L’alce scomparve nel bosco ed Ella continuò a raccogliere funghi. Un finferlo gigantesco attirò la sua attenzione e si mosse per vederlo più da vicino. Era quello che voleva raccogliere per suo padre; ne sarebbe stato impressionato, lo avrebbe desiderato e probabilmente ne avrebbe fatto il suo pranzo speciale come premio per il suo duro lavoro di raccolta. Il fungo era vicino alla zona da dove poteva vedere l’oceano. Fu colta da una forte folata di vento carica di acqua di mare salata. Le ricordò il sapore salato delle sue labbra gonfie dopo l’orgasmo.
Esaminò il fungo con attenzione. Attaccato a un albero, di color champagne, era il finferlo che stava cercando. Lo colse dalla corteccia e accarezzò gentilmente i suoi bordi mentre lo metteva con attenzione nella sua borsa. Il cambiamento del cielo le stava dicendo che era il momento di prendersi una pausa. Era stata una lunga giornata di raccolta funghi ed Ella stava cominciando a sentirsi stanca per la sua camminata nella foresta. Il mutevole cielo grigio stava cominciando a far scendere una lieve pioggia. Si sedette e cominciò a cercare il suo spuntino ben nascosto nella borsa; una mela e alcune noci. Le tirò fuori, si nutrì e cominciò già a immaginare la prossima volta che sarebbe venuta in quel posto per stare da sola ed esplorare le sue fantasie.
Poteva sentire l’oceano al di là della cima della montagna quando all’improvviso udì uno scricchiolio di passi.
Nessuno veniva da quella parte e lei aveva scelto quel posto proprio per quel motivo. Chi mai poteva esserci in una giornata come quella? Come un orso che si aggirava graziosamente tra i grossi pini comparve un uomo. Ella, all’inizio si sorprese per l’avvicinarsi di un altro essere umano nel suo sacro territorio di caccia dei funghi e si spaventò per una interazione imbarazzante che non si aspettava di avere. Non appena le si avvicinò, rimase sbalordita per la sua statura e virilità.
Dean era un montanaro dalla testa ai piedi. La sua barba era lunga abbastanza da cominciare a sembrare folta ma era ancora vicina al volto ed era bene accompagnata da spessi capelli setosi lunghi fino alle spalle. Aveva occhi blu penetranti che spiccavano sui suoi capelli scuri e alcune piccole lentiggini sul naso e sulle guance. Ella non era abituata ad avere attorno uomini come lui ma aveva fantasticato molto su un momento come quello e su una persona proprio come lui. Per un momento, pensò di sognare a occhi aperti e aprì e chiuse gli occhi alcune volte, giusto per essere sicura. Era reale. C’era questo uomo vigoroso in piedi davanti a lei con una identica espressione di sorpresa sul suo volto di vedere un’altra anima lì in mezzo ai boschi.
La sua fantasia stava diventando realtà. Si rese conto dell’umidità e del calore all’interno delle sue mutandine mentre arrossiva e guardava negli occhi l’Uomo della Montagna. Si era eccitata così velocemente, la somiglianza alla sua fantasia era sbalorditiva e poteva sentirlo profondamente sotto e dentro di lei.
CAPITOLO 2
“Ciao! Non volevo spaventarti. Sembri sorpresa quanto me di trovare qualcuno qui, così fuori dal sentiero.” Dean aveva una voce gentile. Era bassa e profonda e si adattava perfettamente ai muschi e ai pini.
“Va tutto bene,” replicò Ella, “in realtà vengo qui spesso e non ho mai visto nessuno, perciò è veramente strano anche per me.” Sperò che non sembrasse che lei volesse che lui se ne andasse. Era difficile non guardare i suoi occhi. Erano come il mare.
“Vieni qui spesso? Tutta sola? Sembra piuttosto lontano dal sentiero per una giovane signora.”
“Giovane signora? Questo significa che tu sei un giovane gentiluomo?” Fu orgogliosa della sua battuta. Lui scoppiò a ridere per il suo umorismo. Dean cominciò a guardare Ella, a guardarla veramente. Lo shock del momento era stato superato e ora poteva rilassarsi e vedere chi era lei.
Ella era alta e robusta. Sembrava forte, come se potesse spaccare della legna, ma era anche morbida e delicata, la sua pallida pelle irlandese luccicava nella nebbiolina, i suoi capelli color rame sembravano come dei raggi di sole in una giornata grigia. Sembrava grossa, forte e muscolosa ma anche molto agile e flessuosa, come una vergine nordica. Aveva le lentiggini sul volto e luminosi occhi verdi con tracce dorate.
“Immagino che intendevo solo che non mi immaginavo di vedere una ragazza da sola nei boschi, quassù.” Si sentì un poco imbarazzato, suggerendo che era troppo una signora per essere così forte per una camminata sulla scarpata.
“Beh, io vengo qui molto spesso per cercare finferli per il ristorante della mia famiglia. È una sorta di lavoro, ma è anche un piacere e una passione.” Ella era lieta di parlare con lui di qualcosa che le piaceva.
“Cosa è un finferlo?” domandò Dean.
“Seriamente?” Ella era veramente sorpresa. Come puoi vivere nel Pacifico nordoccidentale e non sapere cosa è un finferlo? “Da dove vieni?”
“Tucson. Mi sono spostato qui solo poche settimane fa e sto esplorando la zona. Uno dei motivi per cui ho traslocato qui è stato il paesaggio. È meraviglioso.”
“Sono d’accordo. Sono cresciuta qui e l’ho sempre amato. Venivamo spesso in questa zona quando ero bambina per trovare i finferli. A proposito sono dei funghi. Li puoi mangiare.” Ella stava cominciando ad aprirsi ora che non era più sorpresa per la presenza di un’altra persona. Era sempre stata vivace ed energica, specialmente quando si sentiva a suo agio, un atteggiamento riservato agli amici più stretti e alla famiglia, ma molto raramente agli sconosciuti. Per qualche motivo, forse per il suo bell’aspetto e la sua gentilezza, o per il fatto che la sua fantasia era in piena attività e uno come lui ne era il protagonista, Ella si sentì a suo agio e rilassata e desiderò proseguire la conversazione.
Cominciò a mostrargli la sua borsa di funghi. Sembrò ansioso di vederli ed imparare, uno sconosciuto da una terra straniera e deserta appena venuto a conoscenza dei tesori della foresta. Fu elettrizzante per lei condividere le sue conoscenze con un nuovo arrivato. Lui assorbì queste conoscenze, come i muschi assorbivano la pioggia. Ci fu un fulmine in lontananza e il cielo divenne un po’ più grigio. Era offuscato a causa delle nuvole, ma erano solo le prime ore del pomeriggio. Non c’era alcuna fretta di tornare indietro.
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