La guerra del Vespro Siciliano vol. 2. Amari Michele. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Amari Michele
Издательство: Public Domain
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Жанр произведения: Зарубежная классика
Год издания: 0
isbn: http://www.gutenberg.org/ebooks/47114
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c. 3.

204

Veg. le autorità allegate dallo Inveges, Palermo Nobile, parte 3. Anni 1260–61–62.

205

In gran parte ho tolto queste riflessioni su la regina Costanza, da Speciale, lib. 3, cap. 20, 21.

Nelle costìt. di Federigo II (capitoli del regno di Sicilia), si confermano tra gli altri privilegi quei della regina Costanza: nec non Aragonum et Siciliae regina sanctissima mater nostra, etc.

Per la morte della regina Costanza veggasi il Montaner, cap. 185.

206

Federigo rimeritò la lealtà di Randazzo con alcune franchige nelle dogane di terra e di mare, per diploma del 15 giugno 1299, pubblicato dal Testa, op. cit., docum. 17.

207

La fellonia di Tommaso di Lentini è confermata da un diploma del 18 febbraio 1299, col quale Federigo die’ in feudo a Bartolomeo Tagliavia la terra di Castelvetrano, posseduta da quello. Nei Mss. della Bibl. com. di Palermo, Q. q. G. 3.

208

Nic. Speciale, lib. 3, cap. 22.

Anon. chron. sic., cap. 57.

La presenza di Federigo all’assedio di Castiglione, si attesta da un diploma del 27 agosto 1297, dato nel campo sotto Castiglione, pubblicato dal Testa, Vita di Federigo, docum. 11. La dedizione del castel di Aci è da porsi nel mese di novembre 1297, perchè non tardò guari dopo quella di Castiglione ma infino al 18 novembre sapeasi in Napoli che tenesse pur quel castello; come si scorge da un diploma pubblicato dal Testa, ibid., docum. 14.

209

Sembra che questa guerra di Calabria, di che parla Speciale, sia stata la cagion della chiamata al militar servigio in tutto il reame di Puglia, della quale ci restan moltissimi diplomi dati a 19 aprile, 7, 22, 23, 25, 27 e 30 maggio, 2, 11, 17, 18, 20, 22 giugno 1297, nell’Elenco delle pergamene del r. archivio di Napoli, tom. II, pag. 179 a 188. Ivi si legge a pag. 180 un altro diploma del 4 maggio, che accorda once 10 a un Giovanni pro sumptibus itineris ad exercitum.

210

Conferma questo attestato dello Speciale un diploma del 29 aprile 1297, col quale Roberto vicario generale dava a Riccardo de Avenis alcune terre in Calabria, dummodo infra kalendas Augusti ad Ecclesie romane et Regis fidem redeat a qua defecerat. Elenco cit., tom. II, pag. 179.

211

Nic. Speciale, lib. 4, cap. 1.

212

Diplomi del 18 novembre (certamente 1297) e del 9 febbraio undecima Ind. 1298 (si legge 1297 computando gli anni dal 25 marzo), pubblicati dal Testa, Vita di Federigo II, docum. 14 e 18.

213

Surita, Ann. d’Aragona, lib. 5, cap. 33.

214

Diploma del 18 novembre 1297 citato di sopra, e i molti altri accennati nel seguito di questo capitolo.

215

Nic. Speciale, lib. 4, cap. 2.

L’Anon. chron. sic., cap. 59, porta l’impresa di Giacomo, operante supradicto papa Bonifacio.

Surita, Ann. d’Aragona, lib. 5, cap. 33.

Montaner ci abbandona al tutto in queste guerre di Giacomo contro Federigo. Porta gli armamenti del primo, come fatti per amor di fermare la pace tra re Carlo e Federigo; a questo il dice venuto in Italia con centocinque galee; nè fa motto del passaggio in Sicilia nel 98, nè di quel dell’anno appresso, nè della battaglia del capo d’Orlando; ma crede aver soddisfatto all’uficio d’istorico, chiudendo il cap. 186 con queste parole: «Altri senza dubbio dirà: come dunque Montaner passa sì lieve su questi fatti? Se tai parole indirizzasse a me, replicherei che v’ha delle domande le quali non meritano risposta.»

Le trattative intorno la restituzione al re di Maiorca non appartengono direttamente al presente lavoro, ma fan vedere che Bonifazio per amor dell’impresa di Sicilia sagrificava gli interessi di Giacomo di Maiorca, e temporeggiava con Filippo il Bello che li volea sostenere. Ciò si conferma coi documenti degli archivi del reame di Francia qui appresso notati:

Diploma di Giacomo re d’Aragona, dato di Valenza a 15 febbraio 1237, permettendo a Carlo II di stabilire in suo nome, che per due anni non farebbe guerra a Filippo il Bello, e permetterebbe i commerci co’ suoi sudditi, J. 588, 20. Breve di Bonifazio dell’8 agosto 1297, pel quale temporeggia con Filippo il Bello, che insisteva a favore del re di Maiorca, J. 715, 24. Diploma di Giacomo di Maiorca, dato a Saint–Germain–des–Prés l’8 gennaio 1298, consentendo un certo differimento alla restituzione, stabilito tra i re d’Aragona e di Francia, J. 598, 1. Atto pubblico dato in Aix a 2 maggio 1298, nelle stanze di Carlo II, che stipola le condizioni coi re di Francia e Maiorca, a nome di Giacomo d’Aragona; secondo il citato diploma del 15 febbraio 1297, che anche trascrive, J. 511, 6.

