“Mi dispiace,” borbottò Gabe contro il collo di Mika, ma non si mosse. Affondò, invece, le mani dentro i capelli del compagno, andando con le dita in profondità tra quelle masse nere. Quando finalmente i loro respiri si calmarono e la pozza di seme tra loro divenne troppo fastidiosa per essere ignorata più a lungo, Gabe lasciò i capelli di Mika e si rialzò fermandosi solo quando fu di nuovo a cavalcioni delle cosce di Mika.
Mika lo guardò da vicino aspettando qualcosa che non sapeva. Il sorriso che attraversò il volto del suo compagno lo sorprese, anche se non fu in grado di dirne il motivo e si non permise di chiedersi cosa significasse.
“Non so cosa stia succedendo, perchÈ mi senta così costretto a saltarti addosso e sia così difficile resistere, ma tu…tu sembri così serio, Mika. Anche dopo…sembra ancora che tu potresti fuggire. Ma non puoi. Non puoi.” Il sorriso di Gabe non venne mai meno, ma la sua voce era calda e inflessibile mentre parlava.
Non c’erano concessioni, non c’erano domande, solo una verità che Mika sentiva legarlo al suo compagno. No, non poteva correre via, non poteva lasciare quest’uomo solo perchÈ era più facile che correre un rischio, più facile che combattere per quello che voleva.
“Okay, Gabriel.” La concessione fu rauca e confusa ma sapeva che Gabe capiva. I suoi occhi si illuminarono e il suo sorrise crebbe.
“La tua parola, Mika.”
“Ce l’hai. Non fuggirò.” Anche se il suo compagno avrebbe potuto desiderarlo più tardi, una volta che fossero cominciate le spiegazioni.
Piegando la testa di lato, Gabe strinse gli occhi verso Mika. “Sarà meglio che tu sia serio. Voglio dire, sono qui, cercando di farmi una ragione sul fatto che tu sei il mio—un lupo, e tutto il resto mentre i miei ormoni sono fuori controllo come se fossero sul punto di esplodere. Ti giuro, non riesco a tenere abbastanza sangue su a nord per far funzionare il cervello.”
Mika capiva perfettamente quel problema. Era uno dei motivi per cui i compagni restavano assieme fino alla morte; il bisogno sessuale l’uno per l’altro era forte e intenso. “Quello che ti ho detto, è la verità.”
Gabe si morsicò il labbro inferiore per un minuto prima di muovere la testa in segno di ammissione. “Credo che possa esserlo e questo, in realtà, mi fa sentire un po’ meglio. Stavo provando delle strane sensazioni poco confortevoli verso il lupo. Eh sì, ecco…” Le guance di Gabe si imporporarono mentre distoglieva lo sguardo. “E sento quella strana connessione con te anche… in questa forma. Credo di capirlo ecco.”
Il battito del cuore di Mika ebbe un sobbalzo a queste parole, e non potÈ fare a meno di sperare che forse, col tempo, Gabe lo avrebbe accettato. “L’ho sentito, in entrambe le forme. È molto, ecco, forte.” Mika ebbe il desiderio di alzare gli occhi al cielo per la minimizzazione. Questa cosa tra loro gli stava già divorando l’anima.
Gabe annuì, sorridendo mentre tirava Mika giù dal letto. “Bene allora. Diamoci una ripulita—ci sono cani salvati in attesa della colazione lì fuori. Poi parleremo. Ho una vagonata di domande e mi devi spiegare cosa diavolo è successo tra di noi.”
Mika si fece condurre in bagno, sperando che il suo compagno sarebbe stato ancora sorridente alla fine della loro chiacchierata.
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