Inizialmente Angel lo lasciò fare, perdendosi nella sensazione inebriante dei suoi baci, ma poi l’immagine di Ash prese forma nella sua mente e li si staccò con violenza da Hunter, interrompendo a mezzo uno dei baci. Gemette, al respiro di lui sul collo: ma poi si liberò dalla stretta delle sue mani e gliele mise sul petto, per respingerlo.
“Stai cercando di sedurmi?” Angel teneva lo sguardo fisso sul pavimento, terrorizzata dall’idea che lui vedesse quello che realmente portava scolpito negli occhi. “ Mi dispiace…io..”
“Schhh.. – la zittì dolcemente lui, mettendole un dito sulla bocca. Le sollevò il mento, costringendola a guardarlo. Sapeva perché lei si era bloccata. Aston Fox era già stato battuto… anche se lui era ancora ignaro. Gli occhi di Hunter si fecero più scuri, osservando quello che era riuscito a scatenare in lei semplicemente con un bacio.
“ Non ti creare problemi. L’amore non deve mai essere una cosa di cui pentirsi. Almeno adesso so che non ce l’hai con me, perché non ti ho detto di mia madre.” Hunter la mollò e si costrinse ad alzare la mano e a disattivare il pulsante di arresto, per permetterle di uscire dall’ascensore.
Con l’idea di tornare sul fatto della madre quando sarebbe stato possibile, Angel si precipitò fuori dell’ascensore, perché ormai non si fidava più di lei a rimanere da sola con Hunter. Una volta fuori si mise a correre, finché lui non definitivamente fuori portata. Solo allora rallentò la sua corsa.
Poveri Hunter e Ray! Erano così affezionati alla madre, e lei li amava tanto! Angel ricordò che avrebbe tanto desiderato avere lo stesso rapporto con sua madre. Ma lei era quasi un’estranea… da sempre!
Quando le porte dell’ascensore si richiusero, Hunter appoggiò le mani sulla parete su cui lei era stata confinata in quei pochi attimi…e da dove l’aveva respinto! Contò fino a dieci per riprendere il controllo. Chiuse gli occhi e fece dei profondi respiri, finché non si fu calmato. Quando li riaprì, aveva ripreso il controllo sulle sue emozioni.
Compose il numero di Tristian sul cellulare e lo avvertì via messaggio che la sorella era a posto. Si accigliò, quando vide che non c’era segnale sul cellulare dell’amico.
Angel entrò nella sua stanza, e si rilassò, vedendo che tutto era come l’aveva lasciato prima che si trasferisse. Si fiondò sul letto e chiuse gli occhi, felice. Non appena l’ebbe fatto, il ricordo di ciò che era appena successo tra lei e Hunter in ascensore riaffiorò, facendola nuovamente vibrare di desiderio.
Era stata lontano così a lungo che aveva immaginato che lui non la volesse più. In fondo, Tristian era uscito con qualcuno… e allora perché Hunter no?
Quando aveva iniziato la relazione con Ash, aveva cercato di dimenticare sia Tristian che Hunter. Ma ora che era tornata i ricordi sembravano perseguitarla. Si era sentita innamorata di entrambi così profondamente e tanto a lungo che aveva intrapreso la relazione con Ash proprio per questo… per dimenticare. Eppure, adesso che Hunter l’aveva toccata in ascensore, ecco che sprofondava nei suoi incubi peggiori: non amava affatto Ashton Fox, e lui non avrebbe mai scatenato in lei ciò che sentiva per Hunter!
Fece scivolare morbidamente la mano sulla sua vagina, e si lasciò andare alla passione, inarcandosi tutta. Chiuse gli occhi quando l’immagine tremolante di Hunter svanì… per essere rimpiazzata da quella di Tristian.
CAPITOLO TERZO . GELOSIA
Era quasi buio quando Tristian spense la musica lenta per un po’ di rock alternativo, poi afferrò una delle bottiglie di vino che aveva nascosto nella parte bassa del Tiki-Bar. Sorrise tra sé, mentre prendeva anche tre bicchieri: da poco aveva scovato la cantina privata del nonno, nell’intrico di corridoi segreti che si aprivano parallelamente e all’interno dell’enorme resort.
Mantenere quel posto inaccessibile a tutti gli altri membri della famiglia era una delle poche cose buone che aveva fatto quell’uomo. Adesso Tristian aveva il suo piccolo segreto. Solo un’altra persona ne era a conoscenza, Angel, ma Tristian sapeva che la sorella non era tipo da imbarcarsi in quella rete di corridoi piena di ragnatele.
