“Riesco a sentire le rotelle che ti girano in testa, Danny. Non ti sto chiedendo di sposarmi…ti sto solo invitando a cena.”
Inizio a scuotere la testa. “Direi di no. Ho troppe cose in ballo in questo momento.”
Mentre provo a razionalizzare il mio rifiuto mi convinco di aver fatto la scelta giusta nel respingerlo. Ho visto gli amici con i quali ha trascorso l’altra notte. Tutta quella supponenza aleggiava nell’aria. Non è proprio il mio genere, e allora perché disturbarmi a farmi coinvolgere da qualcuno, anche se solo per cena, sapendo già che alla fine non andrà per il verso giusto. Sarebbe come portare Cenerentola al ballo, per poi dirle che il giorno successivo dovrà ricominciare a fare la serva.
Prima che abbia il tempo di dire di nuovo di no, si avvicina e mi prende la mano. Carezzandomi il polso con il pollice, mormora: “Non ti avevo presa per una fifona, Danny. Dai…è solo una cena stasera, e possiamo andare dove vuoi.”
Dovunque? Suona bene. Posso dedicargli del tempo stasera, alle mie condizioni e nella mia zona, in modo che si renda conto che questa è una brutta idea.
Il tocco del suo pollice sul mio polso mi sta facendo palpitare. Sposto via la mano. “Dovunque io voglia andare, eh?”
Mi sorride con fare brillante, resosi conto che sto per cedere. “Si, dovunque tu voglia.”
“Ok. Ci troviamo qui alle 6.”
Si riavvicina e riprende la mia mano. Prima che riesca a spostarla, si porta le mie nocche alla bocca, baciandole dolcemente. “Ci vediamo tra qualche ora.”
Una volta lasciata andare la mia mano, si gira, dirigendosi verso la porta. Lo vedo fare uno scatto e sparire dalla mia vista. E la pelle della mia mano brucia leggermente per il tocco delle sue labbra.
1 Capitolo 3
Ryan
“Perché ti stai vestendo così elegante?”
Lancio un’occhiata a Mike che è sdraiato sul suo letto con le mani dietro la testa.
“Ho un appuntamento stasera.” rispondo.
“Ma non mi dire! Con chi?”
Esito per un secondo prima di rispondere, e poi mi schiaffeggio mentalmente per averlo fatto. Non mi vergogno di uscire con Danny, quindi non dovrei esitare. Eppure continuo ad essere evasivo quando rispondo. “Si chiama Danny. Studia qui al terzo anno.”
Mike non dice nulla, quindi intuisco che non sia interessato a sapere altro. Apro il mio guardaroba e tiro fuori una giacca sportiva marrone. Non so dove andremo stasera, ma dato che ho detto Danny che l’avrei portata ovunque, preferisco essere pronto per una serata elegante, se è ciò che vuole. Valuto una cravatta, decidendo poi di non metterla. I miei genitori mi obbligano ad indossarne una in così tante occasioni che ogni volta che posso evitare, ne approfitto.
“Allora, dove hai conosciuto questa ragazza?”
“È la cameriera dell’altra sera da Sally.”
“Quella figa con i capelli viola che ha completamente messo al tappeto Angeline?”
Ridacchio. “Già. Proprio lei.”
Mike emette un fischio lungo e lento, scuotendo la testa avanti e indietro, come a compatirmi.
“Che c’è?” gli chiedo.
“Dai, amico. Non è esattamente materiale per la nostra cerchia sociale.”
Questo mi fa incazzare anche se dentro di me so che Mike non pensa davvero a quello che dice.
“Perché cazzo dovrebbe essere importante?” Le parole escono dalla mia bocca più dure di quanto volessi, ma non mi scuso.
Alzando le mani per scusarsi, replica gentilmente: “A me non importa, socio. Sto solo pensando a cosa direbbero i tuoi genitori. Già mi immagino tua madre che dice ‘Oh tesoro…ha i capelli viola. È appena uscita di prigione?’.
