Promessa . Морган Райс. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Морган Райс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Серия: Appunti di un Vampiro
Жанр произведения: Героическая фантастика
Год издания: 0
isbn: 9781632911742
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entrambi.

      "Ecco, menziona Londra,” osservò lei, “perciò, sento che siamo sulla pista giusta. Il mio istinto mi suggerisce che dobbiamo procedere oltre, verso il cuore della città, e che lo sapremo quando lo vedremo.”

      Lui fu d'accordo, e, mano nella mano, si diressero lungo la strada parallela al fiume, seguendo il segnale su cui era scritto “Lo Strand.”

      Mentre percorrevano quella nuova strada, Caitlin notò che l'area stava diventando sempre più densa, con più case costruite le une accanto alle altre, su entrambi i lati della strada. Sembrava che si stessero avvicinando sempre di più al centro della città. Anche le strade stavano diventando più affollate. Il clima era perfetto – le sembrò quasi un giorno di inizio autunno, e il sole splendeva regolarmente. Si chiese per un attimo che mese fosse, stupita di aver perso la cognizione del tempo.

      Almeno non faceva troppo caldo. Ma non appena le strade cominciarono ad affollarsi sempre di più, iniziò a provare un senso di claustrofobia. Si stavano proprio avvicinando al centro di un'enorme città metropolitana, sebbene fosse molto diversa da una città moderna. Caitlin aveva sempre immaginato che, nel passato, le strade fossero meno popolate, meno affollate. Ma in realtà, era vero l'opposto: man mano che proseguivano, quasi non riusciva a credere a quanto lo fossero. Questo le rammentò di quando era a New York City nel secolo XXI. Le persone sgomitavano e si urtavano tra loro, senza nemmeno voltarsi e scusarsi. Anche loro puzzavano.

      Inoltre, ad ogni angolo erano appostati venditori ambulanti, che provavano aggressivamente a vendere i loro prodotti. Le persone urlavano in ogni direzione, nei loro buffi accenti britannici.

      E quando le voci dei venditori cessarono, altre voci dominarono l'aria: quelle dei predicatori. Ovunque, Caitlin vide piattoforme improvvisate, palchi, casse, pulpiti su cui si posizionavano i predicatori per predicare i sermoni alle masse, urlando per farsi sentire.

      "Gesù dice PENTITEVI!" urlò un ministro, in piedi con un buffo cappello a cilindro e uno sguardo severo, scrutando la folla intorno a lui. “Io dico che TUTTI I TEATRI devono essere chiusi! Tutti i passatempi devono essere PROIBITI! Tornate alle vostre case di preghiera!”

      Ciò rammentò a Caitlin delle persone che predicavano negli angoli delle strade di New York City. In un certo senso, nulla era cambiato.

      Giunsero poi ad un altro cancello, proprio in mezzo alla strada, con un'insegna, su cui si leggeva “Temple Barre/ Porta della Città.” Caitlin fu stupita che le città avessero davvero dei cancelli. L'enorme e maestosa porta era aperta, così che le persone la superavano senza problemi, e Caitlin si chiese se la chiudessero di notte. Dall'altra parte, c'erano altre guardie.

      Ma quella porta era diversa: sembrava essere anche un luogo di raduno. Una grande folla sembrava essersi riunita e Caitlin notò in alto, su una piccola piattaforma, una guardia che brandiva una frusta; un uomo, incatenato e mezzo svestito, era legato a un palo. La guardia lo frustò più e più volte e tutta la folla esplose in grida a quella vista.

      Caitlin osservò i volti e non riusciva a credere quanto indifferenti fossero tutte quelle persone, come se fosse un evento ordinario, quotidiano, quasi una popolare forma d'intrattenimento. Provò una forte rabbia dinnanzi alla barbarie di quella società, e spinse Caleb. Anche lui era stato colpito dalla scena, e lei gli prese la mano e insieme si precipitarono verso il cancello, costringendo se stessa a non guardare. Lei temeva che se fosse rimasta troppo a lungo, non sarebbe stata in grado d'impedirsi di attaccare le guardie.

      “Questo posto è incivile,” lei disse, mentre si allontanavano da quella orrenda scena, e lo schioccare della frusta si fece più tenue.

      “Terribile,” Caleb acconsentì.

      Mentre proseguivano il loro cammino, lei provò a cancellare quell'immagine dalla propria mente. Si costrinse a concentrare la sua attenzione altrove. Volse lo sguardo verso un segnale stradale, e vide che il nome della strada in cui stavano camminando era cambiato in “Fleet Street.” Mentre camminavano, le strade diventavano sempre più affollate e gli edifici erano ancora più ravvicinati: gli edifici e le numerose file di case in legno erano costruiti ancor più vicini gli uni alle altre. Quella strada era anche ricca di negozi. Un'insegna diceva: “Raditi per un Penny”. Davanti ad un altro negozio, c'era un'insegna di un fabbro, che esponeva un ferro di cavallo. Poi, ancora un'altra insegna, su cui si leggeva a lettere grandi, “Selle per Cavalli.”