Notando che entrava da una delle porte laterali lo salutò con un cenno della mano: “Ehi, è ora di fare conoscenza del parentado!” Poi Tristian guidò il ragazzo verso uno dei tavoli stracolmi in cui i gemelli stavano facendo compagnia a Stacey.
“Oddio, non ho ancora bevuto niente e già vedo doppio! – giocò Ash, pensando che fare una battuta fosse il mezzo più spiccio per rompere il ghiaccio.
A quelle parole i gemelli si voltarono all’unisono verso di lui, poi dettero uno sguardo alla bottiglia di vino che Tristian aveva appoggiato sul tavolo.
“Ehi, ma quella è una delle bottiglie della riserva del nonno! Ricordo quelle rare volte che papà e il nonno ne aprivano una! – disse Devon, afferrandola e annusandone il tappo. – Dove diamine l’hai trovata?”
Prima che Tristian potesse rispondere, Damien indicò Ash. “Ma che ci hai portato, un altro ragazzo? Ne abbiamo bisogno come di un buco in testa! – esclamò, facendo distrattamente scivolare un braccio intorno alla vita di Stacey, mentre il gemello non guardava.
“Ah Ah! – rise per scherzo Tristian – Ragazzi, vi presento Ashton Fox, il fidanzato di Angel. – gesticolava, mentre faceva le presentazioni – Ash, ti presento i gemelli Devon e Damien, i nostri cugini…e la bella Stacey, che viene a torturarli quando non ha niente da fare!” Strizzò l’occhio alla ragazza, ben sapendo che lei non lo avrebbe contraddetto.
Ashton strinse a turno la mano dei gemelli, cercando di non mostrare dolore mentre i due gli stritolavano la mano con la loro stretta potente. Poi, massaggiandosi il braccio per riattivare la circolazione, disse: “Felice di conoscervi, ragazzi! Angel mi ha molto parlato di voi.”
“Davvero il nostro piccolo Angelo ti ha parlato dei suoi cuginetti ? – chiese Damien, con aria seria.
“Sì, e anche che perdi spesso sangue dal naso – aggiunse Ash altrettanto seriamente, e un po’ annoiato. Se era destino che dovesse farli incazzare, allora era pronto.
“Bella battuta! – esclamò ridendo Tristian, dando una pacca sulla spalla ad Ash.
“Davvero ti succede questo? – rise a sua volta Stacey, mentre allungava la mano a prendere una delle coppe che Tristian aveva riempito di vino.
“ Raramente. – rispose Damien sottotono, mentre ingollava anche lui la sua coppa di vino. Era avvilente che Angel si fosse fatta l’ennesima guardia del corpo. Non le bastava la combriccola Indiana?
Ignorando completamente i gemelli, Tristian picchiettò leggermente Ashton sulla schiena, per zittirlo. “Quelli laggiù sono lo zio Robert e la moglie, zia Dianne. – disse, indicando la coppia che in quel momento stava entrando nella SPA. – Se dopo i gemelli hanno smesso di fare figli, una ragione ci sarà! – continuò, facendo un sorrisetto ad Ashton.
“Chi è il tuo amico?– esclamò Tiffany, arrivando di corsa e appoggiando un ginocchio sulla coscia di Devin, a metà tra l’annoiato e il curioso. Indossava un bikini azzurro di varie taglie più piccolo e qualcosa di trasparente legato intorno alla vita.
Mollò uno schiaffetto sull’orecchio del ragazzo, quando questi si girò a fissare le sue tette. “E smettila, pervertito! – gli disse, con tono scherzoso.
“Lascia perdere, Tiff – le disse Devin di rimando con tono compassionevole – E’ già impegnato.” Le fece l’occhiolino. “ Ti dovrai accontentare di me!” Mugugnò, quando vide che Damien aveva provato a baciare Stacey. “E che cavolo, Damien, non ti posso voltare le spalle un attimo! – esclamò.
I gemelli cominciarono a litigare tra loro, con Stacey in mezzo. Lei mise delicatamente una mano sulla spalla di uno di loro e li ammonì. “Dateci un taglio, ragazzi, o vi assicuro che me ne ritorno a casa!”
“Tiffany, ti presento Ashton, l’ospite che Angel ha invitato per questa settimana. – disse Tristian. Aveva declassato Ash da fidanzato a semplice ospite volutamente. Se Tiffany lo aveva puntato, chi era lui per mettersi in mezzo? “Tiffany è la nostra cuginetta piccola – precisò ad Ash – e ha due fratellastri,