“Si prepari a essere corteggiata in stile Bingley.” Con la voglia di sfida che gli brillava negli occhi, Garret alzò lo sguardo verso le tavolette del water appese dietro Bob. Saltellò un paio di volte e lanciò il rotolo sull’anello più alto. Lo mancò.
Adara scosse la testa. Tipico dell’uomo... Non ha nemmeno provato con quello più basso.
“Ne ho altri due.” Il tono di lui era freddo, sicuro di sé.
“Posso provarne uno prima io?” Tatum tenne il suo rotolo sopra la testa e girò. Bob salvò lo zucchero filato mentre le volava di mano, prendendolo prima che colpisse il pavimento della palestra. Un punto per i papà esperti di tutto il mondo.
“Vai, tesoro!” Garret fece un passo accanto ad Adara e mise le mani dietro la schiena mentre Tatum giocava il suo turno. “Mancare una volta non significa nulla. Era un tiro di prova.”
“Come vuole, Ambrose.” Adara si allontanò da lui, dal suo calore e dal leggero odore della sua colonia agli agrumi. Purtroppo, non aveva l’odore di un pirata. “Non tutti hanno più di un’abilità.”
Tatum piegò le ginocchia e lanciò il rotolo in aria, in stile lancio del peso. Il rotolo rimbalzò sulla tavoletta più alta e oltrepassò quella più bassa. “Dieci punti per me!” Tatum iniziò a saltellare come una molla. “Sto battendo lo zio Garret!”
Il musicista guardò Adara. Alcune ciocche troppo lunghe dei capelli biondi di lei erano scivolate via dalla fascia sulla nuca e le incorniciavano la mascella, aggiungendosi al suo aspetto bohémien. “Quindi ammetti che ti piace la mia musica?”
“Non stavo insinuando che il tuo singolare talento abbia qualcosa a che fare con la musica.” Adara afferrò il rotolo di carta e lo fece passare ordinatamente attraverso la tavoletta da trenta punti. Sollevò un fianco e sollevò il mento.
Garret prese il secondo rotolo lanciatogli da Bob. “Mi hai appena conosciuto, hai parlato con me solo per necessità, eppure conosci magicamente i talenti che possiedo?” Si avvicinò di più, abbastanza da sfiorarle la guancia con il suo respiro, caldo e intimo. “Racconta.”
“Talento. Singolare.”
“Se non è la mia musica - che mi ferisce gravemente, tra l’altro - e non è fischiare mentre parlo, cosa credi che sia?”.
“Molestare gli innocenti, ovviamente.”
“Presumo che parli di te,”
“Infatti.”
Garret si concentrò sul tiro da cinquanta punti, si preparò e sbagliò di nuovo. Il suo sorriso si spense. “E si aspettano che i bambini segnino con questo?”.
“Che sfiga!” Adara strinse le labbra. “Tutto quello che devo fare, è segnare un’altra volta e il signor Bingley va via da solo.”
“Il signor Bingley non si arrende mai. Il suo ultimo lancio è stato pura fortuna.”
Tatum lanciò il suo secondo rotolo che volò tra due tavolette. La piccola batté un piede e guardò suo padre. “Hai accorciato le corde mentre non guardavo, vero?”
“Tutto è onorevole, equo e giusto al Lancio della carta igienica di Bob.” Bob fece roteare un rotolo su un dito, con la bocca impostata in modalità padre severo. “E la scarsa sportività metterà fine al tuo turno proprio ora, signorina.”
Tatum borbottò delle scuse, che furono sufficienti a farle guadagnare l’ultimo rotolo di carta.
Adara si mise di fronte ai bersagli, prese la mira e fece centro. Non riuscì a trattenere un piccolo sorriso. “Addio, signor Bingley.”
Tatum piantò i pugni sui fianchi. “Bella mossa, zio Garret. Pensavo che tu fossi un cestista...”
Garret smorzò il resto della frase con una grande mano. “Non annoiamo la signorina Dumont con il mio illustre passato.”