      "Vi occorre un nuovo ferro di cavallo, Signorina?” un negoziante locale chiese a Caitlin, mentre passavano.

      Lei fu colta di sorpresa. "Um … no grazie," lei disse.

      "E voi, Signore?” insisté l'uomo. “Volete radervi? Ho le lame più pulite di Fleet Street.”

      Caleb sorrise all'uomo. “Grazie, ma sto bene così.”

      Caitlin guardò Caleb, e si rese conto di quanto fosse apparso ben rasato, per tutto il tempo. La sua pelle sembrava porcellana.

      Mentre proseguivano lungo Fleet Street, Caitlin non poté fare a meno di notare quanto la folla fosse cambiata. Era diventata più trasandata, e c'erano svariate persone che bevevano apertamente da fiasche e bottiglie di vetro, inciampando e ridendo troppo forte, guardando apertamente le donne in modo lascivo.

      "GIN QUI! GIN QUI!” urlò un ragazzo, di non più di dieci anni d'età, che teneva una cassa di piccole bottiglie di gin. “PRENDETE LA VOSTRA BOTTIGLIA! DUE FARTHING! PRENDETE LA VOSTRA BOTTIGLIA!”

      Caitlin venne di nuovo spintonata, mentre la folla divenne incredibilmente fitta. Guardò davanti a sé, e vide un gruppo di donne, fin troppo truccate, che indossavano abiti pesanti con tanti strati di stoffa e le loro camicie sbottonate, per mostrare la maggior parte dei loro seni.

      "Volete divertirvi?” una delle donne gridò, chiaramente ubriaca, traballando. Si avvicinò ad un passante, che la spinse brutalmente via.

      Caitlin si stupì di quanto rozza apparisse quella parte della città. Sentì istintivamente Caleb farsi più vicino, poggiare la sua mano intorno alla sua vita, e avvertì un senso di protezione. Aumentarono il passo e proseguirono, facendosi largo tra la folla, e Caitlin guardò in basso e verificò che Ruth fosse ancora al loro fianco.

      Presto la strada terminò in un piccolo ponte pedonale, e, mentre lo attraversavano, Caitlin guardò in basso. Vide un'enorme insegna che diceva “Fleet Ditch,” e si stupì della vista. Sotto di loro, c'era quello che appariva come un piccolo canale, forse ampio tre metri, in cui scorreva l'acqua completamente melmosa. In quell'acqua, era riversato ogni tipo di rifiuto e immondizia. Mentre guardava, vide delle persone urinarci dentro, e ne vide altre gettarvi dei secchi con escrementi, ossa di pollo, rifiuti domestici ed ogni sorta di detriti. Sembrava come un'enorme fogna, che trasportava tutti i rifiuti della valle della città.

      Lei si sporse, per vedere dove conducesse, e vide che, lontano, a distanza, conduceva al fiume. Voltò la testa dall'altra parte, per il tanfo. Era probabilmente il peggior odore che avesse mai annusato in tutta la sua vita. I gas tossici emergevano, facendo apparire l'orrendo tanfo delle strade come un profumo di rose, a confronto.

      Si precipitarono ad attraversare il ponte.

      Giunti dall'altra parte di Fleet Street, Caitlin tirò un sospiro di sollievo, vedendo che la strada finalmente si allargava e diventava un po' meno affollata. Anche il tanfo diminuì. E dopo il nauseabondo odore di Fleet Ditch, gli odori normali della strada non la infastidivano più. Si rese conto di come le persone potessero vivere in tali condizioni: in effetti, ci erano abituate, in base al contesto dell'epoca in cui vivevano.

      Mentre proseguirono, il quartiere migliorò. Passarono davanti ad un'enorme chiesa, collocata sulla sinistra, e poi, davanti ad un edificio in pietra, su cui era impressa chiaramente la scritta: “Saint Paul's.” Era una chiesa imponente, caratterizzata da una facciata decorata in modo splendido, che si ergeva alta nel cielo, torreggiando sopra a tutti gli edifici circostanti. Caitlin fu colpita dalla bellezza della sua architettura, di come quello splendido edificio si adattasse perfettamente al secolo XXI. Appariva così fuori posto, torreggiando al di sopra della piccola architettura circostante. Caitlin si rese conto di quante chiese dominassero il paesaggio urbano dell'epoca, e di quanto fossero importanti per la gente. Erano letteralmente onnipresenti. E le loro campane, così forti,