Scoppio a ridere perché è esattamente ciò che mia madre direbbe, e Mike ha azzeccato la sua imitazione perfettamente. Questo mi fa accigliare. Mike ha ragione nel dire che Danny verrebbe ostracizzata dalla mia famiglia e dai miei amici solo a causa del suo aspetto. E questo mi fa incazzare di nuovo. E mi fa incazzare essermi incazzato. Non conosco questa ragazza. La trovo semplicemente interessante e voglio solo frequentarla un po’. Non posso arrabbiarmi per qualcosa che i miei amici potrebbero o meno fare in sua presenza, quando in realtà probabilmente non la incontreranno mai.
“Rilassati. È solo una cena. Non è che la sto portando a casa dai miei vecchi.”
“Proprio come pensavo. Stai solo cercando di scopartela, vero?”
Lanciò un’occhiata a Mike e lo vedo sogghignare. “No, niente affatto. Smettila di pensare male, amico.” Afferro le mie chiavi ed il mio portafoglio, pronto ad uscire. “Però, nel caso in cui lei decidesse di saltarmi addosso, non mi tirerei di certo indietro.”
La risata di Mike riecheggia fuori dalla porta.
Mi rendo conto di essere un po’ nervoso mentre entro da Sally. Il diner è strapieno di commensali, e la noto immediatamente dietro il bancone, occupata con il conto di qualcuno.
Indossa ancora gli stessi vestiti di prima…jeans, una t-shirt, e delle scarpe da ginnastica. Ha di nuovo i capelli legati in una coda di cavallo, e mi chiedo come le starebbero sciolti. Trovo che i colpi di sole color lavanda siano affascinanti, e mentirei se non ammettessi di trovare i suoi piercings facciali alquanto sexy. E improvvisamente mi rendo conto del perché sia così attratto da lei. È perché sembra innocente da morire, eppure i capelli tinti e la ferraglia in faccia conferisce un tocco da ribelle a quel suo guscio dolce.
Danny alza lo sguardo e mi vede qui in piedi. Mi segnala con l’indice di darle un minuto, ed io le rispondo con un cenno. Sono contento anche solo di poterla osservare per qualche minuto.
Sono impressionato dalla sua grazia e disinvoltura. Sta ridendo con un cliente che sta pagando proprio ora, e il suo sorriso illumina letteralmente la stanza. Il cuoco dietro il bancone di servizio le dice qualcosa e lei fa una smorfia, lanciandogli addosso uno strofinaccio che lo colpisce dritto in faccia. Lui scoppia a ridere, e tutti i clienti seduti al bancone urlano in coro. È proprio il suo mondo questo, perché è senza dubbio una persona socievole.
Danny si toglie il grembiule e lo lancia sotto il bancone. Afferrata la borsetta, si dirige verso di me, e mi sento il cuore battere forte. Come fa una persona che ha appena finito di lavorare in un diner lurido ad avere un aspetto così dannatamente sexy?
“Hey” mi dice. “Mi dispiace, ho dovuto lavorare più a lungo del previsto. Non ho avuto tempo di fare la doccia o cambiarmi.”
“Nessun problema. Vuoi tornare a casa per poterlo fare?”
Scuote la testa. “Non dobbiamo andare in nessun posto elegante. Meglio stare sul casual. Anche se mi è venuto in mente che probabilmente ora so di unto e di patatine fritte.”
Non so cosa mi prenda, ma mi avvicino a lei e abbasso la testa in modo da posizionare il mio naso proprio dietro il suo orecchio. Faccio un respiro profondo, inspirando con fare drammatico in modo che lei mi possa sentire. Poi le sussurro all’orecchio: “Secondo me hai un profumo delizioso.”
Ed è proprio così. Il suo shampoo profuma di eucalipto e di fiori d’arancio. La guardo proprio mentre trema per le mie parole, e mi sento come quel fottuto Tarzan in questo momento.
Faccio un passo indietro, mi giro per aprire la porta, e la faccio passare davanti a me. Tiro fuori le chiavi e mi avvio verso la portiera del passeggero della mia Range Rover nera. Dando un’occhiata alle mie spalle mi accorgo che lei si sta avviando nella direzione opposta Rimetto le chiavi in tasca, facendo uno scatto per raggiungerla.
“Ottima