Qualunque cosa sia, senz’altro può aspettare fino a domani.
Ma non riuscì a voltarsi ed allontanarsi.
Ancora una volta, temeva di sembrare scortese con lui.
Quindi lo seguì fino alla parte posteriore del pick-up.
L’uomo aprì e lei vide cumuli di filo spinato, srotolato e ammassato in tutto il veicolo.
Improvvisamente, l’uomo l’afferrò da dietro, e le mise uno straccio bagnato su bocca e naso.
Hope scalciò e provò a divincolarsi, ma lui era più alto e più forte.
La donna non riuscì neanche a liberarsi dallo straccio per gridare. Era imbrattato da un liquido viscoso che aveva un forte odore e un sapore disgustosamente dolce.
Dopo qualche istante, una strana sensazione cominciò a farsi strada dentro di lei: un senso di vertigine ed euforia, come se avesse assunto un qualche tipo di droga.
Per alcuni secondi, quell’euforia impedì ad Hope di rendersi conto appieno del terribile pericolo in cui si trovava. Infine, provò di nuovo a lottare, ma si rese conto che gli arti erano più deboli e sembravano quasi elastici.
Qualunque cosa l’uomo stesse provando a farle, la donna non poteva opporsi in alcun modo.
Per quanto si sentisse quasi al di fuori del proprio corpo, riuscì però a rendersi conto di essere stata presa e messa nel retro del suo pick-up in mezzo al groviglio di filo spinato. Nel frattempo, aveva sempre lo straccio sul viso e non riusciva a respirare altro che quelle orride esalazioni.
Hope Nelson era solo vagamente consapevole dei lancinanti dolori che le pervadevano il corpo, mentre perdeva ogni forza e sprofondava lentamente nell’incoscienza.
CAPITOLO UNO
Impegnata a grigliare due costate di manzo, Riley Sweeney pensò di nuovo …
Voglio che stasera sia speciale.
Lei ed il suo fidanzato, Ryan Paige, erano stati troppo occupati per godersi davvero la vita negli ultimi tempi. L’estenuante impegno di Riley nel Programma d’Internato dell’FBI e il nuovo lavoro di Ryan, che muoveva i primi passi come avvocato, avevano assorbito tutto il loro tempo ed ogni energia. Ryan aveva dovuto lavorare molte ore anche quel giorno, sabato.
Il ventiduesimo compleanno di Riley era passato da quasi due settimane ormai, e non c’era stato proprio il tempo per festeggiare. Ryan le aveva comprato una graziosa collana, ed era stato tutto: nessuna festa, nessuna cena, nessuna torta. Sperava che la cena speciale di quella sera sarebbe servita a rimediare.
Inoltre, era quasi una questione di “ora o mia più”, quasi l’ultima occasione di una bella cena insieme. Proprio il giorno prima, Riley aveva completato con successo il suo internato, e l’indomani sarebbe andata all’Accademia dell’FBI di Quantico. Ryan sarebbe rimasto a Washington D.C. Sebbene la distanza potesse essere coperta in un’ora di auto o treno, avrebbero entrambi lavorato molto sodo. Perciò non sapeva quando avrebbero avuto di nuovo del tempo insieme.
Seguendo una ricetta dettagliata, Riley finì di condire le bistecche con sale, pepe, cipolla in polvere, senape macinata, origano e timo secchi. Poi, si guardò intorno in cucina, osservando quello che aveva realizzato. Lì accanto faceva bella mostra di sé l’insalata, aveva tagliato i funghi per poi grigliarli con la carne, e due patate erano già in forno a cuocere. In frigo, c’era il dessert: una cheesecake pronta, che aveva comprato in pasticceria.
Il piccolo tavolo della cucina era apparecchiato in modo ordinato, incluso un vaso pieno di fiori che aveva comprato, quando era andata a fare la spesa. Una bottiglia di vino rosso, economico ma molto buono, aspettava di essere aperta.
Riley dette un’occhiata al suo orologio. Ryan aveva detto che sarebbe arrivato a casa proprio da un momento all’altro, e sperava che non tardasse. Non voleva scottare e grigliare le bistecche prima del suo arrivo.
Nel frattempo, non riusciva a pensare ad altro che potesse fare. Aveva passato l’intera giornata a fare il bucato, pulire il loro minuscolo appartamento, fare spese e preparare da mangiare: lavori domestici che aveva avuto a malapena il tempo di fare, da quando lei e Ryan erano andati a vivere insieme all’inizio dell’estate. Aveva trovato quelle ore da casalinga un piacevole cambiamento dai suoi studi.
Nonostante tutto, non riusciva a fare a meno di chiedersi …
Sarà così la vita da sposata?
Se fosse riuscita a realizzare l’obiettivo di diventare agente dell’FBI, avrebbe davvero passato intere giornate a rendere tutto perfetto per quando Ryan fosse tornato a casa dal lavoro? Non le sembrava probabile.
Ma, al momento, Riley aveva difficoltà a visualizzare quel futuro, o un qualsiasi specifico futuro.
Sprofondò allora sul divano.
Chiuse gli occhi e si rese conto di essere molto stanca.
Abbiamo entrambi bisogno di una vacanza, pensò.
Ma una vacanza non era in programma a breve.
Si sentì un po’ assonnata e quasi si addormentò, quando un ricordo si palesò nella sua mente …
Era legata mani e piedi da un folle che indossava un costume ed era truccato da clown.
L’uomo le tenne uno specchio davanti al volto e disse …
“Ora è tutto pronto. Guarda!”
Vide che l’uomo le aveva dipinto tutto il viso con il trucco, così che anche lei apparisse come un clown.
Poi, mise una siringa davanti ai suoi occhi e Riley sapere bene che, se le fosse stato iniettato il suo mortale contenuto, sarebbe morta di assoluto terrore …
Riley spalancò gli occhi, scossa da un violento tremore.
Erano trascorsi soltanto un paio di mesi da quando era riuscita a sfuggire alla morte, per mano del noto “Killer Pagliaccio”, come era stato soprannominato, ed era ancora vittima di dolorosi flashback sulla sua disavventura.
Mentre provava a scuotersi di dosso quel ricordo, sentì qualcuno chiamare dal fondo delle scale che conducevano al corridoio del pianterreno, dell’edificio.
Ryan! E’ a casa!
Saltò giù dal divano e andò a controllare il forno, per assicurarsi che fosse impostato alla massima temperatura. Poi, spense le luci dell’appartamento, ed accese le candele che aveva disposto sul tavolo. Infine, si precipitò verso la porta, ed accolse Ryan al suo ingresso in casa.
Gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò. Ma lui non ricambiò il bacio, e sentì il suo corpo afflosciarsi per lo sfinimento. Ryan dette un’occhiata all’interno dell’appartamento illuminato dalle candele e parlò d’impulso …
“Riley, che cosa diavolo sta succedendo?”
Riley si sentì morire ma rispose. “Sto preparando qualcosa di carino per cena.”
Ryan entrò, mise a terra la valigetta e crollò sul divano.
“Non è il caso” replicò. “E’ stata una giornata tremenda. E non ho molta fame.”
Riley sedette accanto a lui e gli massaggiò le spalle.
Poi spiegò: “Ma tutto è praticamente pronto. Non hai abbastanza fame per le costate di manzo?”
“Costate di manzo?” Ryan esclamò con sorpresa. “Possiamo permettercele?”
Soffocando un moto di irritazione, Riley non rispose. Era lei a gestire i pagamenti delle bollette, e sentiva di sapere piuttosto bene che cosa potessero permettersi oppure no.
Percependo con chiarezza lo sgomento di Riley, Ryan disse …