“Fammi indovinare, panchinaro della fascia B della scuola media?” Adara agganciò un dito nel cinturino del gilet. Non era difficile immaginarlo mentre faceva sport. Avrebbe indovinato la sua altezza a un metro e ottanta e con quei lunghi arti e la forma snella, probabilmente aveva un po’ di atletismo naturale nelle vene oltre alla sua musica. Ma, a quanto pareva, non abbastanza da mantenere la sua abilità di tiratore.
“La mia vita girava intorno alla musica.” Garret le fece l’occhiolino e Adara fece finta di non vederlo. Con un po’ di fortuna, il suo viso non sembrava così caldo come si sentiva. “Non avevo tempo per altre attività.”
Suona familiare. Per strappare Joey dal suo violino ci voleva la forza, l’inganno o una torta al cocco, a volte tutte e tre le cose. Adara avvertì un nodo alla gola e si girò.
“Il doppio o niente!” esclamò Bob, attirando l’attenzione di tutti. “È stato un colpo di fortuna o la fortuna della principiante. Inoltre, nessun altro sta facendo la fila.” Disse l’uomo riempiendosi un braccio di rotoli di carta igienica. “Alziamo la posta. Se Garret vince, detiene il titolo onorifico di signor Bingley, solo per la notte di carnevale, e...?” Guardò con attenzione Garret.
Sul volto di Garret tornò il sorriso. “E Adara accetta di cenare con me.”
Capitolo quinto
Non ci sarebbe stata nessuna cena con Garret Ambrose. Adara infilò le mani nelle tasche dei jeans. “No. Devo andare ad accaparrarmi un palloncino a forma di cane da salsiccia. Roba top-secret per la sicurezza del carnevale.”
“Bene.” Garret prese dei rotoli di carta igienica in ogni mano e la guardò con, gli occhi scintillanti. “Mi aspettavo che accettassi e che mettessi i tuoi paletti affinché non molestassi mai la tua persona innocente al di fuori del lavoro. Graywood è una piccola città. Ci incontreremo” disse Garret con un sorriso smagliante ”spesso.”
Il giovane aveva fatto un’osservazione valida. Condividere l’aula con lui sarebbe stato già abbastanza brutto. Sarebbe stato ancora peggio avere a che fare con lui nella corsia dei prodotti femminili del supermercato. Adara gli strappò un rotolo dalla mano. “Va bene, a patto che non mi rivolgerai parola al di fuori del lavoro.”
Adara aveva pensato che prima lui avesse mostrato tutti i suoi denti? No, ne aveva di più e tutti risplendevano verso di lei, bianchi e dritti. Se non altro, aveva davvero un bel sorriso. Era contagioso. Pericoloso. “La fortuna del principiante, tesoro un...”
Tatum la guardava, attenta a ogni sua parola.
“Pezzo di torta di mele di zia Mary.” Come insegnante di scuola elementare, aveva fatto molta pratica con le parolacce creative. Di solito non si preoccupava abbastanza da scivolare. Fastidioso musicista aspirante pirata e con un sorriso contagioso.
“Bel salvataggio,” mormorò Garret, grattandosi l’orecchio e guardando il soffitto della palestra.
“Zitto,” gli rispose lei sottovoce, concentrandosi sulle tavolette. Un tiro da cinquanta, le avrebbe quasi garantito la vittoria, e, dato che cenare con lui non era una possibilità, puntare su ciò le sembrava la cosa da fare. Se avesse sbagliato, aveva ancora due colpi per batterlo. Un pezzo di torta. Alle mele della zia Mary, per essere precisi.
Espirando, Adara lanciò il rotolo verso il bersaglio ma rimbalzò sul bordo e cadde a terra, lasciando dietro di sé una scia bianca.
“Quasi.” Bob emise un “tsked”, il suo disappunto non era affatto convincente.
“La vittoria è così dolce. Ne sento già il sapore.” Garret piegò le dita e ruotò il collo. Saltò alcune volte, agitando le braccia come un pugile che si prepara per salire sul ring.
“Signorina Dumont, non è educato alzare gli occhi al cielo. Questo le costerà un adesivo.” Tatum allungò una mano, aspettando il prezzo del roteare gli occhi.
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