Dunque, fuggì. E dopo la fuga, Sartana, saputo il suo rifugio da un'amica comune, la raggiunse. Allora accadde ciò che doveva accadere. Ma a chi le domandò, molti anni dopo, se durante la supplice insistenza di lui e nel punto di fuggirlo, ella non si fosse pentita dell'ostinata resistenza, confessò quanto segue. Sì, ne provò pentimento. Da principio aveva creduto sinceramente di dover esser felice grazie a un sentimento tutto ideale; la possibilità di cadere anche una volta le repugnava. Noi vediamo dunque che il primo istinto della donna e della femmina, l'istinto della resistenza, era ancor vivo ed operante in lei. Per obbedirne i suggerimenti, ella volle prendere un impegno solenne con sè stessa e con l'amante, impegno che contrariò più tardi molto vivacemente il secondo istinto, il desiderio, il bisogno di cedere. A chi le parlava di queste cose ella non voleva neppur confessare, dopo tanto tempo, il risveglio del desiderio... ma disse, — come dicono tutte — che si pentì del divieto imposto a sè stessa ed all'amante perchè comprese che l'amante ne soffriva troppo.
— Io non potevo sperare che egli mi restasse lungamente a fianco senza tentar d'infrangere la promessa; se pure la mia esperienza non me l'avesse fatto prevedere, io vidi il tormento di Enrico, ne udii le roventi espressioni. Allora... allora...
[pg!57] E incitata a confessare, ella spiegò che allora le venne un'idea. Non la pose in atto, anzi fece tutto il contrario, fuggendo; ma l'idea fu questa. Non vi sono certe case discrete dove gli uomini come Enrico Sartana trovano, grazie all'opera di esperte mediatrici, le donne ridotte a vendersi dal duro bisogno o cupide di procurarsi secretamente danaro per sopperire ai bisogni del lusso? Ella pensò di andare in una di queste case, fittamente velata, per intendersi con la mediatrice: costei avrebbe dovuto chiamare il Sartana dicendogli di avere un donna per lui, una signora che metteva come patto infrangibile di restare velata..... Solamente in un cervello romanzesco e diciamo pur folle una simile idea poteva spuntare. A questo modo ella pensava di risolvere il problema: non si sarebbe disdetta e intanto si dava....
— E voi volete sostenere, — le fece osservare il suo interrogatore, — che, così facendo, non eravate mossa dal desiderio che avevate di lui, ma soltanto dall'idea di far cessare la sua pena?
— Senza dubbio! — insistè.
— Allora, perchè andare velata?
— Se non andavo velata, tanto valeva cedergli in casa mia, anzi dirgli: «Prendetemi!»
— Ma pensateci un poco: se egli non sapeva d'esser con voi, e se voi solamente sapevate di esser con lui, chi era soddisfatto e chi restava inappagato?...
[pg!59]
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