Kyou sorrise freddamente, poi socchiuse gli occhi, inviando un messaggio di avvertimento a Shinbe. Lui si avvicinò a Suki, aiutandola a coprire la visuale di Kyoko dal potente fratello, ma anche per distogliere la sua attenzione da Suki.
Kamui stava in silenzio dietro di loro e cominciò ad avvicinarsi per unirsi a loro, ma Kaen gli si parò davanti sbucando dal nulla.
Kyou ammirava segretamente il coraggio che dimostravano davanti a lui… anche se non avrebbero vinto. Ancora una volta, chiese alla sacerdotessa di guardarlo.
Kyoko si alzò e aggirò le sue due aspiranti guardie del corpo per guardare Kyou. Suki la afferrò per un braccio cercando di fermarla, ma lo lasciò quando Kyou emise un ringhio di avvertimento.
Kyoko guardava Kyou con affetto. Per lei, era la creatura più angelica che avesse mai visto, lì sospeso con la sua camicia di seta bianca svolazzante. I suoi capelli color platino erano spettinati, conferendo un’aria sensuale alla sua bellezza senza eguali. E i suoi occhi dorati… Dio, lei lo amava.
E questo era ciò che Kyou aveva visto e sentito nei suoi pensieri… amore… e lei glielo stava donando. Inspirò sibilando e fissandola intensamente, con lo sguardo oscurato dal desiderio.
«Vuole venire da me, lasciatela fare.», Kyou guardò Suki e Shinbe spassionatamente. Il tono della sua voce lasciava intendere che stessero giocando con il fuoco quando lui volse lo sguardo e vide la sacerdotessa guardarlo in adorazione. Lo raggiunse con le braccia tese, facendogli cenno di venire a prenderla. Nella sua mente, dove solo Kyou poteva sentirlo, lei sussurrava il suo nome con desiderio.
Suki e Shinbe entrarono in azione prima che il Signore dei guardiani se ne accorgesse. Entrambi le afferrarono le braccia e le abbassarono. Kyoko si voltò e li guardò entrambi… ancora con amore nella sua espressione, come l’incantesimo voleva.
Kyou si accigliò leggermente, socchiudendo gli occhi verso di loro. «Che incantesimo le ha fatto?» chiese con voce severa.
Shinbe gli rispose: «Un Tenshi l’ha baciata poco prima che lo uccidessimo.». Sapeva che non c’era bisogno di dire altro, poiché Kyou aveva più conoscenza di tutti loro messi insieme quando si trattava di demoni e incantesimi.
Le labbra di Kyou accennarono un sorriso, dopo aver capito. «Lasciatela andare.» ordinò con tono freddo mentre scendeva accanto a lei. Kyoko lo guardò con un sorriso amorevole che avrebbe sciolto il cuore del più malvagio dei demoni.
Suki e Shinbe lasciarono le mani di Kyoko e indietreggiarono, sapendo che non potevano fare nulla contro di lui. Era troppo potente. Guardarono con orrore quando fece scivolare la mano dietro Kyoko e la tirò a sé, sollevandola in aria volteggiando.
Per un istante, lei sentì la sua coscia tra le gambe, sentendo il calore della sua pelle attraverso i suoi vestiti di seta. Gli avvolse le braccia al collo, premendo ancora di più il proprio corpo su di lui, godendo della sensazione della sua coscia tra le sue.
Kyou vide le sue labbra aprirsi mentre gli si premeva addosso. C’era un altro modo per descrivere l’incantesimo del demone ed era sicuro che Shinbe lo sapeva. L’incantesimo l’aveva mandata in calore. La strinse di nuovo, sentendola sospirare in risposta, e provò una fulminea scossa bruciante nella parte centrale del proprio corpo mentre la guardava con stupore. Nessuno lo aveva mai colpito in quel modo… nessun altro avrebbe potuto. Non lo avrebbe mai permesso.
Le sfiorò il viso arrossato quando lei gli si avvicinò, chiedendo altro. Capì che lei non sapeva quello che stava facendo perché sapeva dell’incantesimo e della sua innocenza. Innocente o no, la sua passione sarebbe stata una forza indipendente, una volta rilasciata.
Kyou sapeva che lei, una volta svanito l’incantesimo, avrebbe ricordato tutto quello che era successo e allora spinse la coscia, dandole la pressione che cercava. Si fiondò sulle sue labbra in un bacio esigente e affamato. L’avrebbe accesa di desiderio… desiderio che sarebbe andato ben oltre l’incantesimo.
