Infedele: Commedia in tre atti. Bracco Roberto. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Bracco Roberto
Издательство: Public Domain
Серия:
Жанр произведения: Зарубежная драматургия
Год издания: 0
isbn:
Скачать книгу
che ti pare e piace… Io non sono mai vicino a te… Il tuo salotto è sempre pieno di giovanotti… Te li conduci a teatro, te li conduci alla passeggiata, te li metti in carrozza, a tutte le ore, coi loro grandi carciofi all'occhiello e con quell'aria sfiaccolata di conquistatori esausti… Ti scrivono delle lettere, tu ne scrivi a loro, e io non so che diamine avete da scrivervi dopo che vi siete visti quattro volte in una giornata!.. Essi ti circondano, ti sequestrano, ti assediano, ti mangiano con gli occhi, ti esaminano dalla testa ai piedi e… dai piedi alla testa, ti chiamano confidenzialmente: Clara: Clara, tout-court, così come chiamerebbero una di quelle donnine a cui… quando non possono dare altro, si contentano di dare del tu… e io? Io, zitto: lascio fare, lascio dire, e non un lamento, non un rimprovero, non un'osservazione, e, con una santa pazienza, aspetto ch'essi ne abbiano abbastanza per ricordarmi d'essere tuo marito. Era questo il programma della nostra vita? Era questo il programma enigmatico proposto… cioè, che dico?.. imposto da te? E io mi ci sono uniformato…

Clara

      Per forza…

Silvio

      Ma giacchè vedo che è stato inutile, sì, te lo voglio dire: la corte di Gino Ricciardi m'impensierisce, mi secca. Egli è più vanesio, ed è forse meno imbecille degli altri. Anzi… è un giovane intelligente, esperto, simpatico, colto, infarinato d'arte e di letteratura, ed è abituato a non farsi canzonare. Sicuro! Gino Ricciardi è un pericolo:… è un pericolo anche per una donna onesta.

Clara

      Anche per me?

Silvio

      Un uomo non sarebbe pericoloso se non lo fosse per tutte le donne!

Clara

      E una donna non sarebbe onesta se non lo fosse per tutti gli uomini! (Pausa.) Ma già, perchè discutere? (Severa, nervosa)… Forse, non ci tengo neppure a essere una donna onesta, e non so neppure se lo sono. Ti sposai solamente perchè t'amavo; ti sono fedele solamente perchè t'amo. Se questa è onestà, io sono onesta. (Sempre acre, sempre nervosa) E del resto, tu lo sai, tu lo comprendi come e quanto io t'ami. Se tu non lo comprendessi più, io non ti amerei più. Ed è questa, in fondo, la chiave del sedicente enigma. Non mi basta, no, che tu non sembri geloso; è necessario che tu non lo sii. Il nostro patto dovea consistere non soltanto nella forma, ma anche nella sostanza. «Io, fedele; tu, fiducioso…» Ma tu, a quale programma ti sei uniformato? Sciocco! Credi tu che io non m'accorga delle tue continue indagini e di tutto ciò che fai allo scopo di ricostruire minutamente la mia giornata, di controllare quel che ti racconto, di tenermi d'occhio, di spiarmi?

Silvio

      Di spiarti?!..

Clara

      Di spiarmi, e peggio ancora. Un mese fa hai perfino aperta una lettera diretta a me!

Silvio

      Clara!

