Vedendo il mio interesse per questi temi, rimase molto sorpresa ma allo stesso tempo entusiasta ed iniziò a parlarmi di tutto quello che aveva appreso e che si ricollegava all’argomento della riunione a cui avevamo partecipato. Ad un certo punto, però si interruppe, ed io le chiesi stupita:
― Questo è tutto?
― Si, non posso aggiungere nient’altro perché ti ho raccontato tutto quello che so, non è qualcosa che attiri particolarmente la mia attenzione e non ho avuto un grande interesse nell’approfondirlo.
― Non sono certa che quel poco che mi hai detto possa rendermi più tranquilla ― replicai io perplessa.
― Forse sarebbe una buona idea tornare a parlare con quell’uomo, ricordi che questo fine settimana terrà un corso? Lui potrebbe sicuramente toglierti ogni dubbio.
― Pagare per partecipare ad un corso nel weekend? Non sai che la cifra è, di solito, molto alta? ― Obiettai sorpresa dalla sua proposta.
― Ciò che intendo dire è che potremmo andare al centro dove terrà il corso e proporgli di bere un caffè con noi per affrontare questi temi ― mi rispose con un tono tranquillizzante.
―Non credo che accetterebbe facilmente, sicuramente vorrà qualcosa in cambio.
― Non ti preoccupare, se ce ne fosse bisogno potrei comprare due bottigliette dell’acqua che vende, ad ogni modo mi è rimasta la voglia di provarle da quando le ho scoperte ― commentò ridendo e facendomi l’occhiolino.
Non mi sembrava affatto giusto, sarebbe stato cadere nella sua rete, cedere alla famosa “necessità psicologica” che aveva creato in noi e questo non lo condividevo; sapendo già dall’inizio che cosa volesse, mi sentivo in una posizione sicura e non avevo affatto bisogno di qualcuno che mi facesse dubitare o che mi creasse bisogni superflui e marginali.
Non potevo negare, però, che qualcosa dentro di me era cambiato; avevo un’inquietudine che nonostante i miei sforzi non riuscivo a spiegare completamente alla mia amica, che mi guardava ridendo e dicendomi che sembravo una bambina che aveva perduto qualcosa, ma non sapeva che cosa.
Forse era proprio questo, la ricerca di qualcosa che avevo smarrito, però che cosa poteva mai essere e perché me ne rendevo conto solo ora, dopo tanto tempo? Perché non potevo ricordare di cosa si trattava?
Mi sentivo disorientata e lei, malgrado le sue buone intenzioni, sembrava non riuscire a darmi le risposte che stavo cercando. Decisi, quindi, di accettare il suo consiglio e chiamare il relatore per sapere se era possibile fissare un incontro.
Successe due giorni dopo, nello stesso centro in cui tutto aveva avuto inizio; ancora non avevo molto chiaro che cosa stessi facendo di nuovo lì e se quell’uomo mi avrebbe potuto realmente aiutare, dato che l’ultima volta che lo avevo visto non mi aveva dato l’impressione di poterlo fare.
― Buon pomeriggio ragazze, in che cosa posso esservi utile? ― domandò sfoggiando un gran sorriso.
― Siamo venute qui perché la mia amica vorrebbe chiederle qualcosa ― spiegò lei mentre mi dava una gomitata per invitarmi a parlare.
― Mi piacerebbe sapere qualcosa di più sul tema che abbiamo trattato ― commentai con la voce rotta.
― Per questo ci sono i miei corsi, se vuole altre informazioni sul modo di relazionarsi e su come trovare l’amore, dovrà solamente iscriversi ed assistere ― spiegò mentre tirava fuori da una cartelletta i fogli d’iscrizione.
― No, ho solamente bisogno di conoscere di più l’argomento di cui parlammo, delle caratteristiche dell’acqua. Disse qualcosa che, non so perché, mi impressionò.
― Non riesco a capire quello che vorrebbe sapere, tutto è riportato nei trattati scientifici scritti negli ultimi anni. Ho lavorato con questo prodotto per molto tempo e non credo di aver detto cose differenti. Quello che cambia sono le accezioni che ogni partecipante dà alla parola AMORE, e non molto di più.
― Ma Lei disse che era un elemento che non appartiene a questo pianeta, e che ha proprietà speciali.
― Esatto. Come dissi, c’è chi lo considera l’elemento che è stato decisivo per far nascere la vita sulla Terra, magari un meteorite di ghiaccio che la urtò quando era ancora fatta di crepe, magma e vulcani.
La conversazione si concluse così, poiché io non avevo un’idea precisa delle risposte che stavo cercando e lui non sembrava aver chiaro come mi potesse aiutare; si limitò solo a chiedermi se avessi altri dubbi e ad offrirmi un paio delle sue bottigliette.
La mia amica, come mi aveva accennato, accettò di comprarle per ripagarlo del disturbo che avevamo potuto causargli.
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