Sentiva la sua esile mano scivolargli tra i capelli e afferrarli. Le sensazioni che ne derivarono gli fecero quasi perdere il controllo mentre divorava la sua bocca e vibrava… facendole conoscere il ritmo che un giorno le avrebbe mostrato. Sforzandosi di controllarsi, ricordò a se stesso che non l’avrebbe avuta in quel modo. Non sotto l’effetto di un incantesimo.
Agli altri quasi venne un colpo quando Toya sbucò dalla foresta e atterrò proprio sotto Kyou e Kyoko. I suoi occhi erano rosso sangue per la rabbia, mentre guardava Kyou baciare con passione la ragazza che lui amava più della sua stessa vita. E non vedeva l’ora di ucciderlo per questo.
«Kyou! Lascia andare Kyoko.» ringhiò, sentendo il proprio sangue demoniaco pulsare pericolosamente in superficie. «Subito!».
Kyou interruppe il bacio e il suo sguardo dorato si volse verso Toya con poca simpatia. «Siete stati voi a lasciare che le accadesse questo… o sbaglio?». Si voltò verso la ragazza, i suoi occhi lo guardavano con desiderio e le sue labbra lo baciavano profondamente. Quello non era il momento né il luogo. Sentiva che l’incantesimo stava già iniziando a svanire e capì che lasciarla agli altri era sicuro, adesso.
Kyoko aggrottò la fronte per le emozioni illeggibili riflesse nei suoi occhi dorati. Allungò una mano per toccargli delicatamente le labbra, ricordando il bacio. Lui le strofinò le labbra sulle dita, poi le sussurrò all’orecchio con il proprio respiro caldo, facendola fremere: « Kyoko, presto finiremo quello che abbiamo iniziato. Io sarò dentro di te.».
La lasciò lì a guardarlo e scomparve. Kyoko sentì qualcuno che la tirava con forza. Voltandosi a guardare, vide che era Toya. La teneva con fare possessivo e lei gli si appoggiò, guardando ancora il punto in cui Kyou era svanito.
«Kyou.» sospirò con nostalgia. Sentì il corpo di Toya irrigidirsi e chiuse gli occhi in confusione. Il petto le faceva male. Portandosi una mano sul cuore, si sentì cadere e provò un senso di sollievo non appena il suo mondo divenne buio.
Toya sentì Kyoko rilassarsi, ma la teneva ancora stretta perché non gli era piaciuto quello che aveva appena visto. Poi lei si abbandonò tra le sue braccia. La prese in braccio come una sposa e la portò dagli altri.
«Ecco, prendila.», la sua voce roca era scossa dall’emozione mentre la consegnava a Shinbe, che a sua volta la distese su una coperta che Kamui aveva preparato per lei.
Shinbe si voltò e vide che Toya era girato di spalle. Era stato quasi umiliante vedere suo fratello mostrare il proprio cuore per la prima volta. Toya sospirò con un senso di vuoto alla bocca dello stomaco. «Shinbe, ricorderà qualcosa?».
Si girò a metà per guardarlo Shinbe, poi sussultò quando vide suo fratello esitare prima di annuire.
Shinbe sapeva bene che non era quello che Toya voleva sentire, ma doveva essere preparato alla verità. «Sì, ricorderà tutto.». Si sentì dispiaciuto per lui quando lo vide afflosciare le spalle per la sconfitta.
«Che hai intenzione di fare?» gli chiese Shinbe, sapendo che Kyoko non sarebbe stata felice di tutto questo. Non voleva affatto trovarsi nei panni di Toya quando lei avrebbe capito cos’era quasi successo. Shinbe le sfiorò una guancia, chiedendosi segretamente come sarebbe stato baciarla in quel modo. I suoi occhi ametista s’intenerirono. Anche lui era segretamente innamorato di lei… ma, purtroppo, non era destino.
Toya non aveva idea di cosa fare ma nascondersi non era un’opzione. Si sedette accanto a Kyoko, dando a Shinbe uno sguardo di avvertimento che gli fece scostare subito la mano dalla guancia. Era già abbastanza terribile sentirsi fuori di sé, seduto lì… in attesa che lei si svegliasse. Le sue dita si contrassero, «Quanto tempo ci vorrà prima che si svegli?».
Shinbe alzò un sopracciglio mentre andava a sedersi tra Suki e Kamui, «Svegliala adesso, non serve aspettare oltre.».
Senza neanche pensarci su, Toya si chinò e le scosse delicatamente la spalla. «Kyoko.» sussurrò, poi ritrasse subito la mano quando le sue ciglia scure si mossero. «Stai bene, adesso?» le chiese con voce