Cosa le importava del perché era venuto, se tutto quello che voleva era liberarsi di lui? Ciò nonostante, non poté fare altro che attendere la sua risposta, rivolgendo l’attenzione ad una siepe vicina.
“Mi trovo ad avere la necessità di una moglie.”
Quella semplice risposta le fece sorgere nuove domande nella mente, e all’improvviso desiderò delle risposte. Le meritava, dopotutto… l’aveva lasciata ad aspettare per un periodo considerevole. Non aveva il diritto di conoscerne il motivo? Certamente. Molte altre donne avrebbero rotto il fidanzamento già da molto tempo. Eppure lei non lo aveva fatto ed ora aveva il diritto di sapere cosa lo aveva tenuto lontano.
Lo guardò, quindi si chiese perché non lo avesse annullato. Avrebbe potuto rivolgersi a suo padre. Cercare di ragionare con lui. Qualsiasi cosa sarebbe stata meglio che starsene seduta tranquillamente ad aspettare…sperando che lui non arrivasse.
Che assurdità, Olivia sapeva perfettamente perché non aveva agito. Il duca di Thorne sembrava tranquillo, visto che la ignorava completamente. Lei non aveva alcuna ragione di pensare che avrebbe tenuto fede all’accordo, mentre ne aveva molte per sentirsi libera. Se avesse rotto il fidanzamento, suo padre si sarebbe aspettato che lei trovasse un marito e quella era l’ultima cosa che Olivia desiderasse.
Ma sembrava anche essere l’ultima cosa che il duca avesse desiderato. Cosa gli aveva fatto cambiare idea? Gli rivolse una domanda con lo sguardo e disse, “Prima non avevate bisogno di una moglie?”
Lui aggrottò le sopracciglia prima di parlare, come se lei stesse mettendo a dura prova la sua pazienza. “Prima non avevo la responsabilità di tre giovani signore di cui occuparmi.”
Si girò verso destra mentre parlava, costringendo Olivia a distogliere gli occhi. Rivolse l’attenzione ai cespugli in fiore che stavano oltrepassando in quel momento. Forse non era Olivia a metterlo alla prova. Sapeva molto poco delle sue sorelle- nulla, in verità- ma poteva ben immaginare che lui non si trovasse a proprio agio ora che si era ritrovato a far loro da tutore.
“Come stanno?” Incontrò il suo sguardo, mentre una brezza leggera le soffiava sul viso.
“Sono abbastanza grandi da darmi preoccupazioni.” Lui ridacchiò.
Picchiettandogli il braccio con una giocosità che la sorprese, disse, “Siate serio.”
“E’ valsa la pena scherzare per vedervi sorridere.” I suoi occhi blu brillavano e le rivolse un ampio sorriso. “Siete abbastanza sbalorditiva quando sorridete.”
Olivia trovava quasi impossibile non essere affascinata dalla sua allegria. Tuttavia, voleva una risposta. Alzò il mento, sperando di dare un aspetto severo al proprio viso. “Desidero una risposta, Vostra Grazia.”
Lui allora svoltò lungo un altro sentiero, circondato da campanule. “Molto bene. Elizabeth è la più giovane ed ha sedici anni. Poi c’è Louisa che ne ha diciotto e Catherine diciannove. Hanno entrambe l’età per la Stagione. Tutte e tre richiedono la guida di una signora.”
Quell’uomo maledetto non la voleva per altre ragioni che occuparsi delle sue sorelle. Che nervi le dava! Non riuscì a trattenere il cipiglio che le si dipinse in volto mentre chiedeva, “E mi ritenete capace di lanciarle in società?”
La fece fermare e le si mise di fronte. “Vi credo capace di moltissime cose.” Le accarezzò il viso con il palmo della mano. “Siamo stati fidanzati fin dall’infanzia. Abbiamo sempre saputo che sarebbe venuto il momento di sposarci. Non riesco a capire il problema.”
Lei rabbrividì sentendo il tono freddo della sua voce. “Un tempo pensavo che sarebbe stato così, comunque, quando sono diventata maggiorenne e voi non mi avete scritto neppure una lettera, ho stabilito che voi non foste interessato all’accordo. Mi ritenevo libera.”
“E adesso?” Lui inarcò un sopracciglio biondo, mentre il suo sguardo brillava di curiosità.
“Ed ora non ho alcun desiderio di sposarmi.”
“Quindi siamo ad un bivio, perché io desidero sposarvi.”
Un sogno lieve e lontano tornò alla vita. Lui desiderava sinceramente passare la vita con lei? Voleva avere una famiglia con lei? Condividere le sue sfide ed i successi? Il cuore prese a batterle più veloce mentre valutava quelle possibilità.
Sospirando, ricacciò la poca speranza che aveva nel profondo della sua anima. Se qualcosa di tutto ciò fosse stato vero, lui non avrebbe avuto così fretta. Per amor del cielo, non la conosceva neppure. I gentiluomini non desideravano sposare le donne che non conoscevano.
Oppure sì?
Incrociò i suoi occhi, con quella domanda sulla punta della lingua. Le importava veramente che lui fosse sincero? I suoi progetti non prevedevano un matrimonio-né con lui, né con nessun altro- quindi cosa importava?
Eppure doveva saperlo, perché proprio ora? E ancora più importante, perché lei? Raddrizzò le spalle e disse, “Molto bene. Sono corretta se dico che avete scelto questo momento perché avete bisogno dell’aiuto di una donna con le vostre sorelle?”
Ogni traccia di scherzo svanì dai suoi occhi. “Non significa proprio questo, ma sì.”
Una rabbia a stento contenuta infiammò Olivia nel profondo. Al diavolo il significato. Le importava molto. Anche se non tanto come l’altra domanda.
Respirò lentamente e si spostò per passare le dita su un bocciolo lì vicino. Trattenendo la rabbia e facendosi coraggio, disse, “Non sapete niente di me.”
“So tutto quello che devo sapere.” Le si avvicinò.
Lei si voltò verso di lui, con il cuore che batteva impazzito, e gli pose l’unica domanda veramente importante, “Perché me? E non osate usare il fidanzamento come scusa.”
Lui sollevò un angolo della bocca, come se volesse mettersi a ridere, poi pensò che era meglio non farlo. “Non desidero andare a caccia di una moglie, non ho tempo per corteggiare una signora. Voi siete adatta”, disse.
“Che gentile.” Olivia si irrigidì e la sua voce divenne piatta. “Strano che io non svenga tra le vostre braccia con dei sentimenti così romantici.” Aveva la voce colma di sarcasmo.
Il duca le si avvicinò e le mise le mani sulle spalle. “Voi trarrete un grande vantaggio dall’affare. Non solo diventerete una duchessa, ma godrete anche di una generosa rendita oltre alla vostra dote. Inoltre, avrete tutta la libertà concessa ad una moglie.”
Olivia non poté fare altro che rimanere a bocca aperta dall’orrore. Non scorgeva alcun calore nei suoi occhi, non sentiva alcuna tenerezza nelle sue parole. Il duca non l’amava. Una cosa che aveva capito bene fin dal momento in cui era arrivata la sua lettera- un evento che lei aveva atteso per anni.
La sua mancanza di riguardo non la colse impreparata, ma certamente la sua freddezza la colse di sorpresa. Era un uomo freddo e calcolatore, incapace di amare qualcuno. Considerava il loro incombente matrimonio come nient’altro che un accordo d’affari.
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