216

Diploma del 15 giugno 1298, tratto da’ registri della real cancelleria di Sicilia, pubblicato dal Pirro, Sicilia sacra, pag. 409, ed. 1733.

217

Nic. Speciale, lib. 4, cap. 3 e 4.

Anon. chron. sic., cap. 58, 59.

218

Il Testa, nella Vita di Federigo, porta l’armata ad 80 galee e 90 altre navi, non computatevi le sottili; a 500 cavalli e 1,156 pedoni le genti da sbarco venute d’Aragona con Giacomo. Quest’ultimo numero è tolto da un diploma del 23 giugno 1299, il quale per vero non descrive le forze portate da Giacomo, ma quelle da lui lasciate in Sicilia al fine di questa prima impresa, che poteano esser minori per cagion degli uomini perduti nella guerra, o maggiori pei Catalani e altri avventurieri che poi vi s’aggiugnessero. Picciolissimo fu in questa armata il numero delle navi napoletane, come si vede da parecchi diplomi dati tra il fin di marzo e mezz’aprile 1299, nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1299, A, fog. 1 a 15.

Quanto alle forze terrestri, che furono certo assai grosse, si vegga nel seguito del presente capitolo ciò che scrive Spedale delle perdite sofferte nello assedio di Siracusa.

L’Anon. chron. sic. porta venuto Roberto con re Giacomo. Speciale. non ne parla che nel consiglio per discior l’assedio di Siracusa. E per vero si ritrae ch’ei passava in Sicilia in fin di novembre 1298, o più tardi; leggendosi in alcuni diplomi che i feudatari del regno di Napoli dovessero far la mostra alla sua presenza in Napoli il dì 20 novembre per muover contro la Sicilia. Elenco delle pergamene del r. archivio di Napoli, tom. II, fog 209 e 210, diplomi dell’8 e 23 novembre 1298.

219

Anon. chron. sic., cap. 59.

Nic. Speciale, lib. 4, cap. 10.

Surita, Ann. d’Aragona, lib. 5, cap. 35.

220

Veggansi le concessioni feudali in Sicilia fatte da Giacomo a Fulcone Barresio, per diploma del 13 settembre 1298, e a Simone de Belloloco e Filippo di Porta, per altre carte accennate ne’ diplomi del 24 luglio 1299 e 28 dicembre 1300, e la intitolazione d’un atto pubblico dato di Novara il 1 luglio 1299; de’ quali diplomi, il primo e l’ultimo citansi nel seguito di questo capitolo, gli altri due nel cap, XVII. Non abbiam traccia di alcuna delegazione di tanta autorità, che facesse Carlo II a Giacomo. E però è manifesto, che Giacomo la esercitava come capitan generale della corte di Roma, la quale poco prima avea disposto di dare in feudo a Loria il castel d’Aci, come sopra si è detto. La finzione del ceder l’isola a Roma presto fu dismessa; ma non cessarono le pretensioni di Bonifazio, anzi ne nacque una timida gelosia nella corte di Napoli, come si argomenta dal diploma di concessione feudale a Virgilio Scordia, docum. XXXVI.

221

Nic. Speciale, lib. 4, cap. 4.

Anon. Chron. sic., loc. cit.

222

Nic. Speciale, lib. 4, cap. 5.

Anon. chron. sic., cap. 59.

223

Diploma del 8 gennaio 1299 (per errore 1297 col computo dell’anno dal 25 marzo), pubblicato dal Testa, Vita di Federigo II, docum. 9.

224

Parmi che tornino a questo concetto le parole di Speciale: plus sapere quam oportebat attentans, neque intelligens verbum illud: curo possidente possideas. Questo traditore giovò molto alla causa dei nemici, come si vede da un diploma di Carlo II, dato il 1 luglio 1299, nel quale è perdonato e redintegrato ne’ suoi feudi, perchè se nella ribellione fallì per concorso, oggi ravveduto, osservava la fede al re angioino, animo et opere. Nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1299, A, fog. 158 a t. e 24 a t.

Oltre a questo, il governo angioino, per diploma dato lo stesso dì, gli concedea l’aspettativa di altre terre e feudi, del valore d’once cento annuali. Ibid., fog. 158.

Mostra ancora la importanza del Barresi, che fu seguito