altro. Uno sconosciuto mi ha indirizzato verso il libro."

       "Lo so."

      La mancanza di una luce decente impedì a Sandwell di vedere l'espressione sul volto di Raffaella. Cominciò a credere di essere finito in qualche brutto incubo.

       "E se fosse stato rubato?"

       "Ah," disse lei. “Alla fine capisci."

       "Perché dici così? Credo sia una storia strana. Dici che è una guida in codice?"

       "Sì, sì. Quello che vorrei sapere è perché lo ha mandato a te. Non lo conoscevi, mi hai detto."

       "Chi?"

       "Mio zio, il cardinale Bruno Lefebvre."

      

      14

      Sandwell deglutì e quasi si soffocò con la sua saliva.

       "Cosa? Mi stai dicendo...scusami, che il cardinale è tuo zio?"

      Lei annuì. "Quando hai finito di tossire: la risposta è sì e per l'ennesima volta: non sto mentendo. Non so veramente neppure perché tutto questo sia accaduto a te. Mi dispiace."

      Sandwell non rispose direttamente.

      Perciò, è per questo che ha continuato a seguirmi!

       "Senti, non sono pazzo. So che mi hai seguito per tutta la notte. Faust me ne è testimone. Quello che voglio sapere è cosa speri di ottenere perseguitandomi. Il motivo è il libro?"

      Raffaella arrossì.

       "Intendi questa sera all'opera? La mia presenza lì non conta. Anche a me piace l'opera. Dopo tutto, non sapevo che tu eri seduto lì."

       "Giusto. Ed è per questo che mi dirai cosa sta succedendo. Mi sembra che tu ne sappia di più."

       "Potrei saperne quanto te, tranne forse alcune poche cose di minore importanza di cui tu non sei ancora a conoscenza, te lo giuro."

       "Ottimo. Se è così, allora, perché mi hai seguito?"

      La sua domanda sembrò irritare la bella italiana.

       “Maledizione! Di nuovo. Non ti ho seguito di proposito, volevo solo sapere cosa c'era nell'armadietto, nulla di più."

       "Perché? Chi vuole saperlo? Tu? O il creatore di questo stupido gioco?" Per un momento ebbe paura che potesse schiaffeggiarlo, ma invece gli rispose.

       "No, sì, in realtà ci deve essere mio zio dietro a tutto questo. L'ho visto, per pura coincidenza, alcune settimane fa vicino alla stazione. Era da solo, senza il suo autista e questo l'ho trovato strano. Non andava mai senza di lui a causa dell'operazione all'anca che aveva avuto qualche anno fa. L'ho seguito e quando l'ho visto mettere qualcosa in uno degli armadietti mi sono insospettita. Non gliel'ho mai chiesto ma ho avuto il sospetto che fosse qualcosa di importante. Ora, sembra che fosse molto importante."

      Il suo racconto lo rassicurò in qualche modo.

       "Non hai ancora risposto alla mia domanda: cosa rende questo libro così importante?"

       "Te l'ho detto. É la prima guida di Roma, stampata una sola volta, secoli fa. Per un lungo periodo è stata nelle mani dei Gesuiti. Se quella che hai è l'originale, vale una fortuna.”

       “Perché?”

       “Perché è la prima. Inoltre contiene un codice."

       "Che codice?"

       "Un segreto, racchiuso in un testo nascosto. Questo è tutto quello che so anche io. L'ho letto da qualche parte ma ora lo vedo io stessa. Incredibile."

       "Incredibile?"

      Lo guardò interrogativamente.

       “Non importa. Il tuo volto mi dice che non ne sei ancora consapevole e questo mi dice che sei all'oscuro di tutto. Mi dispiace sia stato coinvolto nella morte di mio zio."

       "Va bene, aspetta! Perciò sapevi di tuo —"

       "Della sua morte? Sì. É stato ucciso. Sei stato da lui, vero?"

      Sandwell rivide il corpo nel seminterrato. Il pensiero dell'effetto devastante che avrebbe fatto su di lei il vedere suo zio, fu abbastanza per riportarlo alla realtà. Il fatto che lei sapesse che lui aveva visto il suo corpo non era un motivo per restare stupito più a lungo.

       "Sì,’ confermò. “Un patologo ha certificato che è stato —"

       "Avvelenato," disse lei con calma.

      La sua risposta lo stupì. "Come fai a sapere tutto questo? Dopo tutto, non eri lì."

      Lei alzò le spalle. “L'avvelenamento è il modo con cui un cardinale uccide un altro cardinale. Nessuno a Città del Vaticano è abbastanza sacro per sfuggire alla possibilità di essere eliminato."

      Un'idea degna di nota, pensò Sandwell. Questa donna parlava una lingua che non era abituato a sentire e non era solamente l'italiano. Il fatto che lei stessa fosse coinvolta in questo genere di cose era degno di nota.

      Ricordò qualcosa.

       "Forse questo significa qualcosa per te? L'ho trovato dentro al libro."

      Prese la carta e gliela diede.

       "Si tratta di scrittura allo specchio," rispose lei sorpresa. "Sai cosa dice?"

       "No, mi dispiace. Non capisco o leggo molto bene l'italiano. Lasciamo perdere se è al contrario."

      Raffaella prese uno specchietto per il trucco dalla sua borsetta e lo piegò ad angolo contro la carta.

       "Ecco qui. É in inglese."

      Sandwell si animò.

       "Un testo molto stimolante," rise. "Farebbe meglio a leggerlo."

      Le prese la carta e lo specchietto e lesse:

      â€˜Epochal dips: A Satan is us!’

      Riprese il foglio da Sandwell che la fissò completamente stupefatto.

      Datemi un momento e mi sveglierò da questo sogno.

       "Qual è il problema?" chiese. "Qualcosa non va?"

       "No, non del tutto," rispose laconicamente. "Forse una lieve forma di pazzia che non avevo visto arrivare."

      Ripetendo le parole alcune volte glielo restituì.

       "Mi dispiace. Non ho idea di cosa significhi ma se me lo chiede mi sembra piuttosto apocalittico, come la fine di un'era perduta. Sembra che Satana giochi un ruolo in tutto questo."

       "Ne sei sicura? Personalmente lo considero un avvertimento per qualcosa che avverrà presto,”