Se Fossi Per Me. Rosanna Capursi. Читать онлайн. Newlib. NEWLIB.NET

Автор: Rosanna Capursi
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Серия:
Жанр произведения: Драматургия
Год издания: 0
isbn: 9788873043904
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      - Sarò come fantasma?- gli chiese Monica muovendo un po’ la testa.

      - Sì, possiamo dire che assomiglierai a quello che gli esseri umani chiamano “fantasma”. -

      -“E’ davvero incredibile”…- disse Monica sussurrando.

      - Ora ti manderò sulla terra, ti sveglierai nei dintorni di Venosa tenendo il ciondolo nella tua mano, così che potrai indossarlo, poi prenderò contatto per spiegarti meglio le cose da fare. Che tutto vada per il meglio, buona fortuna Monica.-.

      Apparve una luce bianca che la accecò, e dopo pochi secondi, la luce si dissolse e Monica si svegliò sdraiata in terra in un appartamento nei dintorni di Venosa alle nove di mattina.

      Si mise a sedere e si accorse del ciondolo nella sua mano sinistra.

      - E’ molto bello…- sussurrò, ricordandosi tutto ciò che le era stato detto e alzandosi lo mise nella tasca dei pantaloni

      - Vediamo se riesco a volare…- disse Monica, sperando che poiché era un fantasma sarebbe stata in grado di volare, stirò le sue braccia verso l’alto e iniziò ad alzarsi da terra, sentendosi come uno di quei personaggi della televisione che vedeva quando era piccola.

      - E’ fantastico!- gridò mentre passava fra le nuvole.

      Monica si fermò notando un mucchio di persone al di fuori di casa sua, e decise di scendere vedendo le sue due sorelle che stavano piangendo.

      - Non posso credere che se ne sia andata, e pensare che se avessi insistito per andare anch’io alla festa, e se fossi andata, sarei morta anch’io - disse Fiorella mentre si passava un fazzoletto sulla bocca.

      - Non posso credere che sia davvero morta. Hanno detto che è stata viva per più tempo di Monica che invece è morta poco dopo l’incidente, però quando sono arrivati per tirarla fuori era passato troppo tempo così è morta anche lei. - disse Elisabetta.

      - Ragazze, il funerale di Natalia e Monica sarà fra un’ora, preparatevi. - disse la madre di Monica che era uscita dalla casa e si era avvicinata a loro.

      - D’accordo mamma. - disse Fiorella conservando il foulard nella borsa che aveva con sé. Sua madre si allontanò e si avvicino ad altre persone.

      - Sai? Se lo avessi saputo, avrei trattato meglio Monica o non l’avrei lasciata andare alla festa. - disse Elisabetta mentre cominciava a entrare in casa seguita da sua sorella Fiorella.

      Monica si fermò quando le chiusero praticamente la porta in faccia, poteva attraversarla? Questo era qualcosa di cui non le aveva parlato l’Arcangelo Gabriele.

      Ci pensò per qualche secondo poi facendo un profondo respiro, mise il piede verso la porta e vide come lentamente riusciva ad attraversarla.

      - E’ troppo geniale. - pensò Monica stupita mentre passava con il corpo, la porta.

      Dall’altro lato, cominciò a cercare le sue sorelle che stavano entrambe nella sua stanza sedute sul letto.

      - Mi manca Monica.- disse Elisabetta mentre si sdraiava sul letto di Monica.

      - Anche a me, non sai quanto darei per poterla vedere ancora una volta. - disse Fiorella mettendo la mano destra sul viso.

      Monica si sentiva molto triste per ciò che le sue sorelle stavano attraversando, desiderava mettersi il ciondolo perché la potessero vedere, però no, non era il momento, doveva aspettare almeno dopo il funerale.

      Monica si sedette vicino a Fiorella e la abbracciò lentamente ma Fiorella cominciò a sentire freddo e si alzò.

      - Vado a prendere un cappotto perché comincio a sentire freddo. - disse andando nella sua stanza che si trovava vicino a quella di Monica.

      Elisabetta si sedette sul letto guardando dove stava andando sua sorella maggiore.

      - Ma…se faceva caldo. Come poteva sentire freddo?- si chiese stranita, faceva caldo poiché era il mese di agosto. Monica rimase colpita, allora significava che ogni volta che avesse toccato una persona quella, avrebbe sentito freddo.

      I suoi poteri la stupivano sempre di più e la emozionava sapere che cosa poteva fare.

      Capitolo tre

      Monica stava in piedi osservando la lapide.

      Erano passate alcune ore da quando avevano sotterrato Natalia e Monica, si avvicinò per posare la mano sulla tomba.

      - Mi mancherai molto Natalia, sei stata una grande amica e allo stesso tempo una sorella. - disse mentre la accarezzava lentamente.

      Aveva sentito, che Natalia era morta a causa di un’emorragia interna e che anche lei era morta perché un vetro le aveva attraversato l’addome e altri frammenti erano finiti nel resto del corpo. Questo spiegava perché non riusciva a sentirlo quando si era risvegliata poco prima di morire.

      Monica vide che i suoi amici e la sua famiglia piangevano e ponevano fiori sulla sua tomba. C’era davvero molta più gente di quanto si aspettasse. Aveva visto il suo funerale incluso il momento in cui avevano interrato il suo corpo e quello di Natalia. Quando erano le nove di sera, decise che era arrivato il momento che la sua famiglia vedesse che era viva, però la prima persona cui voleva mostrarsi era sua sorella Fiorella, per cui si recò nella sua stanza sperando che entrasse a usare il computer.

      - “E’ ora”. - pensò Monica mentre metteva la mano nella tasca dei pantaloni e tirò fuori il ciondolo.

      Lo guardò per qualche secondo e lo mise al collo. Guardò le sue mani e notò che stavano diventando più visibili.

      Fiorella si spaventò e saltò sulla sedia nel vedere com’era apparsa Monica, batté le palpebre e aprì più che poteva gli occhi.

      - Monica? Sei tu?- chiese avvicinandosi a lei

      - Posso spiegarti. - disse Monica facendo un passo indietro.

      - Sei viva. - disse Fiorella abbracciando con forza sua sorella.

      Monica rispose all’abbraccio e poi le indicò il letto perché si sedettero una al lato dell’altra.

      - Come... ho visto il tuo corpo, ti sei finta morta?- Fiorella cominciò a inondarla di domande.

      - No... sono morta veramente e credo di essere stata in cielo per qualche minuto. - Le disse Monica accavallando le gambe.

      - Che cosa? Non capisco.

      Monica fece un profondo respiro e chiuse gli occhi.

      - Ascolta, quando Natalia ed io siamo passate accanto al precipizio, un camion ci è venuto addosso facendomi perdere il controllo dell’auto e quando me ne sono accorta ormai, stavamo saltando giù per il precipizio. -

      Monica fece una piccola pausa ricordando ciò che era successo.

      - Il poco che ricordo è che mi sono svegliata e non vedevo niente, sentivo che Natalia mi chiamava e diceva che aveva paura e poi mi sono risvegliata in un posto che suppongo sia il cielo dove è apparso un Arcangelo chiamato Gabriele per spiegarmi che Natalia era in un posto migliore e che io non ero lì perché dovevo compiere una missione. -

      Monica fece un’altra piccola pausa e prese il ciondolo.

      - Senza questo ciondolo, io sono invisibile e posso attraversare le pareti e volare. E’ qualcosa di fantastico. - disse facendo una piccola risata. Non poteva negare che in qualche modo la emozionava il fatto di poter volare, essere invisibile e attraversare le pareti.

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