“Hai notato che Rob ti sta fissando?” chiese tutto a un tratto Maxine, distogliendola dai suoi pensieri.
“No,” disse Keira, lanciando uno sguardo verso l’uomo appoggiato al frigo. Lui distolse subito gli occhi.
“Dovresti parlare con lui,” la esortò l’amica. “È chiaro che gli piaci.”
Keira scosse la testa. “Non sono dell’umore giusto per questo adesso. Quella con Cristiano è stata una relazione di rimbalzo dopo Shane, te lo ricordi? E guarda quanto è finita male.”
“Shane era stato un modo per superare la relazione con Zach,” le ricordò Maxine. “Ed è stata la miglior decisione che tu abbia preso per te in tanto tempo.”
Keira scosse di nuovo la testa. Abbassò la voce. “Ti prego, posso avere una sola serata senza dover pensare all’amore?”
Maxine sospirò con riluttanza. “Va bene. Ma a una condizione.” Afferrò la mano di Keira. “Ballerai con me tutta la notte!”
Keira sbuffò rumorosamente ma non oppose particolare resistenza mentre Maxine la trascinava al centro del soggiorno. I divani erano stati spinti verso le pareti, il tavolino da caffè spostato di lato, e già un certo numero di persone ballava in quello spazio. Ritrovarsi nel bel mezzo della stanza in quel modo non era certo il divertimento ideale di Keira, ma qualsiasi cosa era meglio che essere costretta a fllirtare.
Shelby le raggiunse saltellando, gettando le braccia attorno alle due amiche allo stesso tempo.
“Le mie preferite!” gridò. “Vi ho detto ultimamente quanto vi voglio bene?”
Keira rise.
“Qualcuno è ubriaco,” commentò Maxine.
“Già!” confermò l’amica. Poi alzò la voce e gridò sopra la musica: “Ed è bellissimo!”
Iniziarono a ballare insieme al ritmo della canzone, esibendosi in mosse di danza buffe ed esagerate. Keira si permise di rilassarsi per un momento. Bevve un’altra sorsata di vino, concedendosi di divertirsi e di lasciarsi andare almeno un po’. Insieme alle sue migliori amiche poteva scatenarsi.
Aveva svuotato il bicchiere, quando Shelby esclamò all’improvviso ad alta voce: “Oddio! Quando è stata l’ultima volta che ci siamo fatte degli shottini insieme?”
Afferrò le mani di entrambe, guardando prima una e poi l’altra con ansiosa anticipazione, come se avesse avuto l’idea migliore del mondo.
“Assolutamente no,” disse Keira, scuotendo la testa. Aveva già scolato un bicchierone pieno di vino. Aggiungere anche uno shot al miscuglio sarebbe stato pericoloso.
“Andiamo!” insistette Shelby, mettendo il broncio. Saltellò su e giù, e la sua espressione insieme alla sua stazza minuta la fecero sembrare una fatina petulante. “Abbiamo la tequila!”
Keira ricordò che loro tre si erano sempre fatte degli shot di tequila alle feste del college, quasi come un rito delle loro serate di libertà, e che era stato molto divertente.
“In onore dei vecchi tempi?” disse Maxine, sospingendola.
Magari uno solo non sarebbe stato così grave, pensò Keira.
“Okay, okay,” disse alla fine, cedendo alla pressione sociale per l’ennesima volta nel corso della serata.
Prendendola per le spalle, Shelby la guidò verso il bancone della cucina, seguite da Maxine come se avessero dato via a un trenino. David era lì a parlare con un gruppo di amici, Rob incluso.
“Tesoro, ci diamo alla tequila,” farfugliò Shelby, stendendogli un braccio sulle spalle e piantandogli un bacio umido sulla guancia. Il suo anello di fidanzamento brillò sotto le luci vivaci.
David le lanciò uno dei suoi sguardi adoranti e Keira distolse il proprio, sentendo una fitta di gelosia trapassarle il cuore. Mentre si girava, inavvertitamente guardò dritto negli occhi di Rob. La sua espressione sembrava il riflesso di quella di Keira, come se stesse cercando di nascondere l’invidia. Si chiese se anche l’amico stesse cercando di superare la fine di una relazione come lei.
“Ma certo, cara,” disse David a Shelby, baciandole il naso.
Lei gli tolse le braccia dal collo e il suo fidanzato si avvicinò ai pensili, radunando ciò che le serviva: la tequila, il sale e i bicchieri da shot.
“Rob, puoi prendere i lime?” domandò Shelby, indicando il frigo contro cui lui era appoggiato di schiena.
Keira lo guardò ripescare una busta piena di lime, avvicinarsi al bancone e appoggiarli.
“Ne bevo uno anche io,” disse lui, indicando la fila di bicchierini che David stava preparando.
“GRANDE!” gridò Shelby.
La ragazza fece per prendere un coltello per iniziare a tagliare i lime e subito le fu sfilato di mano da Maxine.
“Lascia fare a me, okay, tesoro?” disse Max con una risatina.
Shelby annuì.
Non appena fu tutto pronto ed ebbero riempito i bicchierini da shot, David, Rob, Keira, Maxine e Shelby presero posizione davanti a essi. Si misero il sale sulle mani e presero un bicchiere ciascuno, preparandosi per il conto alla rovescia.
“Tre, due, uno!” strillò Shelby.
Keira buttò giù la tequila in un colpo solo. Il liquore le bruciò subito la gola. Il sapore era intenso e lei deglutì in fretta, sentendo il calore che le scendeva nel ventre. Sussultando, leccò immediatamente il sale, poi afferrò una fetta di lime da succhiare.
Con gli occhi lacrimanti, guardò i suoi amici. Shelby si tolse la fetta di lime di bocca e la gettò sul bancone, per poi essere travolta da un improvviso conato. Si voltò e vomitò violentemente nel lavandino.
David scoppiò a ridere, e si affrettò a confortarla. Maxine lo seguì, accantonando il proprio lime con una risatina.
Keira rimase sola con Rob. Gli gettò un’occhiata. L’uomo stava ridendo, con la fetta di lime ancora infilata in bocca.
“Shelby non regge proprio l’alcol,” commentò, dopo averla tolta.
Anche Keira si tolse il lime di bocca. La tequila le aveva raggiunto lo stomaco, e si sentì riempire dal suo calore.
“Non è colpa sua,” replicò con un sorriso. “Non ci sono molte donne alte a malapena un metro e cinquanta e sui 45 chili che reggono bene l’alcol.”
“Tu te la cavi bene però,” replicò Rob.
Keira si diede un colpetto sulla pancia recentemente ingrassata a mo’ di spiegazione.
“Comunque, a parte tutto,” continuò. “Che te ne è parso del tuo shot?”
“Non è stato male,” rispose Rob, scrollandosi con noncuranza. “Ma devo ammetterlo, sono più un tipo da birra. Ho pensato solo di provare.”
“I miei complimenti,” disse Keira.
Si sentiva le guance sempre più calde per il mix di vino e liquore. Per la prima volta dopo tanto tempo, aveva la voglia e la capacità di mantenere una conversazione.
“Quindi, Rob, che cosa hai fatto negli ultimi…” Si fece mentalmente il conto. “… sette anni?”
“Ho rigenerato ogni cellula del mio corpo,” rispose lui.
Keira si accigliò perplessa. “Eh?”
“Sette anni. È il tempo che impiegano le cellule del corpo a rigenerarsi,” spiegò Rob. “C’è una teoria secondo cui è questo il motivo per cui esiste la crisi dei sette anni nelle relazioni.”
“Oh,” disse Keira. “Non credo che raggiungerò mai i sette anni in una