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INDICE
CAPITOLO UNO
Tano si abbassò mentre una freccia lo sfiorava e andava a rimbalzare contro le pareti di pietra di una delle case di Haylon. Si mise a correre tra le strade, raggiunse un incrocio e si girò con la spada pronta in mano.
Una mezza dozzina degli ex uomini di Lord West arrivarono e si misero in formazione da un lato, gli ex soldati dell’Impero si disposero dall’altro, mentre i soldati dell’isola si riversavano uscendo dalle case circostanti. Strinsero nella loro morsa i soldati di Cadipolvere che li stavano inseguendo e Tano poté attaccare.
Conficcò la spada oltre lo scudo di un guerriero, si girò per parare un colpo diretto a un uomo accanto a lui e diede un calcio a un terzo soldato mentre Sir Justin si metteva in mezzo e uccideva un altro uomo ancora.
“Stai prendendo l’abitudine di salvarmi,” disse Tano in un rapido momento di sospensione del combattimento.
“Continua a lottare e potremo dire che siamo pari,” rispose Justin.
Tano almeno quella parte la poteva fare. Parò un’ascia con la spada e la tenne a distanza così che un soldato dell’Impero potesse portarsi nel mezzo, colpire e prendere l’ascia con la mano libera.
Ora c’erano altri nemici che stavano arrivando, riversandosi nello spazio mentre gli invasori si rendevano conto che lì si trovava un saldo nodo di difesa. Questo significava che bisognava dileguarsi di nuovo.
“Indietro!” gridò, e gli uomini attorno a lui corsero nelle case per attraversarle e passare in un’altra strada. Tano si mise a correre e trovò il vecchio generale Haven che correva con lui, il volto rosso per lo sforzo.
“Non dovrebbe trovare un posto… meno energico per combattere, generale?” chiese Tano.
Haven gli lanciò un’occhiataccia. “Non dirmi cosa devo fare, giovanotto. Non sei il mio principe!”
Nonostante le lamentele il vecchio generale sembrava felice di combattere accanto a Tano e Justin mentre si facevano strada risalendo dei gradini di pietra fino in cima a uno dei tetti della città. Era impossibile dire quali soldati venissero da quali luoghi: Tano poteva solo vedere che gli uomini a difesa dell’isola stavano facendo il loro dovere con coraggio e tenacia.
Da lì però poteva anche osservare la misura della flotta che si portava all’attacco dell’isola. Non era l’immensa flotta da invasione che era venuta a Delo, ma era pur sempre enorme. Ricopriva lo spazio attorno all’isola come una macchia nera sull’acqua, intasandola di navi che anche in quel momento stavano scaricando sempre più soldati sul suolo di Haylon.
L’unica speranza era quella di colpire e scappare, tirando fuori gruppi di attaccanti che sciamassero in gran numero per poi scappare nei meandri della città. I guerrieri di Haylon sembravano essere più che avvezzi a tali tattiche, ma Tano si trovava piuttosto sorpreso da quanto bene le utilizzassero anche gli ex soldati dell’Impero.