Clara

      Eppure, finsi di niente, perchè… (con un moto d'orgoglio e di gentilezza pietosa) perchè mi facesti pietà. Ma, bada, Silvio. Te lo avvertii quando eravamo sposati da pochi giorni e te lo avverto ora, solennemente, per l'ultima volta: la gelosia, a lungo andare, mi renderebbe infelice, e la infelicità potrebbe rendermi colpevole. Tanto, il mio carattere non so cambiarlo. Sono nata così. Io non commetterò mai neanche un peccato di pensiero; ma non rinunzierò mai alla mia innocua libertà!.. Sono civetta? Meglio! La civetteria di una moglie serve a tante cose! – Prima di tutto la civetteria è la valvola di sicurezza dell'onestà femminile, e poi è un eccellente regime per guarire la gelosia d'un marito. Ti sono e ti sarò fedele illimitatamente; ma saresti indegno di questa mia fedeltà se tu mi offendessi col dubbio, con la diffidenza, col sospetto. E, vedi, (molto energica) ti giuro che il giorno in cui tu osassi d'accusarmi davvero, io – mettitelo bene in mente, Silvio – io mi risolverei a tradirti davvero. E adesso vattene a teatro, e arrivederci.

(Un silenzio.)Silvio

      (umile) Arrivederci. (Indugiando ancora) Ora, sei in collera con me?..

Clara

      Non sono in collera, no.

Silvio

      Mi perdoni?

Clara

      Ti ho già perdonato: e ti perdonerò anche meglio…

Silvio

      (con ansia affettuosa) Quando?

Clara

      Più tardi, più tardi…

Silvio

      Ma quando?

Clara

      … Te lo dico all'orecchio…

Silvio

      Dimmelo forte: non c'è nessuno.

Clara

      Come! Ci sei tu in frac e cravatta bianca, e ci sono io in gran toilette. In questi abiti, non si è mai veramente soli.

Silvio

      E allora dimmelo all'orecchio.

Clara

      (gli dice qualche cosa all'orecchio con graziosità intima e birichina.)

(Tutti e due ridono molto vivacemente.)Clara

      Ti conviene?

Silvio

      Altro che mi conviene!.. (Continuando a ridere) Che matta!..

Un servo

      (annunzia) Il signor Ricciardi. (Via.)

Clara

      L'uomo del pericolo!

Silvio

      Io te lo lascio tutto intero… sai… e me ne fuggo… perchè non vorrei che egli s'illudesse di darmi delle preoccupazioni… (Si avvia precipitosamente.)

      SCENA II

GINO RICCIARDI, CLARA, SILVIOSilvio

      (incontrandosi con Gino Ricciardi ed esagerando eccessivamente la fretta) Oh! caro Gino… ti aspettavamo… cioè, mia moglie t'aspettava… Io corro… Non voglio perdere neanche una nota…

Ricciardi

      Ma un momento… non scappare così …

Silvio

      Ho fretta… ho fretta.

Ricciardi

      È inutile d'aver fretta: il Lohengrin di stasera è andato a monte.

Silvio

      (fermandosi) Davvero?

Ricciardi

      (stringendo la mano a Clara) L'ho saputo un'ora fa.

Clara

      E invece del Lohengrin?

Ricciardi

      Invece del Lohengrin… mi hanno annunziata la solita Gioconda.

Clara

      Ah, io ve la regalo! Preferisco starmene in casa. Meno male per Silvio, a cui la Gioconda piace.

Silvio

      No… in verità… non ho mai detto che la Giocondami piace.

Ricciardi

      A me lo hai detto.

Silvio

      L'ho detto a te?!

Clara

      (guarda Silvio significativamente, avvertendolo così di non cercare pretesti per rimanere.)

Silvio

      (intende.)

Ricciardi

      (celiando) Tante volte!

Silvio

      (celiando anche lui, ma a malincuore) Se tu mi assicuri… che io sono entusiasta della Gioconda, me la vado subito a godere.

Clara

      Divèrtiti. E ti raccomando le danze.

Silvio

      Nella Gioconda non c'è che la danza… delle Ore.

Ricciardi

      Bada: ore carine, ma perdute.

Silvio

      Per conto mio, molto perdute!.. Buona sera!

Ricciardi

      Buona sera!

Silvio(esce.)

      SCENA III

CLARA e RICCIARDIClara

      (sedendo) Venite qua, Gino. Avvicinatevi.

Ricciardi

      (resta in piedi, lontano.)

Clara

      Avvicinatevi.

Ricciardi

      Non